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Marvel: la classifica delle serie dalla peggiore alla migliore

Quali sono le peggiori e le migliori serie del Marvel Cinematic Universe? Lo si può scoprire nella seguente classifica.
Marvel Cinematic Universe: la classifica delle serie

Il Marvel Cinematic Universe è famoso per la grande quantità di film che hanno costruito un incredibile disegno narrativo. Ai film si poi sono aggiunte anche le serie televisive, le quali hanno contribuito ad aumentare la varietà di un universo così vasto. Ma dopo aver capito quale ordine seguire, che dire invece della qualità? A seguire la classifica delle serie Marvel canoniche dalla peggiore alla migliore.

17) Moon Knight

Nonostante il tentativo di inserire una mitologia diversa da quelle che solitamente si vedono all’interno del Marvel Cinematic Universe, “Moon Knight” risulta una serie estremamente problematica. Al di là della pessima caratterizzazione dei villain e di personaggi apparentemente importanti che scompaiono, la cosa che lascia maggiormente basiti è la pessima morale legata alle malattie mentali, le quali vengono ritratte come un superpotere irrinunciabile che toglie qualsiasi immedesimazione reale in confronto a chi vive davvero tali problematiche. In assoluto la serie peggiore del Marvel Cinematic Universe.

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16) Iron Fist

Se già i personaggi della serie hanno numerosi difficoltà a non apparire insopportabili, il danno principale viene compiuto dalla gestione delle scene d’azione, specialmente nel montaggio disastroso che fa sembrare il prodotto molto meno costoso rispetto al budget che è stato realmente speso. A questi difetti vanno aggiunti la mancanza di pathos ed un finale ridicolo. Fortunatamente la seconda stagione, dopo le feroci critiche avute nella prima, aggiusta il tiro e migliora sia nel contesto visivo che nella gestione dei personaggi, ma senza andare in risultati eclatanti e creando quindi una media bassa a cui altre serie non ambiscono di certo.

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15) Luke Cage

La prima stagione di “Luke Cage” soffre di un’eccessiva lungaggine, ma gli omaggi alla blackspoitation all’interno di un prodotto supereroistico sono di certo un ottimo pregio che rende la serie più originale. Per quanto i villain ricalchino fin troppo la figura di Wilson Fisk, anche loro sono ben gestiti. Purtroppo la seconda stagione prende tutti gli elementi narrativi a cui era arrivata la prima, li ribalta e li rovina, creando anche uno dei peggiori finali che si siano mai visti all’interno di un’opera di questo genere. Con la prima stagione si ha almeno un buon inizio, ma si sconsiglia fortemente di andare avanti.

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14) I Am Groot

Si tratta di una serie animata che presenta una raccolta di storie antologiche con protagonista il piccolo Groot, il quale è intento ad esplorare pianeti alieni interagendo con creature ed oggetti in modo buffo, oppure combinando pasticci all’interno della sua astronave. Pur essendo un prodotto ispirato ai primi cortometraggi della Pixar che risulta abbastanza gradevole, la serie non è altro che una sequenza di vari sketch comici che devono semplicemente far spegnere il cervello senza una storia coesa. Sicuramente è divertente, però il potenziale risulta, inevitabilmente, limitato.

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13) What If

La prima serie d’animazione del Marvel Cinematic Universe sconvolge per la sua alternanza qualitativa enorme: gli episodi, rappresentati da storie antologiche collegate da una sottilissima linea narrativa, spesso non sfruttano il potenziale del soggetto, basato sull’idea di storie alternative ambientate in universi dove gli eroi hanno preso decisioni diverse da quelle che si sono concretizzate nei film. Varie volte infatti gli autori si basano su storie un po’ troppo semplici, poiché i personaggi non cambiano molto e varia giusto l’ambientazione o l’interazione tra gli eroi ed i nemici, creando a volte persino copie di storie già trattate. Fortunatamente, soprattutto nella seconda stagione, ci sono anche delle puntate che si ispirano a storie fumettistiche particolarmente bizzarre e che permettono di sfruttare la creatività soprattutto nel campo visivo. L’episodio su Sinister Strange e quello su Kahhori sono gli unici ad avere una qualità molto alta, ma, nonostante i suoi enormi difetti e parte del suo potenziale sprecato, “What If” può essere una serie con degli spunti interessanti e capaci di intrattenere.

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12) She-Hulk: Attorney At Law

La controparte femminile di Bruce Banner è protagonista di una sitcom in cui viene dato spazio più agli elementi quotidiani che alla controparte supereroistica. Questo aspetto rende la serie più originale rispetto agli altri prodotti della Marvel, anche se non sempre gli effetti visivi sono all’altezza e ci sono problemi soprattutto nell’equilibrare il lato demenziale, con dei personaggi secondari che potrebbero apparire anche inopportuni. Tuttavia la caratterizzazione di Jennifer Garner è gradevole, soprattutto nel suo tentativo di accettare il proprio “lato verde”, spesso messo in discussione dagli altri personaggi solo perché lei è una donna, creando anche metanarrazione che critica i commenti più tossici del web, attaccando il fandom estremista che odia la cosiddetta “cultura woke”. Inoltre la rottura della quarta parete fornisce spunto per dei siparietti molto divertenti.

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11) Secret Invasion

Tra tutte le serie Marvel, “Secret Invasion” è forse la più sottovalutata, poiché presenta degli interessanti spunti contro le ideologie trumpiane, fornendo uno specchio intelligente della difficoltà d’integrazione degli immigrati. Molti dialoghi tra Nick Fury e gli Skrull, spaventati ed impulsivi poiché abbandonati, non sono da dare per scontati, specialmente l’idea suggestiva con cui è stata mostrata la moglie del protagonista, creando un intelligente legame tra le etnie rappresentate all’interno del Marvel Cinematic Universe. La serie soffre anche di numerosi difetti, tra cui un cattivo interessante che purtroppo si evolve in una figura stereotipata e macchiettistica, il personaggio di Sonya Falsworth che non è caratterizzato e soprattutto un finale con effetti visivi orrendi che hanno causato forti meme tra appassionati. Tuttavia, nonostante i problemi appena descritti, gli elementi positivi presenti dovrebbero essere maggiormente considerati.

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10) The Defenders

Il primo evento crossover televisivo Marvel che unisce vari personaggi che sono già stati protagonisti in altri prodotti: Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage e Iron Fist. Proprio l’alchimia di questi personaggi e la costruzione delle loro interazioni, creando anche momenti di conflitto coinvolgenti, riescono a rendere la serie un bel prodotto d’intrattenimento. Purtroppo la serie diventa più problematica nella seconda parte, poiché il cambio dei registi, rispetto a quelli delle prime quattro puntate che avevano fatto un ottimo lavoro visivo, passano a scene d’azione confuse in cui è difficile capire quanto i vigilanti siano in difficoltà o meno quando combattono. Discutibile è anche la scelta narrativa di avere più villain contemporaneamente, poiché questi non riescono ad ottenere la stessa alchimia dei protagonisti. Tuttavia nel complesso la serie può definirsi riuscita, avendo anche dei colpi di scena intriganti.

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9) Ms. Marvel

Il punto di forza della serie è indubbiamente il personaggio di Kamala Khan, la quale risulta essere una delle supereroine migliori che siano state partorite dall’universo condiviso: la sua caratterizzazione permette al pubblico adolescente di immedesimarsi in lei, con varie tematiche che mostrano le difficoltà della generazione Z di riuscire a comunicare con i propri genitori, i quali risultano essere involontariamente impacciati nel cercare di adattarsi ai tempi che corrono. L’integrazione della cultura musulmana è ottima, poiché viene mostrata con grande naturalezza in modo che anche i giovani occidentali possano rimanere affascinati da essa. Purtroppo non è altrettanto riuscita la gestione dei villain, i quali risultano essere i peggiori di tutto il Marvel Cinematic Universe: oltre ad avere una pessima caratterizzazione, ingombrano il racconto e rallentano fortemente il ritmo, con due puntate che potevano tranquillamente essere eliminate. Nonostante ciò, “Ms. Marvel” ha diverse frecce a suo arco che risultano dignitose.

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8) Echo

La prima serie con il marchio Marvel Spotlight ha problemi di montaggio ed un inizio eccessivamente lento, con alcuni personaggi che risultano non sufficientemente approfonditi. Nonostante ciò, la figura di Maya Lopez è molto interessante, non soltanto perché il suo essere una donna sordomuta permette dei guizzi creativi durante alcune scene d’azione, ma soprattutto perché presenta un percorso di redenzione che permette di guarire le proprie ferite e quelle degli altri, nonostante numerosi anni passati a percorrere strade piene di dolore. Risulta convincente anche l’importanza di tramandare il buono che c’è in noi stessi attraverso le generazioni, credendo nella speranza dell’evoluzione umana. Inoltre è eccellente la caratterizzazione del villain Kingpin, il quale risulta essere estremamente temibile con i suoi pensieri cinici che fungono da contrasto perfetto a quelli di Maya, con la quale tuttavia ha in comune la sua fragilità nascosta.

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7) Hawkeye

Occhio di Falco è l’unico membro degli Avengers originali ad essere stato protagonista di una serie televisiva, ma quest’ultima risulta essere sopra la media grazie all’alchimia che c’è tra il protagonista e la sua spalla Kate Bishop. Il loro rapporto infatti è un’ottima rappresentazione del confronto che c’è tra le generazioni, ponendo anche un discorso sull’importanza di avere un punto di riferimento da seguire che può salvare anche dalle cattive influenze che si rischia di avere da una famiglia biologica problematica. I villain risultano essere efficaci, così come le scene d’azione sono dinamiche al punto giusto, creando un ottimo equilibrio tra pathos ed ironia. “Hawkeye” è una serie che inoltre può essere vista ogni Natale, dal momento che è ambientata proprio in quel periodo e sfrutta a dovere le atmosfere della festa, inserendo anche dei bellissimi discorsi sulla compagnia nei momenti più difficili.

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6) The Punisher

Frank Castle è il personaggio più tragico di tutta la Marvel, per questo sorprende quanto la serie sia riuscita a rappresentare al meglio il suo dolore, mostrando una figura che trascina lo spettatore all’interno della sua oscurità, la quale crea un’atmosfera di costante malessere, ma anche di profonda empatia. La rabbia di Frank è rappresentata anche all’interno delle sequenze d’azione, probabilmente le più cruente che il Marvel Cinematic Universe abbiano mai avuto, ma senza che risultino mai gratuite. Inoltre viene dipinto un ritratto avvelenato dell’America, avvolta da una corruzione che manda vite ad autodistruggersi, mostrando anche una profonda critica al trattamento riservato ai soldati tornati dalla guerra. La seconda stagione appare più problematica a causa della presenza di sequenze maggiormente diluite, ma la grande forza del riuscire ad entrare all’interno dell’animo del protagonista, senza mai giustificare la sua natura reazionaria, appare sempre lodevole.

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5) Falcon And The Winter Soldier

La serie Marvel prende la sua forza dagli elementi politici presenti al suo interno: degno di nota è il suo modo di trattare la condizione delle persone ritornate in vita dopo gli eventi di “Avengers: Endgame”, le quali si ritrovano in un mondo nuovo dove risultano improvvisamente degli estranei. La caratterizzazione di Bucky, che deve ritrovare la sua redenzione definitiva, è molto interessante, ma mai quanto quella di Sam, che deve ritrovare la fiducia in sé stesso per raccogliere l’eredità di Captain America, imparando che cosa significa poter dare una prospettiva nuova ad un simbolo così importante e rifacendosi non solo all’importanza del progresso, ma anche a quella del ricordo affinché certe cose non succedano più. Da apprezzare molto anche la caratterizzazione di John Walker, il quale mostra quanto il peso delle responsabilità e la mancanza di fiducia possano portare ad una sofferenza molto difficile da sopportare.

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4) Wandavision

Tra tutte le serie Marvel, “Wandavision” è probabilmente quella con l’impostazione narrativa più originale: quasi ogni puntata è un omaggio ad una narrazione televisiva appartenente ad un’epoca precisa, creando dei guizzi visivi bellissimi. Oltre a ciò, la serie è anche il ritratto di uno sfogo personale, il cui dolore impedisce di accettare il lutto e di avere la forza di poter affrontare nuovamente il mondo reale. Le gag della routine quotidiana, le quali omaggiano show come “Vita Da Strega” e “Malcom In The Middle” (citazioni inserite in un discorso che mostra quanto l’impatto dell’audiovisivo possa influenzare l’emotività umana), mischiate con elementi supereroistici, creano delle scene davvero esilaranti. Tali scene non distruggono le parti drammatiche, accompagnate da un’atmosfera mistery che sa essere anche molto inquietante. Inoltre è da lodare i rimandi ai precedenti film del Marvel Cinematic Universe, probabilmente tra le migliori che mostrano tutta la forza di quello che Kevin Feige ha costruito negli anni.

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3) Jessica Jones

Jessica Jones è la prima supereroina ad essere la protagonista di un capitolo del Marvel Cinematic Universe. Le atmosfere noir sono bellissime e, per la prima volta, il personaggio principale è riluttante a risolvere i problemi dei cittadini a causa della sua tremenda difficoltà ad aprirsi con le altre persone. Eppure ciò non impedisce a Jessica di sentirsi connessa alle disgrazie delle donne che vengono sfruttate da Killgrave, villain che è tremendamente inquietante per la sua natura fondata sul dominio e sul controllo. Killgrave è ormai iconico, ma non va sottovalutato neppure Foolkiller, un assassino carismatico che vede in qualsiasi donna con i superpoteri un inganno da distruggere, poiché non riesce ad affrontare i fallimenti della sua vita e deve sfogarsi contro altri per accrescere la sua virilità. Jessica Jones rappresenta la rivalsa e la forza di tutte quelle donne che finalmente possono ribaltare gli stereotipi più primitivi della società, mostrando la bellezza di tale grinta anche nelle sue imperfezioni che la rendono umana. In questo modo la serie risulta essere il miglior capitolo Marvel con una protagonista femminile in assoluto.

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2) Loki

La serie è diventata celebre per l’introduzione di Kang, la quale ha aperto le porte alla minaccia della saga multiversale con grande intelligenza, creando nello spettatore la paura e l’hype per quello che potrà arrivare in futuro. Ma al di là del grande disegno multiversale, la serie sul dio dell’inganno è un lungo percorso di redenzione diviso in due parti: la prima stagione distrugge l’ego del personaggio per evidenziare la paura della mancanza di accettazione e la scoperta della forza dei legami, mentre la seconda mostra il terrore di perdere la forza citata, costruendo un magnifico discorso sulla speranza e sull’importanza del sacrificio. Il finale della seconda stagione è uno dei più potenti che siano mai stati realizzati all’interno di un prodotto dell’MCU, ma al di là della sua magnifica conclusione, la serie ha molti altri grandi elementi che la rendono assolutamente imperdibile.

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1) Daredevil

E al primo posto non poteva che esserci il diavolo di Hell’s Kitchen. La serie è stata rivoluzionaria per aver portato atmosfere cupe e violente all’interno del Marvel Cinematic Universe: sembra quasi di sentire ogni colpo inflitto all’interno della carne attraverso scene d’azione straordinarie create con una regia eccelsa. La violenza tuttavia non servirebbe a nulla senza le meravigliose caratterizzazioni dei personaggi: tutti, persino i villain, sono spinti dalla paura di perdere qualcosa, ponendo una continua ambiguità tra bene e male in tentazioni a cui è difficile resistere. Il diavolo presente nell’animo del protagonista Matt Murdock è un simbolo per poter ispirare le persone a sfruttare i propri demoni interiori per fare qualcosa di giusto, anche quando il mondo va a rotoli. I personaggi buoni sono dei poveri emarginati che dimostrano una forza incontrastabile, anche se continuamente messa a dura prova. Ed ovviamente non si può non nominare nuovamente Kingpin, villain trasposto per la prima volta in questa serie, la cui scrittura è capace di competere con la grandezza di Thanos. “Daredevil” non è soltanto la miglior serie Marvel mai fatta, ma anche una delle opere audiovisive supereroistiche più belle mai realizzate.

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