Articolo pubblicato il 22 Maggio 2025 da Gabriele Maccauro
Presentato in anteprima all’interno del concorso ufficiale del 78esimo Festival di Cannes, Sentimental Value è il nuovo lungometraggio del regista di Copenhagen Joachim Trier con protagonista Renate Reinsve, a quattro anni di distanza da La Persona Peggiore del Mondo che valse proprio all’attrice norvegese il Prix d’Interprétation Féminine al Festival di Cannes 2021. Tra i titoli più attesi di questa edizione, Sentimental Value può inoltre contare sulla presenza, all’interno del suo cast, di altri nomi di grandissimo rilievo e risonanza come Stellan Skarsgård, Elle Fanning, Inga Ibsdotter Lilleaas e Cory Michael Smith. A seguire, trama e recensione del film.
La trama di Sentimental Value, diretto da Joachim Trier
Quattro anni dopo il successo di La Persona Peggiore del Mondo, Joachim Trier torna a collaborare con Renate Reinsve in Sentimental Value, nuovo lungometraggio del regista norvegese presentato in anteprima in concorso al 78esimo Festival di Cannes. Prima di passare all’analisi e recensione dell’opera, è bene avere un po’ di contesto attraverso la sinossi che segue del film:
“Sentimental Value segue la storia di Nora e di sua sorella Agnes mentre piangono la perdita della madre e si adattano al ritorno del padre Gustav. Egli ha scritto una sceneggiatura e ha offerto la parte principale alla figlia Nora, ma lei rifiuta categoricamente il ruolo”.

Renate Reinsve in una scena di Sentimental Value, diretto da Joachim Trier
La recensione di Sentimental Value, presentato in concorso a Cannes78
Inizia tutto con una casa, una casa che prova emozioni, che è felice o triste, in buona o cattiva salute a seconda di chi da generazioni la abita, a seconda dei loro passi, le loro parole, la loro assenza. L’incomunicabilità è centrale in Sentimental Value, così come lo è generalmente tra le famiglie del nord Europa. Mancano le parole, sembra quasi che una barriera si frapponga tra persone che, nonostante tutto, si vogliono bene, che hanno lo stesso sangue. Joachim Trier, che torna a Cannes quattro anni dopo aver regalato a Renate Reinsve il Prix d’Interprétation Féminine con La Persona Peggiore del Mondo, si riunisce con l’attrice norvegese in un’opera che condivide molti aspetti con quella del 2021 e che sembra faccia parte di un ragionamento dello stesso Trier sulla natura delle cose, l’essenza delle persone.
Ecco allora che se parlare diventa complicato, ci si affida alle immagini, al cinema. Il cinema gioca un ruolo centrale in Sentimental Value: Gustav – interpretato da un clamoroso Stellan Skarsgård è un regista di cinema, Nora un’attrice di teatro. La morte della moglie e madre si trasforma in occasione per i due di incontrarsi di nuovo, dopo tanto tempo, con il padre che propone alla figlia il ruolo di protagonista nel suo nuovo progetto, a distanza di ben 15 anni dal precedente. Un ruolo che lei rifiuta, perché è evidente come si tratti di un’opera autobiografica e di come lei dovrebbe interpretare la madre stessa, che si è tolta la vita ed ha rivoluzionato le loro vite. Gustav e Nora, cinema e teatro, due visioni diametralmente diverse di cos’è l’arte e di come vada ad influire sulle vite degli uomini, da anni così lontani e mai stati così vicini.
Il cinema diventa filtro delle loro emozioni, le parole un macigno. Ecco allora che Trier, che fa il cinema, si affida alle immagini, lascia parlar loro, riempie i silenzi con uno sguardo, un tramonto. Sentimental Value non si inventa nulla, non è di certo il film più originale del mondo, non lo è neanche del concorso del 78esimo Festival di Cannes di cui fa parte, eppure tutto quello che fa lo porta a termine alla perfezione, quello che comunica arriva dritto al cuore ed ha valore universale e quel finale è l’essenza stessa del cinema, che contiene al suo interno così tante cose che l’unico modo per comunicarle è proprio uno sguardo. Joachim Trier si è definitivamente consacrato e questo film, con tutta certezza, lo sentiremo citato e premiato fino alla prossima cerimonia degli Oscar, sempre attenta a nominare titoli di Cannes e Venezia in questa sua nuova vita più internazionale.