Articolo pubblicato il 28 Dicembre 2023 da Gabriele Maccauro
Una terribile notizia colpisce il mondo del cinema: il leggendario regista taiwanese Hou Hsiao-Hsien soffre di demenza e si ritira dall’attività. 76 anni, Hou Hsiao-Hsien è stato uno dei pilastri del nuovo cinema di Taiwan ed è stato più volte premiato anche a livello internazionale, in primis a Venezia e Cannes. Di seguito la notizia completa.
Hou Hsiao-Hsien e l’annuncio della malattia
Hou Hsiao-Hsien, il 76enne regista taiwanese noto ai più per film come Millennium Mambo (2001) e The Assassin (2015) si ritira dall’attività, abbandonando dunque il mondo del cinema: la notizia arriva da Tony Rayns, che ha introdotto una proiezione del suo capolavoro del 1985 A Time to Live, a Time to Die al Garden Cinema di Londra lo scorso 23 ottobre.
Si ritira dunque uno dei registi più importanti nell’intera storia della settima arte, che deve dire addio al sogno di realizzare il film Shulan River – che era già in sviluppo – con il già citato The Assassin che rimarrà così la sua ultima opera. Comparirà però come produttore del primo lungometraggio diretto da Huang Wen-Ying, Be with me, suo storico collaboratore sin dal lontano 1995.

La carriera di Hou Hsiao-Hsien
Difficile riassumere in poche parole la carriera di un regista così importante ma, nonostante sia stato per anni un volto noto dei più importanti festival cinematografici del mondo, in linea generale – soprattutto in Italia – non viene mai abbastanza citato, finendo quasi per essere dimenticato. È bene dunque sottolineare il peso che Hou Hsiao-Hsien ha avuto nella cinematografia globale ed in primis, ovviamente, di Taiwan. Insieme a Edward Yang è stato infatti l’esponente più importante della taiwanese new wave, il nuovo cinema di Taiwan, contribuendo a rendere la piccola nazione una delle maggiori esportatrici non solo da un punto di vista culturale grazie ai loro film, ma anche e soprattutto sociale, visto che si parla di un paese che si stava democratizzando proprio in quegli anni dopo decenni di dominio cinese, la cui diatriba ha luogo ancora oggi ma che di certo non verrà approfondita qui. Per fare un singolo esempio, fu nel suo film del 1989 Città Dolente che per la prima volta si menzionò il cosiddetto Incidente di Taiwan del 28 febbraio 1947, quando un movimento anti-governativo fu soppresso dal governo cinese del KTM (Kuomintang), portando alla morte di tantissimi civili e dando vita a quello che fu successivamente noto come Terrore Bianco.
Un peso non indifferente ma che, al di là della valenza sociale – come detto sopra – ha portato alla nascita di alcuni tra i più grandi capolavori del cinema asiatico e mondiale, riconosciuti tali dalla critica cinematografica di tutto il globo. Con il già citato Città Dolente, Hou Hsiao-Hsien vinse infatti il Leone D’oro alla 46esima edizione della Mostra Internazionale D’arte Cinematografica di Venezia, mentre con la sua ultima opera – The Assassin – si aggiudicò il Prix de la mise en scène per la miglior regia a Cannes68. Sempre qui, egli riuscì inoltre a vincere anche il premio della giuria nel 1993 con Il Maestro Burattinaio. Oltre ai due più importanti festival del mondo, Hou Hsiao-Hsien ha inoltre ricevuto il Pardo D’onore nel 2007 al Festival Internazionale del Film di Locarno, oltre a svariati premi al Golden Horse Film Festival – festival cinematografico taiwanese – ed al premio intitolato ad Akira Kurosawa al Tokyo International Film Festival. A prescindere dai premi però, la filmografia di Hou Hsiao-Hsien merita di essere riscoperta in toto: da I Ragazzi di Feng Kuei (1983) a A Time to Live, a Time to Die (1985), da Good Men, Good Women (1995) a Goodbye South, Goodbye (1996) ed ancora: i già citati Città Dolente (1985), Millennium Mambo (2001) e The Assassin (2015), ma anche Flowers of Shanghai (1998), sono tutte opere di una valenza ed importanza assoluta, da riscoprire a tutti i costi.