Povere creature: il significato del bianco e nero e perché c’è ad inizio film

Tra le scelte che hanno fatto maggiormente riflettere lo spettatore c’è anche quella del bianco e nero a inizio film: ma qual è il suo significato?
Povere creature: il significato del bianco e nero e perché c'è ad inizio film

Articolo pubblicato il 25 Gennaio 2024 da Bruno Santini

Povere creature di Yorgos Lanthimos è un film evidentemente molto complesso, ricco di sfumature e di citazioni particolari, per cui coglierne il significato potrebbe non essere semplice. Tra i numerosi aspetti tecnici che interessano la pellicola diretta dal regista greco c’è anche quella che riguarda l’utilizzo del bianco e nero all’inizio del film: ma perché c’è stata tale scelta e che cosa indica?

Il bianco e nero e l’omaggio a Frankenstein e al cinema espressionista

In quanto scelta non soltanto narrativa ma anche tecnica, il bianco e nero di Povere creature ha un suo significato che può essere intravisto nell’omaggio che Yorgos Lanthimos ha voluto realizzare all’interno del suo film. È evidente che il riferimento principale a cui tutti giungono sia quello di Frankenstein, e ciò è reso possibile anche e soprattutto dal volto di Godwin Baxter, che presenta segni e cicatrici evidenti proprio a voler ricreare l’immagine del mostro raccontato nell’opera di Mary Shelley. Allo stesso tempo, la nitidezza del bianco e nero utilizzato sembra richiamare l’epopea del cinema espressionista, in un ulteriore omaggio a quella corrente europea che possiamo convenzionalmente far coincidere con la figura del regista Murnau. Chiaramente, si tratta soltanto e meramente di un aspetto tecnico, che però non offre a pieno il perché di tale scelta.

Il significato del bianco e nero in Povere creature

Per comprendere al meglio perché viene utilizzato il bianco e nero in Povere creature e quale sia il suo significato, c’è evidentemente bisogno di guardare all’evoluzione narrativa presente all’interno della pellicola. Con il cervello del figlio di Victoria Blessington trasferito nel corpo della madre, la nuova vita di Bella Baxter segue tutti i connotati di un neonato che si rapporta al mondo per la prima volta: gattona, poi inizia a imparare le prime parole prima in forma di sillaba, poi elaborando pensieri, per poi sperimentare forme di piacere e di conoscenza del mondo. Il passaggio da bianco e nero a colori rappresenta proprio la diversa visione di Bella Baxter, e contemporaneamente dello spettatore, verso il mondo: uno sguardo inizialmente filtrato dalla scarsa conoscenza del mondo che si vive, quasi come un embrione che si sta lentamente formando e sviluppando prima della nascita; in secondo luogo, la realtà si apre con i suoi colori che possono essere percepiti dalla protagonista e dallo spettatore che, del resto, guarda con il suo occhio e osserva nient’altro che lo sguardo di Bella.