Recensione – Gli indesiderabili, scritto e diretto da Ladj Ly

Finalmente arriva anche nei cinema italiani il nuovo lungometraggio del regista Ladj Ly: ma qual è il risultato?
La recensione de Gli Indesiderabili, diretto da Ladj Ly

Articolo pubblicato il 13 Luglio 2024 da Giovanni Urgnani

Presentato in anteprima mondiale alla quarantottesima edizione del Toronto International Film Festival, distribuito nelle sale cinematografiche francesi il 6 dicembre 2023, col titolo originale Bâtiment 5, mentre in quelle italiane l’11 luglio 2024. Dopo il successo del suo esordio in un lungometraggio, I miserabili (2019), il regista Ladj Ly torna dietro la macchina da presa per raccontare la realtà periferica parigina, con protagonisti Anta Diaw e Alexis Manenti. Ma qual è il risultato de Gli indesiderabili? Di seguito la trama ufficiale e la recensione del film.

La trama de Gli Indesiderabili, il film di Ladj Ly

Di seguito la trama ufficiale de Gli Indesiderabili, diretto da Ladj Ly:

Haby, una giovane donna molto impegnata nella vita della comunità, scopre che è stato varato un progetto di riqualificazione del suo quartiere. Il progetto, guidato a porte chiuse da Pierre Forges, un giovane medico messo a fare il sindaco, prevede la demolizione dell’isolato dov’è cresciuta Haby. Insieme agli abitanti del palazzo, la donna avvia una feroce battaglia per evitare la distruzione dell’edificio 5.”
La recensione de Gli Indesiderabili, diretto da Ladj Ly

La recensione de Gli indesiderabili, presentato al TIFF 2023

Nel novembre 1947, lo statista britannico Winston Churchill pronunciò alla Camera dei Comuni uno dei suoi discorsi celebri passati alla storia, argomentando a proposito dei difetti e delle lacune del sistema democratico, ma che ad esso non vi sia un’alternativa migliore. Questa citazione può essere un efficace punto di partenza per capire le intenzioni della pellicola diretta da Lady Ly; la realtà cittadina di una capitale come Parigi diventa il viatico ideale per rappresentare tutte le difficoltà sociopolitiche dell’era contemporanea, in cui le istituzioni democratiche e le leggi sono manipolabili ed interpretabili a seconda degli interessi, più o meno ideologici, della classe dirigente al potere.

Straordinario il crescente livello di tensione costruito scena dopo scena, grazie ad una messa in scena di alto livello, un’escalation di situazioni ambigue ed inique a cui rispondono le forze d’opposizione delle comunità periferiche, considerate a conti fatti un peso per le amministrazioni, che però sono le prime a guadagnarci dalla mancata riqualificazione dei suddetti quartieri, speculando sulla loro precarietà invece di lavorare concretamente ad un piano d’integrazione, di unità e di vivibilità. Il caos e l’illegalità vengono sfruttate, se non addirittura alimentate, da quegli stessi organi che dovrebbero prevenirli, poiché da qui è possibile creare situazioni d’emergenza in cui si possono emanare provvedimenti e prendere decisioni che in situazioni normali non sarebbero possibili adottare.

Ma il vero problema è ancora il bianco-centrismo razzista, sempre più riaffiorante nella realtà occidentale, dove gli estremismi sono ormai tornati, ma il loro ritorno non avviene così platealmente come la Storia racconta per il passato, l’estremismo si ripresenta passo dopo passo, mattone dopo mattone, agendo di strategia, sfruttando ogni strumento di propaganda e d’immagine, appunto servendosi di quei disagi sociali per dividere e fomentare l’opinione pubblica, nascondendosi dietro l’ombra dell’ipocrisia e sotto questo aspetto l’ambientazione temporale nel periodo natalizio calza a pennello.

Come reagisce il popolo ai continui atti ostili, mascherati dalla legalità, nei suoi riguardi? La pellicola coglie al volo l’occasione per sviluppare una tematica cardine dei giorni d’oggi e avvenire, su cui si determina il futuro dell’intera umanità, confrontando i diversi modi di agire del maschio e della femmina, analizzandone le varie attitudini e le indoli. Il primo si dimostra debole, facendosi prendere dalla rabbia e cadendo di conseguenza troppo facilmente nella spirale della violenza; soluzione apparentemente più facile ed efficace, convinzione figlia di un modo di educare, dove il pugno della giustizia “fai da te” è concepito come unica soluzione permanente.

Al contrario, la donna, forte della sua determinazione e coraggio, si propone come alternativa, ponendosi l’obiettivo di cambiare radicalmente il sistema dall’interno di esso, senza che questo significhi far sentire meno la propria voce, nonostante le mastodontiche difficoltà, in grado di abbattere chiunque da un momento all’altro, ostacoli che spingerebbero alla rinuncia, al chiedersi: “Chi me lo fa fare?”, oppure lasciarsi allo sconforto e all’indifferenza pensando che tanto si inutile e che niente possa cambiare mai.

Dal niente però non nasce niente, i palazzi crollati non si ricostruiscono da soli, così anche il tessuto sociale non si rinnova senza qualcuno capace di manovrare il timone per mantenere dritta la barra. Gli indesiderabili, oltre ad essere una ricostruzione tagliente, feroce e diretta nel mostrare gli enormi problemi e disagi odierni, è un monito di speranza verso un cambio di rotta, destinato nelle mani di una leadership giovanile, fiera delle sue diversità e del suo legame alla nazione d’appartenenza, specificatamente femminile, la cui affermazione forse dipende l’intera salvezza del mondo per come lo si conosce.

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La recensione de Gli Indesiderabili, diretto da Ladj Ly
Gli indesiderabili (Bâtiment 5)
Gli indesiderabili (Bâtiment 5)

"Un' attivista locale e un giovane sindaco in erba si scontrano sulla strada migliore da percorrere per il loro povero sobborgo."

Voto del redattore:

10 / 10

Data di rilascio:

11/07/2024

Regia:

Ladj Ly

Cast:

Anta Diaw, Alexis Manenti, Aristote Luyindula, Steve Tientcheu e Aurelia Petit.

Genere:

Drammatico

PRO

La messa in scena è perfettamente curata
La regia trova il perfetto equilibrio nell’alternare campi lunghi e inquadrature più strette
Gestione impeccabile del ritmo, in crescendo per tutto il film
Sviluppa la sua tematica in modo schietto, diretto, incisivo e tagliente
Nessuno