Le rose di Versailles – Lady Oscar è un anime patinato e lamentoso oltre ogni dire

Su Netflix è giunto Le rose di Versailles – Lady Oscar, un revival per le nuove generazioni della storica serie animata e del racconto della Rivoluzione Francese: ma vale la pena di esser visto?
Le rose di Versailles - Lady Oscar è un anime patinato e lamentoso oltre ogni dire | Recensione dell'anime Netflix

Articolo pubblicato il 1 Maggio 2025 da Bruno Santini

Era un arrivo piuttosto atteso su Netflix, soprattutto a seguito del grandissimo successo della serie animata degli anni ’70, che in Italia era conosciuta anche con il titolo di Le rose di Versailles. Dopo essere stato distribuito nelle sale cinematografiche giapponesi a gennaio del 2025, Le rose di Versailles – Lady Oscar arriva anche su Netflix, in tutti i paesi in cui è attualmente attivo il servizio, con un revival per le nuove generazioni che, però, non riesce a restituire il clima bellico, di difficoltà sociale e di aspro conflitto che la serie offriva, affidando il tutto a uno stucchevole romance. Di seguito, tentiamo di spiegare di più all’interno della recensione di Le rose di Versailles – Lady Oscar, il nuovo anime Netflix.

La recensione di Le rose di Versailles – Lady Oscar: tante lacrime (e canzoni) per un anime stucchevole

Nel definire la recensione di Le rose di Versailles – Lady Oscar, non possiamo fare a meno di notare quanto importante fosse, questo prodotto, già nel momento in cui veniva distribuito in televisione alla fine degli anni ’70. Superare la convenzionale rappresentazione femminile, parlare di storia attraverso la prospettiva di un personaggio, proporre un ideale di libertà e di perseguimento della stessa che unisce l’intera storia di un paese con quella di una donna, promuovendo un tema fortemente femminista: questi sono soltanto alcuni degli aspetti che hanno reso Lady Oscar molto amato come personaggio, tanto da desiderarne un revival per lo streaming su Netflix.

Purtroppo, Le rose di Versailles – Lady Oscar fallisce totalmente nel suo tentativo: la scelta di affidarsi a MAPPA Studio paga, con animazioni sempre eccellenti e con i caratteristici tratti della realtà di animazione che si notano sullo schermo, soprattutto in alcune (seppur brevi) sequenze; tuttavia, si tratta realmente dell’unico elemento di merito, per un film che a partire dalle troppe, reiterate e stucchevoli canzoni (atte ad accelerare i tempi e a condensare momenti che avrebbero meritato più spazio sullo schermo) trova la sua espressione fondamentale. Ma è una dimensione che non può dirsi riuscita: troppe lacrime e lamenti, troppo romance fine a se stesso che appiattisce totalmente i personaggi, con alcune differenze rispetto alla trattazione dei personaggi che ne annullano la forza; Le rose di Versailles – Lady Oscar diventa ben presto un prodotto patinato, attratto com’è da luccichii e rappresentazioni stantie, privilegiando scene d’amore in cui la forza del sentimento, così come quella del conflitto e delle difficoltà sociali, è soppiantata totalmente da un’estetizzazione effimera e soporifera dell’intera rappresentazione, troppo frettolosamente condotta verso i suoi punti cardine.

Perché l’assenza di conflitto è un problema

C’è un momento, all’interno di Le rose di Versailles – Lady Oscar, in cui si può notare attraverso la soggettiva di André il momento in cui perde l’occhio a seguito di un colpo ricevuto dal popolo, con il sangue sgorgante che appanna la sua vista: non facciamo fatica a definirla la scena migliore di un film che decide deliberatamente di rinunciare al conflitto e alla lotta, due aspetti che non solo sono fondamentali all’interno della serie animata, ma che intuitivamente costituiscono il nucleo fondamentale di un prodotto che vuole raccontare (con lo sguardo di Lady Oscar) uno dei momenti più importanti della storia dell’umanità.

Come spesso avviene nel mercato dei manga e degli anime, la scelta di un punto di vista relativamente esterno rispetto alla dinamica degli eventi permette di inquadrare la rappresentazione per mezzo di declinazioni personalistiche molto interessanti, fornendo sia un racconto non onnisciente, sia un filtro rispetto alla rappresentazione che si vuole ottenere. Quella di Lady Oscar è una storia ambivalente, che idealizza il tema del motto della Rivoluzione Francese e che condensa sullo schermo il desiderio per la libertà che dà vita alle primavere europee, inaugurate proprio nel 1789: ci si rende conto, pur non conoscendo la storia nelle sue componenti più specifiche, che una dinamica di questo genere abbia bisogno di conflitto, di lotta e di aspetti bellici che nell’anime vengono completamente cancellati.

Non basta di certo la sequenza finale, che anzi dimostra come, nel caso in cui si fosse puntato su un aspetto di questo genere, il risultato sarebbe di gran lunga superiore: per una narrazione che condensa in 113 minuti un’intera serie animata, proponendone un revival, sono anche troppe le soluzioni sovrabbondanti, che tolgono spazio ad una narrazione che avrebbe meritato maggiore approfondimento storico e, soprattutto, una migliore caratterizzazione. Ne deriva una storia soltanto abbozzata, che rinuncia a raccontare il mondo che si propone di portare sullo schermo, sostituendolo con un’idealizzazione estetizzata in cui amore, desiderio, rinuncia e grandi pianti diventano protagonisti sullo schermo. Il risultato, allora, è chiaro: Le rose di Versailles – Lady Oscar non soltanto delude gli storici fan e conoscitori della serie animata, ma fallisce nel suo tentativo di trasportare il racconto alle nuove generazioni, con una storia che lambisce soltanto l’anima del prodotto e che si affida a facili e sterili meccanismi che scontentano tutti.

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Le Rose di Versailles - Lady Oscar
Le rose di Versailles - Lady Oscar
Le rose di Versailles – Lady Oscar

Le rose di Versailles - Lady Oscar è un revival della celebre serie animata che riporta su Netflix il racconto di Maria Antonietta e della nascente Rivoluzione Francese per le nuove generazioni.

Voto del redattore:

4 / 10

Data di rilascio:

30/04/2025

Regia:

Ai Yoshimura

Cast:

Miyuki Sawashiro, Aya Hirano, Toshiyuki Toyonaga, Kazuki Kato, Shunsuke Takeuchi

Genere:

Drammatico, romantico

PRO

Le animazioni dello Studio MAPPA
L’eccessiva componente romance presente nel film
L’utilizzo reiterato di canzoni che spezza il ritmo della narrazione
La riduzione all’osso di scene d’azione ed elementi bellici