Articolo pubblicato il 27 Dicembre 2023 da Emanuela Di Pinto
Neil Gaiman è uno degli autori horror-fantasy più apprezzati del mondo della letteratura. Nel corso della sua lunga carriera, lo scrittore ha sempre avuto come sua aspirazione fondamentale la sperimentazione. Partendo dalla scrittura, nella maniera più convenzionale del termine, fino ad arrivare alle sue prime sceneggiature, Gaiman è sempre stato capace di “sviluppare” universi che si prestano alla perfezione al cinema e alla serialità, proponendo storie mai banali e intrinseche di una mitologia in grado di affascinare anche i più ostici al genere. Insomma, si parla di un autore, inizialmente di nicchia che, con gli adattamenti delle sue opere è diventato incredibilmente generalista e alla portata di tutti. Il suo esordio letterario (quello fumettistico fu con Sandman pochi anni prima) risale al 1990, affiancato da un genio del genere fantasy come Terry Prachett, con Buona Apocalisse a tutti! che approfondisce la sua personalissima mitologia in grado di unire simboli principalmente cristiani (Inferno, Paradiso) a leggende pagane risalenti, addirittura, alle religioni greche e romane. Il modo di intendere il fantasy di Gaiman, sempre al limite con l’horror, lo ha reso uno dei più grandi innovatori e sperimentatori della letteratura moderna capace, soprattutto, di attirare in maniera trasversale i lettori senza alcun tipo di rimpianto.
I migliori adattamenti di opere di Neil Gaiman
Oltre ad essere uno dei pochi autori letterari capaci di adattarsi sia ad una lettura per adulti che per più piccoli, Gaiman è entrato nella leggenda grazie ad un esordio che, senza alcun dubbio, ha segnato la storia del fumetto e della narrativa in generale. Nel 1987, esce in tutte le fumetterie il primo numero di Sandman, epopea del Dio degli Sogni che, vedendo poi le opere successive dell’autore, non è altro che il suo più grande manifesto creativo. In maniera del tutto natura e senza alcun tipo di forzatura, Gaiman crea un universo e una narrazione gotica che lo accompagneranno per tutta la sua carriera d’autore e che, tuttora, rimane una delle sue cifre stilistiche che lo contraddistinguono dal resto degli autori del suo genere. Un genere che non può essere incasellato in una “definizione” ben precisa ma che è diventato il suo marchio di fabbrica e che lo rende, probabilmente, un autore che difficilmente può essere imitato o copiato.
La sua firma, molto spesso, è presente anche negli adattamenti dei suoi lavori per il cinema e per la tv, a differenza di moltissimi scrittori che vengono interpellati solo come consulenti per la scrittura delle sceneggiature. Nel caso di Gaiman, molto spesso, è lui stesso ad avviare la produzione degli suoi stessi adattamenti e a scrivere in prima persona i copioni che arriveranno sul set. Non è scontato che un autore sia in grado di adattare la propria opera per un altro medium ma, per ammissione dello stesso Gaiman, per molti diventa una “sfida per mettere alla prova le proprie capacità”. Nel corso degli anni sono stati realizzati tantissimi adattamenti di opere dello scrittore e fumettista che hanno visto il suo mondo di miti, favole e fantasmi intrecciarsi con il cinema e la serialità. Ma quali sono i migliori?

6. American Gods (2017-2021)
Prodotta da Starz e distribuita in Italia da Amazon Prime Video, il primo tentativo di adattare il celebre romanzo di Gaiman risale addirittura al 2011 quando la HBO ne acquistò i diritti non riuscendo, però, a trovare una chiave per adattare adeguatamente il romanzo. Lo scrittore non fu direttamente coinvolto nella lavorazione ma cedette il soggetto, convinto che meritasse una visibilità maggiore. I personaggi della serie sono un mosaico di mitologie che vanno da quella africana fino ad arrivare alle leggende norrene, passando anche da quella celtica, greca e romana. Nonostante sia andata in onda per tre stagioni, rimane per atmosfere e adattamento il prodotto meno riuscito tratto da un romanzo di Gaiman.
5. Lucifer (2016-2021)
Nonostante non sia ispirata direttamente da un lavoro di Gaiman, la serie è adattamento di uno spin-off di Sandman, realizzato anni dopo l’uscita del capolavoro fumettistico. Ancora oggi, a due anni dall’uscita dell’ultimo episodio, continua ad essere una delle serie di maggior successo di Netflix che acquistò i diritti per realizzare l’ultima stagione dopo la cancellazione degli episodi e la campagna, avviata dai fan, #SaveLucifer. Mai particolarmente apprezzata dalla critica, Lucifer è stato un enorme successo tra il pubblico ma rimane, comunque, un urban fantasy con guizzi di police produceral poco originale.
4. Stardust (2007) di Matthew Vaughn
E’ qui che avviene la svolta e la qualità dei prodotti tratti da lavori di Gaiman sale in maniera significativa. Arrivato nelle librerie nel 1997, l’autore si adoperò in prima persona per ottenere un adattamento del romanzo convinto che il mondo da lui raccontato fosse adatto per il grande schermo. Dopo una prima rinuncia di dirigere il film da parte di Terry Gilliam la regia passò nelle mani di Matthew Vaughn. Il progetto fu tra i più ambiti ad Hollywood e portò il coinvolgimento dei giovanissimi Charlie Cox e Claire Danes, affiancati da Michelle Pfeiffer, Robert De Niro, Mark Strong, Sienna Miller e Peter O’Toole. Nonostante la durata troppo limitata per raccontare una storia di questo tipo e i tanti cambiamenti rispetto al libro, ne venne fuori un bel prodotto che raccontava la storia, ambientata in una terra fantastica, di Tristan e della stella Yvaine.

Coraline e la porta magica (2009)
Uno dei film più ricercati adattati da un romanzo di Gaiman è, sicuramente, Coraline e la porta magica, film in stop motion del 2009 che introduceva in maniera molto consistente il genere horror in un prodotto destinato ai bambini. Candidato agli Oscar come miglior film d’animazione nel 2010, la pellicola ottenne il plauso della critica e, tuttora, è uno degli adattamenti che maggiormente ha entusiasmato Neil Gaiman per il modo in cui ha riproposto l’essenza del suo romanzo per ragazzi più acclamato e amato dal pubblico di tutto il mondo.
2. Sandman (2022-in corso)
Ci sono voluti 35 anni per ottenere un adattamento di livello da quella che è definita, in maniera unanime, una delle più grandi serie a fumetti mai realizzate. La serie ripropone perfettamente le atmosfere che il pubblico ha imparato ad amare su carta stampata, vedendo, finalmente, dopo decenni di attesa il mondo oscuro e misterioso di Gaiman portato sul piccolo schermo. Nei colori, nei dialoghi e nelle caratterizzazioni si vede lo zampino dello scrittore che ha partecipato direttamente alla creazione di Sandman. Erano anni che Gaiman tentava di far realizzare un adattamento ma, molto spesso, l’opera proposta veniva definita troppo complessa da realizzare per la tv o troppo dispendiosa per qualsiasi casa di produzione che fosse interessata ad avviare il progetto. Nonostante le polemiche generate del cambio di esso di alcuni personaggi, Sandman rimane uno dei live-action meglio riusciti.

1. Good Omens (2019- in corso)
Good Omens è stato il dream project di Neil Gaiman e Terry Prachett per decenni. Solo con la morte di Prachett, l’autore aprì una sua lettera nel quale l’altro lo esortava a portare avanti il lavoro. Dopo molti tentativi, nel 2017, fu annunciata la produzione di Good Omens, adattamento di Buona Apocalisse a tutti! primo romanzo di Gaiman, scritto in collaborazione con Prachett. Per la prima volta, lo scrittore ha vestito i panni non solo di autore dell’adattamento ma anche di showrunner dell’intera serie. Ad aiutare il successo del prodotto è stata anche la lungimirante decisione di scegliere David Tennant e Michael Sheen rispettivamente Crowley e Aziraphale, il demone e l’angelo protagonisti del libro, che hanno dimostrato fin da subito l’alchimia e la chimica perfetta per ricoprire quei ruoli. Questo, insieme al modo in cui Gaiman adatta in maniera eccelsa l’opera (creando una storia originale per la seconda stagione), rende Good Omens la serie ispirata ad un lavoro dell’autore meglio riuscita e che riesce a trasmette alla perfezione e senza alcuna sbavatura le atmosfere e il messaggio che Gaiman e Prachett cercarono di passare attraverso il romanzo del 1990.