The Marvels, arriva la smentita: la regista non ha abbandonato la post-produzione

La smentita è arrivata dopo che per diverso tempo era circolata la notizia che Nia DaCosta avesse abbandonato la post-produzione per divergenze creative.
The Marvels, arriva la smentita: la regista non ha abbandonato la post-produzione

Articolo pubblicato il 27 Dicembre 2023 da Emanuela Di Pinto

L’arrivo al cinema di The Marvels non parte con i migliori auspici. Il nuovo film MCU, in uscita nelle sale l’8 novembre, non è stato sicuramente il progetto più semplice realizzato dai Marvel Studios. Dopo il problematico report realizzato da Variety negli scorsi giorni, è più che chiaro quanto la casa di produzione stia affrontando un periodo di caos interno ed aziendale che sta mettendo profondamente in discussione la qualità dei prodotti che vengono periodicamente realizzati. Se una delle sicurezze dei Marvel Studios, fino a qualche anno fa, era quella produrre dei film che avrebbero, in un modo o nell’altro, attirato pubblico al cinema, ad oggi anche quella che era una sicurezza per lo studios viene messa in discussione a causa di una cattiva programmazione e, soprattutto, un rapporto sempre più lacerato con registi, sceneggiatori e, addirittura, quegli stessi attori che mai avevano lamentato il lavorare con loro. Dopo la notizia del quasi abbandono di Blade da parte di Mahershala Alì negli scorsi mesi e la riassegnazione della scrittura della sceneggiatura della pellicola più tormentata della storia dell’MCU, è trapelata anche un’altra indiscrezione che interesserebbe, questa volta, la fase di post-produzione del cinecomic in arrivo l’’8 novembre diretto da Nia DaCosta.

The Marvels, arriva la smentita: la regista non ha abbandonato la post-produzione

Negli scorsi giorni erano trapelate delle fake news riguardo il mancato coinvolgimento della regista nella post-produzione del film. Secondo alcuni insider, poi smentiti, la regista avrebbe abbandonato la lavorazione del film a causa di divergenze creative. Nel dettagliatissimo e lungo rapporto realizzato e pubblicato da Variety sulla profonda crisi dei Marvel Studios, è stato chiarito che l’indiscrezione, probabilmente, è stata messa in giro per destabilizzare ancor di più una situazione interna alla casa di produzione che sta andando esacerbandosi sempre di più. Nonostante i problemi di lavorazione siano all’ordine del giorno per il Marvel Cinematic Universe, The Marvels è stata una delle pellicole con la lavorazione più difficile degli ultimi anni. Oltre alle numerose riscritture, il film è stato protagonista di riprese aggiuntive in più fasi e, secondo quanto trapelato dai primi screen test, le reazioni del pubblico sono state molto più tiepide di quanto lo studio si aspettasse. Il fatto che detenga il record di film più breve della storia dell’MCU non lascia ben sperare i fan. Giudicare un film dalla sua durata non è la cosa migliore da fare ma, dopo le tante voci negative circolate riguardo la pellicola, molti appassionati si stanno facendo convincere dalla possibilità che il film possa essere un flop annunciato.

The Marvels, arriva la smetita: la regista non ha abbandonato la post produzione

The Marvels, una nuova fase della crisi dei Marvel Studios

Secondo la smentita arrivata dal report, Nia DaCosta sarebbe stata coinvolta in prima persona nella fase di post-produzione, nei limiti di libertà che impongono i Marvel Studios. Sono proprio queste “limitazioni” a causare non pochi problemi nel rapporto tra i registi e la casa di produzione. Dopo ben 15 anni di attività, sembra che solo ora tutti si stiano rendendo conto che il Marvel Cinematic Universe è figlio di Kevin Feige e non dei registi che ci hanno lavorato. Il coinvolgimento creativo del produttore e padre dell’universo condiviso è aumentato in maniera esponenziale nel post-Avengers Endgame e, come si può chiaramente capire, non sta portando ai risultati sperati. Il tentativo di chiamare registi con prospettive originali e capaci di dare nuova linfa agli eroi (Nia DaCosta, Chloe Zhao, Sam Raimi), viene soffocato nel momento in cui la libertà creativa viene limitata a favore di creare storie che si inseriscano in un puzzle narrativo più grande. La stessa Nia DaCosta, proprio come Chloe Zhao, ha ammesso di aver perso in parte il controllo creativo sulla sua opera anche se pare abbia cercato in tutti i modi di evitare che la pellicola perdesse la sua anima originale. Che fosse questo il problema fondamentale dell’MCU? È probabile ma, al momento, produttori e major sono fin troppo concentrati nel risolvere i propri drammi per guardare un po’ oltre.