Articolo pubblicato il 27 Dicembre 2023 da Emanuela Di Pinto
Raccontare il mondo dei fumetti Marvel non è mai semplice. Multiversi che si intrecciano, dimensioni alternative, scontri tra realtà differenti ma allo stesso tempo simili capaci di mettere in crisi anche il lettore più appassionato. Ma, in un mare di linee temporali e universi che si accavallano, c’è solo una costante: Kang Il Conquistatore. Prima di capire in che modo il personaggio si inserisce all’interno del Marvel Cinematic Universe, è fondamentale analizzare il valore di questo immenso e complicato villain in quella che è la mitologia che la Casa delle Idee porta avanti da più di 80 anni. Kang non è solo un semplice cattivo, nella maniera più classica del termine. E’ un dominatore del tempo, capace di viaggiare tra presente e passato solo con la forza della sua intelligenza e una costante sete di conoscenza che, molto spesso, deraglia anche nell’ossessione più spinta e ingestibile. In attesa dell’uscita della seconda stagione di Loki, è fondamentale capire come questo affascinante (e non banale, nonostante il modo in cui è stato raccontato dell’MCU) personaggio sarà capace di influenzare la gestione delle storie future dei Marvel Studios. Ma chi è Kang Il Conquistatore? Di seguito, tutto ciò che c’è da sapere sul personaggio.

Chi è Kang: dal fumetto al cinecomic
Avere un personaggio come Kang Il Conquistatore a disposizione potrebbe aprire le porte a modi nuovi di esplorare la mitologia Marvel. Su carta stampata la genesi del villain è intrecciata, in maniera indistricabile con la vita di Reed Richards, leader dei Fantastici 4 nonché una delle personalità più influenti all’interno della maggior parte delle storie corali dell’universo. Nato nel XXX secolo con il nome di Nathaniel Richards, prenderà il nome dal padre del leader del supergruppo che, dopo aver viaggiato nel tempo avrà una storia con una donna del futuro. Erudito studioso, il giovane Nathaniel cresce in una società pacifica ma, nonostante ciò, è profondamente affascinato dalla guerra e dalle sue implicazioni sociali e politiche. Dopo aver scoperto la chiave del viaggio nel tempo, costruisce un’armatura (ispirata a quella del Dottor Destino) che lo sostiene nei suoi viaggi nel passato e nel futuro. Nel tentativo di dare un freno alla sua sete di potere, Kang modificherà la storia, diventando un faraone egizio e rivestendo cariche politiche cruciali nella storia dell’umanità, influenzando inevitabilmente lo scorrere nel tempo.
Nonostante la sua natura umana, Kang ha assorbito, vivendo in ogni epoca, ogni tipo di tecnologia rendendolo quasi imbattibile. Ricordato come uno dei villain principali dei Fantastici 4, in particolare a causa della sua diretta parentela con Reed Richards, in realtà, nel corso della sua storia Kang si è confrontato moltissime volte con gli Avengers che spesso non si sono rivelati in grado di fermare i suoi piani. La capacità del personaggio di manipolare il tempo e il suo essere incredibilmente opportunista, schierandosi dalla parte di chi ritiene più conveniente, lo rendono, senza alcun dubbio uno dei main villain dell’universo Marvel e uno dei cattivi più affascinanti della storia del fumetto. La sua estetica futuristica ha affascinato il pubblico fin dal suo primo esordio su carta stampata, avvenuto nel 1963. Creato da Stan Lee e Jack Kirby, continua ad essere uno dei villain più longevi e apprezzati.
L’esordio di Kang: in che modo è arrivato nell’MCU?
L’introduzione di Kang nel Marvel Cinematic Universe è stata estremamente graduale. A due anni dalla sua prima apparizione nell’MCU, si può dire che, fino a questo momento, il personaggio non è stato sfruttato in tutte le sue immense potenzialità limitandosi ad incarnare l’immagine del “classico villain MCU” funzionale a raccontare il percorso di crescita dell’eroe. Introdotto per la prima volta nell’ultimo episodio della prima stagione di Loki nella variante di Colui che Rimane, inizialmente ha il compito di “spiegare” il motivo dell’esistenza della TVA (Time Variance Authority) e di mettere in allerta i protagonisti del pericolo in cui possono incorrere. Proprio come nel fumetto Kang viene presentato con un uomo molto colto, interessato allo studio del tempo e capace di mettere tutte le sue forze nel perseguire l’obiettivo che si è prefissato. Dopo aver scoperto il segreto del viaggio nei multiversi e la presenza di “varianti” di se stesso, alcune di loro cominciano a ribellarsi a causa della loro costante sete di potere e di conquista. La nascita nella TVA ha come obiettivo evitare una nuova guerra tra i multiversi, come quella scatenata in passato dalle varianti di Kang.

Il “vero” esordio di Kang Il Conquistatore, avviene però in Ant-Man and The Wasp Quantumania nel quale Scott Lang & Co, sono costretti a combattere quello che, secondo gli abitanti del mondo Quantico, è il “flagello dell’universo”. Presentato inizialmente come un semplice viaggiatore nel tempo che cerca insieme a Janet Van Dyne di tornare nella propria dimensione, la donna scoprirà quanto l’uomo in realtà non sia altro che un essere assetato di potere e dedito alla conquista (e alla distruzione) di ogni dimensione in cui si trova. Distruggendo il nucleo che alimenta la sua navicella, Janet lo “blocca” nel Regno Quantico che diventa sua nuova base e territorio di conquista. Il film non rende minimamente giustizia all’immenso potere del personaggio, mostrando un Kang troppo ingenuo e talmente centrato su se stesso e sul proprio obiettivo da non riuscire a gestire in nessuno modo il piano messo in atto da Scott. Solo in alcune scene si vedono piccoli guizzi di quella che è la vera natura, spietata, dittatoriale e dispotica del personaggio.
Nonostante le due versioni mostrate su schermo non abbiano sviscerato a pieno il suo potenziale, la possibilità di vedere nuove varianti in futuro (e in attesa di Avengers: Kang Dinasty) potrebbe essere un modo per esplorare ogni sfaccettatura, da quella più pacifista a quella più violenta e senza scrupoli, di Kang dandogli lo spazio che una personalità del genere meriterebbe all’interno del franchise. Kang, senza alcun dubbio, potrebbe essere il punto di svolta per il Marvel Cinematic Universe portando ad una chiusura (definitiva) di ciò che Kevin Feige & Co hanno costruito per più di un decennio. Un finale apocalittico e distruttivo che potrebbe assicurare una rinascita totale ed imprevedibile.