Che cosa significa MacGuffin: che cos’è, definizione ed esempi celebri

È uno dei termini più utilizzati in ambito cinematografico: ma che cos’è il MacGuffin? Tutto sul significato di questo termine e su alcuni esempi celebri nella storia del cinema.
Che cosa significa MacGuffin: che cos'è, definizione ed esempi celebri

Articolo pubblicato il 19 Luglio 2024 da Bruno Santini

Un termine di cui si sente molto spesso parlare, in ambito cinematografico, è quello di MacGuffin (o McGuffin). Trattasi di una definizione che, a partire dagli anni ’30, è diventata particolarmente nota, in ambito cinematografico, tanto da diventare oggetto di numerosi corsi di studio e pubblicazioni scientifiche in materia di settima arte: a partire dalla celebre definizione di Alfred Hitchcock, che viene riportata da François Truffaut, il MacGuffin è stato oggetto di numerose analisi, soprattutto in virtù di alcuni esempi celebri. Di seguito, allora, si tenta di fare chiarezza tentando di rispondere all’interrogativo su che cosa significa MacGuffin, considerando che cos’è, qual è la sua definizione e quali sono alcuni esempi celebri nel corso della storia del cinema.

La definizione di MacGuffin data da Alfred Hitchcock

Nel considerare che cosa significa MacGuffin, vale la pena partire con la celebre definizione che ne diede Alfred Hitchcock. Il regista è stato, con molta probabilità, il primo a servirsi (esplicitamente) di questo espediente narrativo all’interno dei suoi film, per quanto si pensa che ad aver coniato il termine non sia Hitchcok, bensì il suo sceneggiatore e amico Angus MacPhail. Il regista spiega:

Si può immaginare una conversazione tra due uomini su un treno.
L’uno dice all’altro: “Che cos’è quel pacco che ha messo sul portabagagli?”
L’altro: “Ah quello, è un MacGuffin”
Allora il primo: “Che cos’è un MacGuffin?”
L’altro: “È un marchingegno che serve per prendere i leoni sulle montagne Adirondack”
Il primo: “Ma non ci sono leoni sulle Adirondack”
Quindi l’altro conclude: “Bene, allora non è un MacGuffin!”

Che cos’è un MacGuffin e come viene utilizzato

Sulla base di quanto offerto precedentemente dalla definizione di Alfred Hitchcock, è possibile considerare che cos’è un MacGuffin, per comprendere che cosa significa questo termine e in che accezione possa essere utilizzato; bisogna innanzitutto partire da un assunto: il MacGuffin viene utilizzato in un’opera di finzione, al fine di motivare l’azione di determinati personaggi o dello svolgersi – almeno in un dato momento – della trama. In altre parole, trattasi di un espediente narrativo che viene utilizzato per giustificare tutto ciò che stiamo osservando o gran parte dello stesso: affinché il MacGuffin sia considerabile tale, però, c’è bisogno che rispecchi alcune caratteristiche fondamentali, che interessano sia l’azione stessa dei personaggi e della trama, sia l’importanza dello strumento per lo spettatore. C’è da dire, allora, che il MacGuffin è un elemento che non ha assolutamente importanza per lo spettatore e che, anzi, non presenta un significato, che molto spesso non viene mai esplicitato a chi osserva; piuttosto, però, si tratta di un elemento di vitale importanza per i personaggi di un film, tanto da portare a dare senso alle proprie azioni.

Potremmo definire il MacGuffin come una sorta di intrigo o di un gioco: un elemento centrale, attorno al quale si sviluppa la narrazione del film, che però non viene esplicitato o che non presenta una reale significazione dello spettatore. Naturalmente, dato questo presupposto, è fondamentale che il MacGuffin si presenti come assolutamente pretestuoso per lo spettatore: che sia all’inizio o alla fine del film, insomma, chi osserva dovrà rendersi conto del fatto che un MacGuffin sia tale e che non avrà una reale importanza per comprendere il significato del film che, in genere, va verso tutt’altra direzione e assume un’altra portata narrativa. Un modo per comprendere se quello che stiamo osservando è un MacGuffin è chiedersi: questo elemento è importante per la sua natura o per l’effetto che provoca nell’azione dei personaggi e nello svolgersi della trama?

Esempi celebri di MacGuffin

Detto questo, per rendere più semplice la comprensione di che cosa sia un MacGuffin, potrebbe essere interessante citare alcuni esempi celebri di MacGuffin, che sono stati utilizzati nel corso della storia del cinema, affinché se ne colga anche la diversa accezione. Di sicuro, l’esempio più importante di sempre di MacGuffin è la busta contenente 40mila dollari in Psycho: rubata da una ragazza che fugge dalla città per poi nasconderli in una cassetta delle lettere, sono evidentemente un elemento di vitale importanza per il suo personaggio, ma non per lo spettatore; nel caso di Hitchcok, c’è anche un gioco con chi guarda, dal momento che la cassetta delle lettere viene costantemente inquadrata, prima di scoprire che la narrazione va verso tutt’altro tipo di definizione. E ancora, la valigetta di Pulp Fiction (così come il tappeto di Il grande Lebowski, per offrire un altro elemento analogo) rappresenta un esempio perfetto di MacGuffin di cui il regista si diverte a non offrire una fisionomia – talvolta non si precisa neanche in sede di sceneggiatura -, a dimostrazione del significato inesistente per lo spettatore: la valigetta è sì il motore dell’azione, ma non soltanto non sapremo mai che cosa contiene, allo stesso tempo è anche il mero pretesto per raccontare qualcos’altro.

Un ultimo grande esempio di MacGuffin, che potrebbe essere reso in tale accezione, è quello di “Rosebud”: una parola che viene pronunciata in punto di morte di Charles Foster Kane prima di morire, in Quarto Potere, e che dà vita alla ricerca spasmodica dei giornalisti che tentano di comprendere quale possa essere il suo significato. Anche in questo caso, allora, c’è una vitale importanza per il personaggio ma nessun significato per lo spettatore, che verrà poi condotto verso l’intera vita del magnate che viene ripercorsa all’interno del film, fino al suo straordinario finale. In questo senso, è bene precisare che quello che viene ritenuto come uno dei più celebri MacGuffin di sempre – l’Unico Anello della trilogia de Il Signore degli Anelli – in realtà non lo è: non soltanto, infatti, si tratta del pretesto della narrazione, che motiva il movimento dei personaggi, ma anche di un qualcosa che acquisisce significato per lo spettatore, avendo un potenziale tematico, legato al possibile ritorno di Sauron. Come detto, per far sì che il MacGuffin sia tale, deve rispettare due requisiti: vitalità per il personaggio e assenza di significato per lo spettatore, che in questo non vengono portati a compimento.