Recensione – Stick 1×04: Gioco a somma Zero

Sulla piattaforma di Apple TV+ è giunto un nuovo episodio di Stick, nuova serie con Owen Wilson protagonista; ma come prosegue la storia di Pryce e Santi con l’episodio 1×04, Gioco a somma Zero?
Recensione - Stick 1x04: Gioco a somma Zero

Articolo pubblicato il 12 Giugno 2025 da Bruno Santini

A seguito della distribuzione dei primi tre episodi sulla piattaforma di Apple TV+, Stick si rinnova attraverso la sua puntata 1×04, che prende il nome di Gioco a somma Zero, nel riferimento all’introduzione del nuovo personaggio femminile che abbiamo osservato nell’ambito del precedente episodio, Complesso paterno. In Gioco a somma Zero non soltanto facciamo la conoscenza di alcune componenti del passato di Pryce, relative soprattutto al soprannome di Stick che gli è stato affibbiato, ma anche al rapporto complesso con il giovane talento golfista. Di seguito, ne indichiamo il risultato attraverso la trama e la recensione di Stick 1×04: Gioco a somma Zero.

La trama dell’episodio 1×04 di Stick: Gioco a somma zero

Prima di procedere con la recensione del quarto episodio di Stick, Gioco a somma Zero, vale la pena sottolineare innanzitutto la trama della puntata in questione. I problemi tra Pryce e Santi continuano a seguito di quanto osservato nel terzo episodio, Complesso paterno, con Santi che sembra essere ormai totalmente lontano dal mondo del golf dopo aver conosciuto Zero, con cui decide di divertirsi trascorrendo del tempo all’interno di una cava; intanto, scopriamo il motivo per cui Pryce viene chiamato Stick: trattasi di una categoria di golfista estremamente talentuoso ma che, purtroppo, vive di numerosi handicap che minano il suo percorso professionale.

Le difficoltà nel rapporto tra Pryce e Santi si acuiscono in virtù della presenza di Zero, la ragazza che il ragazzo aveva incontrato nel corso del precedente episodio e che sembra maturare un certo fastidio nei confronti dell’ex golfista, in virtù della sua presa sul ragazzo e della sua voglia di convincerlo a tornare ad allenarsi. Ancora una volta il passato di Pryce ritorna a proposito della figura del figlio, morto all’età di 4 anni per un cancro e parte del motivo per cui l’ex golfista ha iniziato ad allontanarsi sempre più dal golf, dopo aver cercato in questo una valvola di fuga dal dolore.

La recensione del quarto episodio di Stick

Nei suoi 30 minuti di media per episodio, Stick riesce a stabilire un tema che molto spesso sembra non essere più oggetto della ricerca di produzioni cinematografiche o televisive: la semplicità. Pur con elementi che vengono aggiunti nel corso del quarto episodio – e relativi soprattutto al passato di Pryce, alle sue difficoltà interrelazioni, al talento per il golf e alla morte di suo figlio -, Stick porta avanti una tipologia di rappresentazione della realtà che segue a pieno merito la commedia nella sua definizione classica; non necessariamente un racconto che deve essere preda di facili ironie, per quanto la componente scherzosa sia comunque presente, quanto più un modo di portare in scena delle rappresentazioni leggere, che possano mettere di buon umore lo spettatore e che possano anche raccontare una storia qualunque, in uno dei tanti mondi possibili.

Del resto, cinema e televisione possono perseguire due strade: ricercare l’assurdo e il mai detto o accontentarsi di pescare a piene mani tra la realtà per offrirne uno spaccato; per questo motivo, anche il quarto episodio di Stick si rivela vincente sotto questo punto di vista: l’introduzione della figura femminile, attraverso Zero, è molto intelligente sia per aggiungere un ulteriore elemento all’insieme della narrazione, sia per controbilanciare il tono paternalistico e familiarizzante dei tre personaggi che guidano Santi. Certo, siamo di fronte ad una rappresentazione a tratti molto macchiettistica – soprattutto nelle statistiche esibite sul consumo di carne animale o sul reiterare una componente dominante di Pryce anche quando quest’ultimo tenta soltanto il dialogo -, ma il personaggio ha esattamente quel ruolo e quella scrittura, per cui non possiamo far altro che riconoscerne la buona introduzione, oltre che immaginare quale possa essere la ricerca dell’equilibrio futuro.

Gioco a somma Zero, però, permette anche di dare uno sguardo più importante al passato: fino ad ora soltanto tratteggiato, in questo quarto episodio di Stick viene fuori con forza, e la sensazione è che proprio il confronto tra le storie personali – la morte del figlio di Pryce, contrapposta all’assenza di un padre per Santi – possa essere la chiave più importante per la risoluzione della narrazione, nel ricrearsi di un fittizio rapporto padre-figlio che, nei fatti, non può che essere contrastante. Da osservare, naturalmente, anche l’evoluzione tra i rapporti tra le altre figure, che sembra prendere piede in una strada molto ardita e rudimentale di sentimento: insomma, questo episodio 1×04 sembra a tratti il vero inizio della serie, con la struttura dell’inizio del vero viaggio con un nuovo e stabile personaggio, oltre che con caratterizzazioni ormai in via di definizione completa. L’attesa per i prossimi episodi della serie, distribuiti con cadenza settimanale, è per questo elevata e non si può far altro che attendere relativamente al futuro della serie con Owen Wilson.

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