The Shrouds è il più grande passo falso nella carriera di David Cronenberg

Due anni dopo Crimes of the Future, David Cronenberg torna in concorso al 77esimo Festival di Cannes con The Shrouds. Ma sarà riuscito a mantenere il livello cui ha abituato da decenni il pubblico?
Vincent Cassel e Diane Kruger in una scena di The Shrouds, diretto da David Cronenberg e presentato a Cannes77

Articolo pubblicato il 3 Febbraio 2025 da Gabriele Maccauro

La recensione di The Shrouds, il nuovo lungometraggio di David Cronenberg presentato in anteprima al 77esimo Festival di Cannes dove, all’interno del concorso ufficiale, appariva certamente come uno dei titoli più attesi. A seguire, trama e recensione del film.

La trama di The Shrouds, presentato in anteprima al Festival di Cannes 2024

Come di consueto, prima di passare all’analisi e recensione del film, un po’ di contesto con la trama di The Shrouds, l’ultimo film di David Cronenberg presentato in anteprima all’interno del concorso ufficiale del 77esimo Festival di Cannes. Il film segue le vicende di Karsh (Vincent Cassel), uomo d’affari rimasto da poco vedovo. Incapace di accettare la dipartita della compagna di una vita, l’uomo decide di costruire un dispositivo che permette di connettersi con i defunti all’interno di un sudario funerario, appunto gli shrouds. Quando alcune delle tombe vengono però vandalizzate e rovinate, egli cerca di indagare su chi sia l’artefice di questo attacco, scoprendo verità scomode e riflettendo anche sul suo matrimonio e sulla fedeltà alla memoria della defunta moglie.

Vincent Cassel in una scena di The Shrouds, il nuovo film di David Cronenberg presentato in anteprima a Cannes77

La recensione di The Shrouds, diretto da David Cronenberg

Un’opera autobiografica, un film nato dalla necessità di esternare dei sentimenti, come fosse una seduta psichiatrica. Presentato in concorso a Cannes77, The Shrouds è l’elaborazione del lutto della moglie scomparsa nel 2017 dopo ben 40 anni di matrimonio e che David Cronenberg ha realizzato in soli due mesi, dopo il rifiuto da parte di Netflix di realizzarne una serie tv e subito dopo aver concluso Crimes of the Future, il suo ritorno alla regia dopo 8 anni di assenza, presentato sempre sulla Croisette.

Il soggetto è in pieno stile cronenberghiano: dopo aver sentito l’impulso di entrare nella bara con la defunta moglie il giorno del suo funerale, un ricco uomo d’affari costruisce un meccanismo tale per cui ogni persona, tramite app, può osservare la decomposizione del corpo del proprio caro, rendendo in un certo senso il loro legame vincolato per sempre. Un’idea geniale nata evidentemente da un impulso che egli stesso ha provato in passato e che trova in Vincent Cassel un ottimo interprete – qui alla sua terza collaborazione con il regista canadese – austero quanto basta e, indubbiamente, perfetto per i ruoli che Cronenberg gli attribuisce, come anche nel caso di Viggo Mortensen, ma ciò non basta. Non può bastare.

The Shrouds è infatti un’opera stanca, nata sì da una necessità personale, ma che non sembra avere molto a che fare con il cinema di David Cronenberg, spesso crudo e glaciale e sempre sorretto da sceneggiature eccellenti. In questo caso invece, si è andato a costruire un thriller intorno ad un soggetto totalmente diverso e che avrebbe richiesto ben altro approccio. C’è chi dice che sia stata la fretta, per questioni produttive e di budget, ma l’impressione è che The Shrouds sia semplicemente un film fiacco. Ogni tipo di riflessione possibile – sul filo che divide mondo dei vivi e mondo dei morti, realtà da finzione e quanto giusto possa essere anche solo tentare di prendere il posto di Dio in quanto creatori di realtà parallele, futuristiche – è solamente abbozzato ed anche il concetto cardine del suo cinema, ovvero quello della nuova carne, per quanto sia inevitabilmente presente anche qui, non progredisce, lasciando lo spettatore inerme e senza i mezzi necessari per uno studio più profondo della materia.

La morte è sempre stata una tematica presente nel cinema di David Cronenberg e ciò che fa più male – proprio a livello umano – è notare come invece nel cortometraggio del 2021 The Death of David Cronenberg, in un solo minuto, egli riesca a ragionare sul tema in maniera estremamente più brillante che nei 116 minuti di The Shrouds, dove egli porta in scena le proprie ossessioni e tormenti che forse, senza la moglie Carolyn, sente non abbia più senso vivere, come se a contare non sia mai stata la sua esistenza ma quella della compagna di una vita e madre dei suoi figli. Riflessioni che avrebbero meritato una migliore trasposizione su schermo e che, purtroppo, non ci portano a nient’altro se non ad una delle più cocenti delusioni di questo festival.

2,0
2,0 out of 5 stars (based on 1 review)
La locandina del nuovo film di David Cronenberg presentato a Cannes77, The Shrouds
The Shrouds
The Shrouds

A due anni di distanza da Crimes of the Future, David Cronenberg torna al Festival di Cannes con The Shrouds, presentato in anteprima all'interno del concorso ufficiale

Voto del redattore:

5.5 / 10

Data di rilascio:

20/05/2024

Regia:

David Cronenberg

Cast:

Vincent Cassel, Diane Kruger, Guy Pearce, Sandrine Holt, Elizabeth Saunders, Jennifer Dale

Genere:

Fantascienza, Horror, Thriller

PRO

L’interpretazione di Vincent Cassel
Il bellissimo soggetto di David Cronenberg…
…sviluppato malissimo come sceneggiatura
Il lato thriller fiacco e noioso