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Mary Poppins vietato ai minori di 12 anni: per quale motivo?

Anche Mary Poppins è diventato oggetto di censura e di divieto, scatenando non poche polemiche in virtù del fatto che è stato vietato ai minori di 12 anni. Ma per quale motivo?
Mary Poppins vietato ai minori di 12 anni: per quale motivo?

Mary Poppins, l’amatissima fiaba Disney che ha incantato generazioni di adulti e bambini, si trova ora al centro di una controversia sulla ‘cancel culture‘. Il British Board of Film Classification (Bbfc) ha drasticamente modificato la sua classificazione, passando dalla categoria “film per tutti” a “film per minori di 12 anni accompagnati da un adulto”. Ma per quale motivo?

Il divieto di Mary Poppins

La decisione è stata motivata dal linguaggio discriminatorio presente nel film, in particolare l’uso del termine dispregiativo ‘ottentotti’ per riferirsi agli spazzacamini. Questo ha portato il Bbfc a ritenere che il film superasse le linee guida per una classificazione “per tutti”.

La mossa ha scatenato un acceso dibattito sulla censura e sulla libertà di espressione. Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e ex sottosegretario alla Cultura, ha condannato la decisione come una forma di censura e una negazione della libertà e dell’intelligenza.

Mary Poppins: i motivi del divieto ai minori di 12 anni

Il film è ambientato nella Londra del 1910 e segue le avventure di una tata straordinaria che si prende cura dei bambini di una famiglia, affiancata dall’aiuto di Bert, lo spazzacamino ambulante interpretato da Dick Van Dyke. Il film, uscito nel 1964 e vincitore di cinque premi Oscar, tra cui quello per la migliore attrice e la migliore canzone, ha recentemente scatenato una polemica riguardo al suo contenuto linguistico.

Il British Board of Film Classification nel febbraio 2024, durante un’altra riedizione del film nelle sale, è stato riclassificato come “PG” a causa del suo linguaggio discriminatorio. L’ammiraglio Boom, un veterano della Marina nel film che crede ancora di essere al comando di una nave, utilizza una parola discriminatoria per ben due volte, il che ha portato il Bbfc a considerare il film al di là delle sue linee guida per il linguaggio accettabile in una classificazione “per tutti”.

Nonostante il contesto storico del film, il Bbfc ha sottolineato che l’uso di un linguaggio discriminatorio non è tollerato e ha quindi optato per una diversa classificazione. La decisione ha ulteriormente alimentato il dibattito sulla sensibilità e la censura nella cultura contemporanea, portando alla ribalta la questione sul ruolo e la responsabilità delle istituzioni nel mantenere standard accettabili di rappresentazione e linguaggio, anche in opere classiche come Mary Poppins.