Nonnas: il nuovo film Netflix tra stereotipi, caricature e fettuccine

Su Netflix è giunto, a partire dal 9 maggio 2025, un nuovo film dal titolo Nonnas, con Vince Vaughn protagonista: tra stereotipo e caricatura, qual è il risultato del film?
Nonnas: il nuovo film Netflix tra stereotipi, caricature e fettuccine | Recensione

Articolo pubblicato il 13 Maggio 2025 da Bruno Santini

Ha fatto il suo esordio sulla piattaforma di streaming Netflix il 9 maggio 2025, con Vince Vaughn nei panni del protagonista e del produttore esecutivo, e fin da quel momento ha iniziato a ottenere un grande successo, con la conquista della top relativa alle visualizzazioni e alle ore di permanenza sul servizio. Stiamo parlando di Nonnas, nuovo film di Stephen Chbosky che racconta della cultura italiana, evocata soprattutto dal punto di vista culinario e musicale con numerose canzoni napoletane presenti nella colonna sonora del film. Il risultato, al netto di numerosi apprezzamenti che si osservano per un’opera descritta come di “buon cuore”, è particolarmente stucchevole e zuccherosa come quel sugo della domenica che Joe non riesce a replicare, utilizzando dello sciroppo d’acero. Ma per quale motivo?

Un’immagine bucolica di un’Italia che non esiste

Prima scena del film e, tra sugo, polpette e tanti altri piatti che richiamano l’immagine della tavola imbandita, possiamo ascoltare di sottofondo Funiculi Funicula che accompagna la convivialità di commensali seduti tutti allo stesso tavolo, apprezzanti una scarpetta nel sugo o un pezzo di lasagne. Scena successiva e, dopo aver assaggiato un po’ di sugo della domenica, l’oggetto proibito che diventa quasi l’irraggiungibile Santo Graal nel film, si passa a Viva La Pappa Col Pomodoro di Rita Pavone; nell’osservare, in soli cinque minuti, delle sequenze così tanto convinte nella loro formula di omaggio alla cultura culinaria e artistica italiana, sembra di ritrovarsi in una qualche forma di scimmiottamento dell’italiano medio proposto in sitcom come i Griffin, con la differenza che qui stiamo osservando ad un racconto che si propone di essere serio, pur nella sua cornice comica.

Nonnas è un film che, fin dal suo elemento basico (la rappresentazione della cucina come luogo di placida tranquillità e miglioramento dell’umore) sembra appartenere ad un tempo lontano, in cui le immagini bucoliche sostituivano quelle della concreta realtà e in cui bastava un bel piatto di spaghetti per risolvere ogni conflitto. Un quadretto bucolico, di virgiliana memoria, in cui la campagna, il verde e gli animali vengono sostituiti dal rosso di una salsa al pomodoro e al sovraccarico sensoriale dello spettatore, che si ritrova di fronte a polpette, fettuccine e elatri piatti di pasta consumati senza alcuna sequenza logica. La cucina come motore della liberazione dei sensi, che ignora i reali meccanismi sensoriali coinvolti (e il cinema ha compiuto passi da gigante enormi negli ultimi anni in tal senso, in prodotti come il recente Boiling Point dal regista di Adolescence) e che diventa così stucchevole e insopportabile.

La recensione di Nonnas: quando lo stereotipo diventa ferrea convinzione

Un bolognese e un siciliano possono litigare aspramente per la ricetta della propria regione, fino a dar fuoco ad un ristorante? Probabilmente sì, se si immagina che – parafrasando le parole del Joe di Vince Vaughn – questo sia l’unico modo possibile per discutere quando si è italiani. Quel breve cenno di rappresentazione della cultura del nostro paese è solo un piccolo esempio di come Nonnas viene portato in scena, tra qualche ammiccamento allo Stivale e qualche semplicismo nella rappresentazione di tutto il resto. Certo, da Nonnas non dobbiamo aspettarci poi troppo: stiamo parlando una commedia che intende intrattenere lo spettatore per due ore scarse, che porta sullo schermo sì una storia vera, ma allo stesso tempo anche una forma possibile di concretizzazione del sogno americano; dunque si può far finta di nulla, credere che tutto sia bello e lasciarsi guidare dai buoni sentimenti del film, che comunque sono presenti soprattutto nel modo in cui vengono rappresentate le donne e i loro difficili passati, esplicitamente citati in una buona sequenza del film.

Poi, però, c’è tutto il resto: il passato viene saturato di colore per distinguerlo dal presente e per renderlo immediatamente accessibile come una cartolina color seppia; il protagonista del film, che decide per sé e per i suoi nella sua veste di produttore e soggetto pagante, è completamente scollato dai restanti personaggi e appare quasi fuori posto; l’inverosimiglianza della narrazione (colleghi di lavoro che coprono Joe timbrando il cartellino al suo posto e mandando avanti la menzogna pur di non fargli perdere il posto) diventa estremamente accentuata; auto dalla livrea lucente, cognomi italiani a tutto schermo e bandiere tricolore dominano la cornice dello schermo caricando lo spettatore di un qualche senso di patriottismo scevro. Insomma, tanti piccoli elementi estremamente irritanti che si uniscono ad una scrittura estremamente superficiale del film e all’interpretazione di un protagonista totalmente fuori fuoco e avulso dai meccanismi narrativi del lungometraggio, che generano un risultato stantio e caricaturale, in cui l’unica forma di concretezza è nei piatti di pasta. Verrebbe, allora, da dire che l’unica cosa in cui il film riesce (fallendo altre forme di rappresentazione su famiglia, amore, viaggio e cultura) è nel far venire fame allo spettatore, pubblicizzando quel tanto inaccessibile ristorante Enoteca Maria per il quale – alla fine del film – si consiglia di prenotare. Ma c’era davvero bisogno di uno spot pubblicitario dalla durata di 2 ore?

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Nonnas
Nonnas

Nonnas è un nuovo film Netflix con Vince Vaughn protagonista, che racconta la storia vera di Joe Scaravella e che racconta di un ristorante italiano negli Stati Uniti.

Voto del redattore:

4 / 10

Data di rilascio:

09/05/2025

Regia:

Stephen Chbosky

Cast:

Vince Vaughn, Lorraine Bracco, Talia Shire, Susan Sarandon, Linda Cardellini, Brenda Vaccaro

Genere:

Commedia

PRO

L’interpretazione delle attrici
L’interpretazione di Vince Vaughn
Il costante stereotipo della cultura italiana presente nel film
La scrittura inconsistente