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Synecdoche, New York: il significato del film di Charlie Kaufman

Synecdoche, New York è un film del 2008 che segna il debutto come regista di Charlie Kaufman, di estrema complessità: ma qual è il significato del film?
Di seguito il significato del film Synecdoche, New York di Charlie Kaufman

Synecdoche, New York è un film del 2008 che segna il debutto come regista del celebre sceneggiatore Charlie Kaufman. Già dalle sue sceneggiature si carpisce la stratificata complessità stilistica che contraddistingue la sua penna, confermata nuovamente con questo suo primo capolavoro da lui diretto di estremo ermetismo ermeneutico ed esistenzialista che merita dunque di essere analizzato nel profondo. Segue il significato del film Synecdoche, New York, esordio alla regia di Charlie Kaufman.

La vita come teatro: il cinema metaspettacolo di Charlie Kaufman

Potremmo citare all’infinito opere cinematografiche che compiono l’ardua impresa di rappresentare come cuore pulsante della narrazione un vero e proprio metaspettacolo, o per riprendere la metafora di shakespeariana memoria, world’s a stage, ossia il mondo è un palcoscenico, e con il suo film Synecdoche, New York Charlie Kaufman ne dà un esempio lampante mostrando il protagonista intento nella folle impresa di rappresentare la sua vita in un’opera teatrale. Nel film Caden si ritrova non solo a far interpretare la sua vita a degli attori, ma a sua volta spetterà anche a lui stesso di replicare quella degli altri, seguire un copione, fino a che le due esistenze di Ellen e quella di Caden si andranno a confondere indissolubilmente. Nel microcosmo della replica di New York realizzata da Caden all’interno del magazzino, nessun attore è una mera comparsa, poiché ciascun personaggio è il protagonista di una storia differente che contribuisce a tenere in piedi lo spettacolo, non solo in quanto opera teatrale, ma anche quello della vita di Caden, ne è le fondamenta del palcoscenico.

Il significato di Synecdoche, New York: guardare la vita attraverso la lente (della camera)

Oltre a una indispensabile spiegazione del titolo e quella del finale, occorre ora analizzare il film Synecdoche, New York per comprenderne il suo significato profondo. Ciò che lo sceneggiatore e regista Charlie Kaufman ha fatto con il suo primo film da lui girato Synecdoche, New York equivale a ciò che il personaggio protagonista Caden Cotard realizza per tutta la durata del lungometraggio. Sì perché Synecdoche, New York è un film esistenzialista non solo per le tematiche affrontate, ma anche per la sua stessa essenza e impostazione: è allo stesso tempo la rappresentazione di una vita in un film, quella del protagonista Caden Cotard, rappresentata a sua volta da lui stesso nella sua opera teatrale, ma anche il film di una vita per Charlie Kaufman. In Synecdoche, New York Charlie Kaufman fa dialogare il personaggio centrale di Caden Cotard, una sorta di incarnazione ed esternazione della sua persona, con i grandi temi tabù antitetici quali quelli della vita e la morte. Come affermato dalle battute del copione del suo stesso spettacolo, Caden Cotard è in realtà un uomo già morto.

Questo accade perché tutto ciò che esiste ed è esistito prima di Caden in quanto essere umano, ciò che credeva essere un futuro prosperoso è diventato per lui il presente che sta già vivendo, se non addirittura un passato, deludente. Da questa premessa, ciascun individuo raggiunge la consapevolezza di non avere niente di speciale rispetto agli altri, anzi di essere molto più simile di quanto si immagini in quanto come ogni essere umano nasciamo, mettiamo piede per la prima volta su questo mondo e allo stesso modo ne usciamo, quando è arrivato il tempo di lasciare il palco. Fatta eccezione per la durata della permanenza nel mondo in cui viviamo, questa è (s)fortunatamente l’esperienza umana che condividiamo con tutti, un destino da cui è impossibile sottrarci, anche lottando con il massimo delle energie e potenzialità. Ecco che in questa concettualizzazione della vita intesa come esperienza prettamente umana le minime differenze o particolarità cessano di avere importanza, perché ciascun essere umano potrebbe essere tranquillamente sostituito dal proprio vicino di casa, da uno sconosciuto. Il significato del film è dunque da ricercare proprio nel titolo stesso per cui nessuna esistenza è fine a se stessa, separata da quella delle persone che ci circondano, al contrario siamo ognuno una parte del tutto, come Caden è la sineddoche in carne e ossa della sua New York.