Articolo pubblicato il 15 Giugno 2024 da Bruno Santini
L’annuncio di The Carnival at the End of the Days aveva stupito la maggior parte degli spettatori, considerando soprattutto il cast del film in questione, che rivedrà Johnny Depp in collaborazione con il regista che ha ottenuto un grandissimo successo per Paura e delirio a Las Vegas. Di recente, però, Terry Gilliam ha aggiornato i fan relativamente alla natura del film che, con molta probabilità, sarà il suo canto del cigno: di seguito, tutto ciò che c’è da sapere in merito.
Di che cosa parlerà The Carnival at the End of the Days?
C’è grande attesa per quanto riguarda The Carnival at the End of the Days, considerando soprattutto la natura di un film politicamente scorretto che permetter di riflettere su una tematica tutt’altro che blanda, nel mondo del cinema e non solo: il rapporto con la religione, che in questo caso viene rielaborato sovvertendo l’importanza delle figure rappresentate. Per dirla in breve, sarà Satana la figura positiva in un film in cui il “villain” sarà proprio Dio. Queste le dichiarazioni che Terry Gilliam aveva rilasciato in merito al lungometraggio: «Dio decide di distruggere l’umanità. E l’unico che cerca di salvarci è Satana perché ha bisogno di persone all’inferno, altrimenti non avrà più un lavoro per l’eternità.»
Jeff Bridges, presente nel cast insieme ad Adam Driver, Johnny Depp e Jason Momoa, ha rincarato la dose spiegando: «Chi può dire cosa succederà. Sarà molto divertente per coloro che amano essere offesi.» Il film dovrebbe arrivare al cinema nel 2025, quando inizierà anche la fase di produzione del lungometraggio in questione, o al massimo nel 2026.
The Carnival at the End of the Days sarà l’ultimo film di Terry Gilliam?
Nel parlare di The Carnival at the End of the Days, Terry Gilliam ha rilasciato delle dichiarazioni che aumentano l’attesa nei confronti del film, considerando che potrebbe essere l’ultimo film del regista; Gilliam, infatti, ha parlato di un vero e proprio canto del cigno: «Questo film sarà probabilmente il mio canto del cigno. L’accoglienza che ho ricevuto ad Annecy mi incoraggia a continuare a lavorare. Mi rendo conto che non sono passato di moda quando vedo i giovani che mi fermano per strada e mi dicono come i miei film li abbiano influenzati.»