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Il Biopic su Bruce Lee diretto da Ang Lee non sarà in 3D

Il pluripremiato regista taiwanese Ang Lee è da tempo al lavoro su un Biopic incentrato sulla figura di Bruce Lee. L’autore si è però detto contrario all’utilizzo di una particolare tecnica.
Il regista taiwanese Ang Lee, qui a Venezia80

In occasione del Tisch Gala della New York University, il pluripremiato regista Ang Lee (La Tigre e il Dragone, I Segreti di Brokeback Mountain, Vita di Pi) ha parlato del suo nuovo progetto – un Biopic sulla figura di Bruce Lee – e delle sue idee al riguardo. Intervistato da IndieWire, l’autore taiwanese ha infatti annunciato che per questo lungometraggio non ha intenzione di utilizzare il 3D, spiegandone le ragioni ed il perché ritiene che sia una tecnica non adatto all’industria ed al mondo del cinema di oggi.

Le dichiarazioni di Ang Lee e la sua opinione sul 3D e il cinema di oggi: “L’intero ecosistema non funziona”

Nonostante si tratti di uno dei registi più premiati ed apprezzati in circolazione, il nome di Ang Lee sembra ormai essere finito nel dimenticatoio da parte dei più. Dopo l’enorme successo di film come La Tigre e il Dragone, I Segreti di Brokeback Mountain e Vita di Pi, l’ultima parte della sua carriera è stata infatti caratterizzata dalla sperimentazione che però, soprattutto in termini di botteghino, non ha assolutamente pagato. Per Billy Lynn e Gemini Man è stato infatti utilizzato il 3D – nel caso di quest’ultimo, si è potuto notare anche un massiccio uso del de-aging – e proprio da questa tecnica egli sembra essere rimasto deluso. Queste le sue dichiarazioni:

Ho provato con un frame rate più alto e con il 3D. Ho provato nuovi metodi per fare film. Queste immagini sono davvero nitide, è una grande pressione. Tutto è difficile, quindi c’è sempre una grande pressione. Non posso scendere nei dettagli su come si realizzano questi film. La gente non conosce questa tecnica ed io vi ho realizzato due lungometraggi. Questa è una grandissima pressione, soprattutto da un punto di vista economico e da parte degli Studios, visto che stavo realizzando qualcosa che nessuno comprendeva davvero. È molto complicato e lo è in modi che il pubblico non è neanche in grado di vedere“.

Ang Lee si era infatti stancato del classico 2D e si era avventurato per la prima volta nel mondo del 3D con Vita di Pi, uno dei suoi massimi successi commerciali che lo portarono a vincere addirittura il premio Oscar per il miglior regista nell’ormai lontano 2013. A proposito del mondo del cinema di oggi e di tecniche da lui utilizzate come de-aging e 3D, il regista ha così parlato:

Puoi preservare il mondo del cinema quanto vuoi, ma credo che non sia stato fatto nulla di così rilevante che non sia già stato realizzato negli anni ’70. C’è bisogno di nuove forme di espressione. Tra 500 anni, si guarderà indietro e si penserà che il picco massimo del cinema sono stati gli anni ’70? Non può essere. In generale, non solo i miei due film [Billy Lynn e Gemini Man n.d.r] erano scadenti, ma lo sono i registi. Lo sono le sale cinematografiche. L’intero ecosistema non funziona. Non è un mondo fatto per il 3D. Non voglio lamentarmi e dare la colpa al mezzo, sono il pubblico e l’industria a non essere pronti“.

Le parole di Ang Lee riguardo il Biopic su Bruce Lee

Proseguendo con l’intervista, Ang Lee ci ha tenuto a specificare la sua visione sul mondo del cinema d’oggi, sulle sale, il pubblico e i registi. Queste le sue parole:

I cinema sono poveri. Sono davvero poco luminosi, non si vede bene. La gente fa un pessimo lavoro e ciò fa venire un gran mal di testa. Non si può incolpare il pubblico se non lo apprezzà perché è brutto e gli viene addirittura chiesto di pagare di più. Alla gente piace se viene fatto bene, è semplice. Il 3D è diverso dal 2D e la mente stessa funziona in modo diverso. Non si possono paragonare le due cose perché una è sofisticata e l’altra è come un bambino. È per questo motivo che ho sviluppato dei nuovi proiettori quattro volte più luminosi. Si tratta di un nuovo linguaggio che i registi devono imparare ed il pubblico si deve abituare, ci vuole tempo. Ci sono dei pessimi registi, questa è la verità, non sanno cosa stanno facendo con le immagini ed il pubblico nota solo ciò che vede su schermo, al buio e gli viene mal di testa. Siamo solo all’inizio“.

Per tutte queste ragioni, il regista ha dunque parlato del motivo per cui non ha intenzione di utilizzare il 3D per il suo nuovo lungometraggio, un Biopic sulla figura di Bruce Lee. Si è così espresso:

“È troppo difficile, soprattutto dopo quei due film [Billy Lynn e Gemini Man n.d.r]. Tornerò alla vecchia maniera, al vecchio modo di fare film. C’è una grande storia da raccontare, molto da esplorare. Ci sto ancora lavorando, ma di sicuro non sarà in 3D”.