Lost in Starlight: il primo film d’animazione coreano brilla di luce propria

Distribuito sulla piattaforma di streaming Netflix dal 30 maggio 2025, Lost in Starlight è il primo film d’animazione realizzato dalla Corea del Sud: il suo primato varrà la pena?
Recensione Lost in Starlight film d'animazione Netflix

Articolo pubblicato il 30 Maggio 2025 da Arianna Casaburi

Netflix oramai è diventata una delle maggiori e principali piattaforme dove poter reperire per la visione una quantità infinita di contenuti e prodotti di origine asiatica. In seguito all’esplosione della così detta cultura k-pop coreana, si è assistito a un boom di interesse e curiosità per questo mondo nuovo, tutto da esplorare. Tuttavia, anche per la stessa Corea tira aria di novità in quanto il 30 maggio 2025 è stato distribuito su Netflix il primo lungometraggio animato mai stato realizzato dal paese, dal titolo Lost in Starlight, diretto da Han Ji-won, con una estetica particolare che lo rende unico. di Seguono la trama e la recensione di Lost in Starlight, il primo film d’animazione coreano di Netflix.

La trama di Lost in Starlight: il primo film d’animazione coreano firmato Netflix

Prima di passare alla recensione, occorre riportare la trama di Lost in Starlight per sapere di cosa parla. Il primo film d’animazione coreano, firmato da Netflix e diretto da Han Ji-won, racconta una storia d’amore in uno scenario retro-futuristico che ha luogo nella Seul del 2050, la capitale della Corea del Sud. I due giovani protagonisti, Nan-young e Jay, si incontrano per caso e da quel giorno i loro destini possono essere definitivamente intrecciati per sempre. Lei è una giovane astronauta, tornata in città per portare avanti delle ricerche sul pianeta Marte nell’attesa di poter partire per la sua ambita spedizione, lui un musicista e cantautore il quale, demotivato dalla sua ultima esperienza, ha deciso di improvvisarsi tecnico elettronico per aggiustare oggetti vintage legati al mondo della musica.

Una scena tratta dal primo film d’animazione coreano Lost in Starlight, disponibile per la visione su Netflix.

La recensione di Lost in Starlight: un debutto coreano nell’animazione che brilla di luce propria

A leggere che un paese asiatico come la Corea, nello specifico la Corea del Sud, non abbia mai realizzato un film d’animazione prima dell’uscita e della distribuzione su Netflix di Lost in Starlight è alquanto sorprendente. Associamo infatti il continente dell’Asia come la madre patria dell’anime, dei capolavori incommensurabili di Hayao Miyazaki, ma poi diamo per scontato che ogni paese che ne fa parte sia riuscito a dare il proprio contributo nel mondo dell’animazione. Lost in Starlight, il film d’animazione diretto da Han Ji-won che ha raccolto anche l’elogio e l’ammirazione di registi del calibro di Bong Joon-ho, rompe dunque questo “tabù” scegliendo una forma che va di pari passo con il contenuto, optando per un’estetica cyber-punk e un gusto per il retro che si sposa perfettamente per l’ambientazione futuristica della Seul degli anni 2050. Anche la tipologia di animazione proposta, che si diverte a mixare la tecnica 2D per i personaggi e gli scenari con quella 3D di alcuni oggetti in particolare, riflette questa ambivalenza temporale e nostalgia di un passato che si respira durante la visione.

Persino l’incipit della narrazione è folgorante, alla pari di un film fantascientifico a tutti gli effetti, scandito dal voice over e poi raccontato dapprima tramite un flashback per poi passare in medias res, ossia che mette subito lo spettatore di fronte agli eventi, catapulta direttamente nella storia tragica di Nan-young, senza però far capire veramente cosa stia succedendo o cosa sia successo prima del presente diegetico. In questo senso, anche la regia gioca un ruolo fondamentale, in quanto alcune scene sono rappresentate come se venissero realmente girate da una camera fisica, giocando con messa a fuoco fuori campo, angolazioni stranianti, così da dare significato al significante delle immagini vere e proprie. Tuttavia, il lato più sorprendente di Lost in Starlight resta l’originalità e l’abilità con cui si è riusciti a costruire una storia su due livelli narrativi differenti, ciascuno incarnato dai due personaggi principali di Nan-young e Jay (a cui si sovrappone anche un terzo per i ricordi traumatici della morte della madre della ragazza), che si traduce anche in un montaggio visivamente significativo e simbolico in cui la connessione che va oltre la distanza e il tempo tra i due innamorati si palesa così agli occhi dello spettatore. Lost in Starlight, a scanso alcune parti in cui la sovrapposizione narrativa potrebbe risultare difficile da seguire e digerire fino al suo finale, può dunque dirsi a tutti gli effetti un primo esempio di film d’animazione coreano ben riuscito, che sa brillare di luce propria senza aver avuto bisogno di scopiazzare dai suoi omologhi.

0,0
0,0 out of 5 stars (based on 0 reviews)
Lost in Starlight locandina film d'animazione Netflix
Lost in Starlight
Lost in Starlight

Nella Seul del 2050, un'astronauta che sogna Marte e un musicista con un sogno infranto si ritrovano tra le stelle, guidati dalle loro speranze e dal loro amore reciproco.

Voto del redattore:

7 / 10

Data di rilascio:

30/05/2025

Regia:

Han Ji-won

Cast:

Kim Tae-ri, Hong Kyung

Genere:

Animazione, romantico, sci-fi

PRO

L’estetica cyberpunk e retro
L’animazione ibrida
Il racconto tramite flashback e medias res
La sovrapposizione dei due livelli narrativi anche nel montaggio
Talvolta la sovrapposizione narrativa poco chiara può creare confusione