Articolo pubblicato il 12 Giugno 2023 da Christian D'Avanzo
The Boogeyman è un film horror del 2023, distribuito al cinema in Italia a partire dal 1 giugno, diretto da Rob Savage e scritto da Scott Beck e Bryan Woods, già autori di A Quiet Place, e da Mark Heyman. Le riprese del film erano cominciato nel 2019, ma quando la Disney ha acquisito la 20th Century Fox c’è stata un’interruzione della produzione. Inizialmente doveva essere distribuito direttamente sulla piattaforma di streaming Hulu, ma a seguito delle reazioni entusiaste degli spettatori agli screening, si è deciso di optare per il rilascio in sala; persino Stephen King ha spinto per questo, dopo la visione del film.
La durata di The Boogeyman è di 98 minuti, mentre il cast è composto da Chris Messina, Sophie Thatcher, Marin Ireland, David Dastmalchian, Vivien Lyra Blair, Lisa Gay Hamilton, Lacey Dover, Maddie Nichols, Madison Hu, Beau Hart, Adams Bellouis, Victoria Harris, Han Soto, Mabel Tyler. Ecco la trama e la recensione di The Boogeyman, film horror tratto dall’omonimo racconto di Stephen King.
La trama di The Boogeyman, diretto da Rob Savage
Di seguito la trama ufficiale di The Boogeyman, film horror del 2023 diretto da Rob Savage:
“Le protagoniste sono la liceale Sadie Harper (Sophie Thatcher) e sua sorella minore Sawyer (Vivien Lyra Blair), entrambe rimaste sconvolte dalla recente perdita della madre. Le due, in questo momento difficile, non ricevono il giusto sostegno da parte del padre Will (Chris Messina). Quest’ultimo lavora come terapeuta e deve fare i conti, a sua volta, con il dolore causato dalla morte della moglie e la successiva elaborazione del lutto. Cerca di fare il possibile per le sue figlie, ma non riesce a connettersi con loro dopo il tragico evento e il suo atteggiamento sta creando delle vere e proprie crepe nel rapporto con loro.
Un giorno arriva in casa loro un nuovo paziente del padre, Lester Billings (David Dastmalchian), che ha bisogno disperatamente dell’aiuto di Will, dopo che la sua vita è stata devastata da una terribile serie di eventi, come la perdita dei suoi figli. L’uomo porta in casa con sé, però, una demoniaca entità soprannaturale, che prende mira le famiglie e si nutre della sofferenza causata alle sue vittime. Dopo la visita dell’uomo, Sadie e Sawyer iniziano a essere protagoniste di alcuni eventi terrificanti, causati dalla malvagia entità soprannaturale che ha invaso la loro casa. Will non crede alle due ragazze e questo suo scetticismo rischia di distruggere la loro famiglia per sempre.”

La recensione di The Boogeyman: un horror vecchio e scialbo, senza alcuna inventiva
The Boogeyman non è un film per cui si potevano nutrire aspettative elevate, perché era palese già dal trailer e dal marketing che si trattasse di un horror mainstream, fin troppo mainstream. Tuttavia, quest’ultima formula non equivale obbligatoriamente ad una qualità scadente, sia in termini visivi che dal punto di vista della narrazione; ma il film di Rob Savage riesce a generare molteplici sbadigli nei suoi 98 interminabili minuti. I fattori che destano stupore per la mancanza di cura, partono dalla volontà di mettere in scena una serie di meccanismi ormai tipici, dei cliché che sono in giro da ormai 20 o 30 anni, senza alcun mordente o tratto distintivo. Restando nell’abbondante panorama dell’horror mainstream, non c’è bisogno per forza di citare film come The Conjuring – L’evocazione (2013) o Insidious (2010), ma basta appena girare lo sguardo ai tempi recenti, dove La Casa – Il risveglio del male (2023) e Smile (2022) riescono a offrire un sano intrattenimento senza troppe pretese, colpendo gli spettatori amanti del brivido. Nel caso di Smile, c’è anche un essere derivativo che corrisponde ad una reale consapevolezza, ragion per cui il prodotto riesce a vivere di vita propria, con un’impronta marcata.
The Boogeyman, il cosiddetto “uomo nero”, è un racconto di Stephen King sul quale sono state realizzate diverse trasposizioni in passato (la saga avviata nel 2005), ma probabilmente non è mai riuscita a decollare sul serio questa storia. Complice un ritmo affannoso, la noia è la vera nemica dietro l’angolo, pronta a colpire più e più volte: porte che sbattono; oggetti lanciati per comprovare la presenza demoniaca; luce che svanisce e conseguente comparsa dell’entità malvagia. I suddetti sono soltanto alcuni degli elementi negativi di un film pensato per lo streaming e distribuito poi in sala, e gli effetti digitali scadenti lo dimostrano. Infatti, Boogeyman è tremendamente posticcio, non riesce mai a essere realmente credibile all’interno della scenografia e durante le interazioni con le vittime. Inoltre, è sconcertante notare come venga ignorato l’efficace gioco del vedo-non vedo in favore di continui ammiccamenti tra apparizioni e scomparse, anche solo tramite gli occhi gialli che si elevano nel buio di alcune inquadrature poco ispirate. Persino le origini del mostro sono flebili, scopiazzate qua e là dagli horror ormai fissati nell’immaginario collettivo: esiste dall’alba dei tempi e si nutre dei traumi, delle paure, delle debolezze (tutto qua?).
I dialoghi sono scritti a tavolino, in maniera piuttosto goffa, procedendo con delle frasi fatte già elaborate e ascoltate in almeno una decina di horror appartenenti al mainstream. Così facendo si rinuncia a un qualsivoglia tentativo di approfondimento psicologico, sociale e personale, in virtù di una bidimensionalità evasiva. Basti pensare ad una scena in particolare, dove le ragazze adolescenti non riescono a divertirsi senza fare uso di alcol o di droghe, evidenziando dunque un significato a dir poco imbarazzante − da “boomer” vero e proprio − e ridicolizzando ogni situazione a tal punto da perdere ben presto qualsiasi punto di contatto con la narrazione. Non si riescono a comprendere realmente le ragioni per cui i personaggi agiscono, e ciascun passaggio scolastico è fastidiosamente sopra le righe. La cattiveria adolescenziale, in tal caso, è totalmente gratuita e decontestualizzata. Il finale, raffazzonato e pedante, ci mette almeno 8 minuti di troppo a giungere ad una conclusione vera e propria, tra l’altro prevedibilissima. The Boogeyman non è altro che un film vecchio nello stampo, scialbo e realizzato da creatori annoiati, senza alcuna inventiva. Che si debba ormai rinunciare ad una trasposizione interessante sul noto mostro?