Articolo pubblicato il 8 Febbraio 2025 da Giovanni Urgnani
Distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 15 dicembre 2004 mentre in quelle italiane il 18 febbraio 2005. Diretto, prodotto e interpretato da Clint Eastwood, autore anche della colonna sonora. Scritto da Paul Haggis, il film è tratto da una raccolta di racconti intitolata Rope Burns, curata da F.X. Toole. Il resto del cast è composto da: Hilary Swank, Morgan Freeman, Mike Colter, Anthony Mackie, Jay Baruchel, Michael Peña e Lucia Riijker. Candidato a sette premi Oscar, fu vincitore in quattro categorie: miglior film, miglior regia, miglior attrice protagonista e miglior attore non protagonista.
La trama di Million Dollar Baby, film del 2004
Tutto quello che c’è da sapere sulla trama di Million Dollar Baby, diretto da Clint Eastwood:
“La trentenne Maggie Fitzgerald irrompere nella vita dell’anziano manager di pugilato Frankie Dunn, un uomo senza illusioni, ma privo di rancori. L’energia vitale della donna riesce a contagiare il riluttante Frankie, visto che la giovane vuole ad ogni costo diventare campionessa di pugilato. Non più tanto giovane per quello sport violento, Maggie ha una spinta interiore capace di travolgere ogni resistenza. Frankie vede in lei, pur senza ammetterlo, la figlia che non vede ormai da troppi anni. Inizia così il loro sodalizio, che comprende la totale dedizione della donna per quell’uomo che sembra essere l’ultimo legame tra lei ed il resto dell’umanità.”
Recensione di Million Dollar Baby e le tematiche presenti all’interno del film
L’aspetto fondamentale che rende questa pellicola un capolavoro assoluto è la funzionalità del contesto in cui si svolge la vicenda, rappresentando al meglio la complessità della vita e quanto sia sfuggente nonostante i nostri quotidiani sforzi per tenerla sotto controllo. Chiunque abbia subito un trauma o provi sensi di colpa per non aver impedito che alle persone amate fosse accaduto qualcosa di male, combatte con tutte le proprie forze per far sì che ciò non si ripeta, scatta un senso di protezione, talvolta aggressivo e brutale, senza che possa essere compreso del tutto da chi ci sta di fronte.
Nonostante alla base ci siano buoni propositi, è impossibile impedire ai nostri affetti di compiere delle scelte poiché sono proprio esse a distinguerci l’un l’altro e per queste scelte automaticamente ci prendiamo le responsabilità degli effetti che possono avere su di noi. È importante quindi liberarsi dai rimorsi scaturiti dalle pieghe degli eventi, ogni individuo sa a cosa va incontro consapevole del possibile dolore. Ma non sarebbe un dolore più grande rinunciare alla propria occasione?
Frankie, coriaceo allenatore di boxe, prende la giovane e talentuosa Maggie sotto la sua ala e la trasforma in un’atleta da competizione. Scegliere di praticare la boxe significa andare verso la vita e sfidarla colpo su colpo, senza sapere cosa ci si sia in serbo per ognuno di noi. Non sappiamo dove ci porterà, non sappiamo chi troveremo dinanzi a noi né come si comporteranno. Ciò che conta è arrivare alla fine del viaggio grati per aver avuto la nostra opportunità. Nel cinema di Clint Eastwood i temi etici importanti non sono messi in scena con l’obiettivo di dare una risposta sul giusto o sbagliato, non ha interesse nel comunicare al pubblico ciò che pensa o indicare cosa il pubblico deve pensare.
In ogni parte del mondo, tutti i giorni qualcuno sta affrontando determinate situazioni, mediante la narrazione si cerca di rappresentare la realtà concreta rendendoci consapevoli degli accadimenti con cui rischiamo da un momento all’altro di avere a che fare. Sia le leggi morali sia leggi messe nero su bianco che guidano la nostra esistenza nella società ci aiutano a mantenere una specie di controllo, di supervisione su ciò che ci capita. Ma accadono situazioni in cui i dogmi e le convenzioni non riescano a mantenere tale ordine, non rispondano adeguatamente agli interrogativi derivati da determinate circostanze. Anzi, a volte essi stessi incatenano in una posizione di stallo, risultano limitanti lasciandoci in un limbo senza uscita.
Questo rappresenta la complessità della vita: nascere in una famiglia senza amore, legata solo dalla biologia ma incapace di riconoscere il bene nemmeno se palesato davanti agli occhi, per poi ricevere quello stesso bene da chi magari ti considerava qualcuno tra tanti forse addirittura meno; essere responsabili di un gesto di morte ma che nel suo significato è carico di calore tanto quanto dare alla luce.