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Il Napoleone di Abel Gance ci ricorda quanto il cinema sia immortale

Diretto da Abel Gance nel 1927, Napoléon è uno dei più importanti film muti della storia. Nel contesto del 77esimo Festival di Cannes ne è stata presentata una versione restaurata, ma avrà reso giustizia all’opera originale?
La recensione di Napoléon, film d'apertura di Cannes Classic del 1927

La recensione di Napoléon, film diretto da Abel Gance nel 1927 il cui restauro è stato presentato in anteprima al 77esimo Festival di Cannes, in apertura della sezione Classics. A seguire, trama e recensione di Napoléon.

La trama di Napoléon, diretto da Abel Gance

Prima di passare alla recensione dell’opera, è bene spendere due parole sulla sua trama che, in questo caso, è più semplice che mai. Napoléon narra infatti le vicende relative alla prima parte della vita di Napoleon Bonaparte (interpretato da Albert Dieudonné e, da bambino, da Vladimir Roudenko), ovvero da quando egli inizia a frequentare il collegio militare nel 1781 alla Campagna d’Italia del 1796.

Scena tratta da Napoléon, il cui restauto apre la sezione Classics della 77esima edizione del Festival di Cannes

La recensione di Napoléon, il capolavoro del cinema muto a Cannes77

Un lavoro enorme, un progetto ambizioso che ha preso il via nel 2008 ed è costato 4,5 milioni di euro. Eppure eccola qui, 16 anni dopo, presentata al Festival di Cannes 2024: la versione restaurata di Napoléon è finalmente realtà. Il film di Abel Gance ha infatti aperto la sezione Classics della 77esima edizione del festival, lasciando tutti a bocca aperta. Sì perché intorno a Napoléon c’è sempre stata un’aura magica, di quelle riservate solamente alle opere d’arte più imponenti di sempre ma, in questo caso, si aggiunge anche l’emozione nel vedere per la prima volta uno dei film più importanti nella storia della settima arte. Prima volta perché, nonostante sia del 1927, questo restauro gli ha donato nuova linfa vitale, trasformandolo nel progetto che Gance avrebbe voluto realizzare ma che, per le più disparate ragioni, non è mai riuscito a portare a termine. Il regista francese ne realizzò infatti due versioni, più una terza che tentava di mettere assieme le precedenti e che si attestò intorno alle 7 ore. A Cannes ne è stata presentata una prima parte di 3 ore e 47 minuti, mentre la seconda verrà proiettata in un secondo momento.

Il 7 aprile 1927, Napoléon fu presentato dinanzi al Presidente della Repubblica Gaston Doumergue e ad un gruppo di appassionati, ricevendo un’accoglienza trionfale. Purtroppo non durò molto, soprattutto per via dell’ascesa del cinema sonoro e, con il passare degli anni, le sue bobine sono andate perdute o distrutte. Con il tempo però, la volontà di rimettere assieme i pezzi di questa epopea è stata sempre più concreta, fino appunto alla versione restaurata sopracitata. Ma cos’è che rende Napoléon un film così importante? Perché ancora se ne parla così tanto dopo quasi 100 anni dalla sua première? Ha senso spendere milioni di euro per restaurare un film del genere? Più che ad un film, quando si parla di Napoléon e del suo restauro, c’è bisogno di pensare ad opere d’arte come dipinti e sculture che, inevitabilmente, vengono segnate e logorate dallo scorrere del tempo ed hanno bisogno di essere preservate, per senso comune, per l’arte e per la memoria. Il film di Abel Gance non fa eccezione ed appunto, dopo quasi un secolo, necessitava di un intervento importante.

Certo, a livello narrativo l’opera presenta alcuni problemi ed è piuttosto rozza, datata nel modo in cui si affronta la figura di Napoleone e del periodo storico. Questioni da tenere certamente in considerazione – era comunque il 1927 ed il cinema stesso stava ancora andando formandosi e non era la macchina (quasi) perfetta che tutti conoscono oggi – ma che non possono andare a minare il giudizio generale riguardo uno dei più importanti film mai realizzati. Sì perché Napoléon, a livello registico e di visione cinematografica, era un qualcosa di fin troppo avanti rispetto ai propri tempi e che, ancora oggi, fa spavento vedere. Sergej Michajlovič Ėjzenštejn ha per esempio ammesso più volte che fu proprio questo film a stimolargli un forte interesse per il montaggio, di cui sappiamo bene egli verrà poi considerato uno dei padri fondatori. I difetti sopracitati diventano poi totalmente secondari proprio se si pensa a come Abel Gance fosse ossessionato da questa figura ed infatti, più che di un Biopic, qui si tratta di epica cinematografica e l’interpretazione di Albert Dieudonné è talmente grandiosa da rendere il film leggenda. Si tratta di un’opera vitale, energica e dinamica, piena di idee, che ha inventato e rivoluzionato e che vive ancora oggi. Se il cinema è arte e l’arte è immortale, questo lo dobbiamo anche e soprattutto a Napoléon.

5,0
Rated 5,0 out of 5
5,0 su 5 stelle (basato su 3 recensioni)
Napoléon
Napoléon

Diretto nel 1927, Napoléon è il capolavoro del cinema muto diretto da Abel Gance, la cui versione restaurata ha aperto la sezione Classics del 77esimo Festival di Cannes

Voto del redattore:

9.5 / 10

Data di rilascio:

14/05/2024

Regia:

Abel Gance

Cast:

Albert Dieudonné, Vladimir Roudenko, Edmond van Daële, Antonin Artaud, Abel Gance, Suzanne Bianchetti, Pierre Batcheff, Eugénie Buffet

Genere:

Avventura, Biografico, Storico

PRO

L’interpretazione di Albert Dieudonné
Un’idea di regia ancora oggi modernissima
Un restauro perfetto
Il racconto della storia appare a tratti fin troppo rozzo