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Nightmare: La Classifica Dei Film Della Saga

Nightmare La Classifica Di Tutti I Film Della Saga Dal Peggiore Al Migliore

Vero e proprio re del regno dell’incubo e principe del cinema horror anni 80. Freddy Krueger continua a tormentare gli incubi dei più timorosi e la curiosità dei più temerari. La saga di Nightmare nelle sue numerose incarnazioni infatti, non ha mai smesso di divertire e spaventare il pubblico. Un mix di ironia ed orrore mai così efficace, mai così iconico. Non potevamo quindi in vista di Halloween, non ripercorrere le varie incarnazioni del killer dei sogni. Di seguito, quindi, la classifica di tutti i Film della saga di Nightmare dal peggiore al migliore.

La classifica dei film di Nightmare dal peggiore al migliore

Nightmare come saga ha sempre cercato di rinnovarsi, a volte riuscendoci e a volte cadendo nell’anonimato. Non parliamo di una saga statica, ma di film che hanno sempre cercato di proporre qualcosa di diverso dai precedenti. Lo stesso Freddy Krueger nelle sue incarnazioni risulta essere una minaccia dalla natura cangiante. A volte puntando sulla minaccia psicologica, a volte facendolo diventare un veroe proprio villain fumettistico. Nel gioco che questa classifica rappresenta, si vuole proprio porre il focus sugli aspetti distintivi di ogni singola pellicola. Cercando, dove possibile, di comprenderne il contesto. Cerchiamo quindi di ripercorrere la saga di Freddy Krueger, dal peggiore al migliore.

9) Nightmare – Samuel Bayer (2010)

Per molti, parleremo di una posizione quasi scontata. Prevedibilità che purtroppo, si rivela fondata in ogni suo aspetto. Perfettamente incasellata nel periodo storico di appartenenza, la pellicola di Bayer si poneva come reboot della saga. Una pratica che in quegli anni di crisi del cinema horror, avrebbe toccato praticamente ogni icona cinematografica del genere. Un’operazione sulla carta interessante, ma che ad una visione lascia perplessi. L’approccio della pellicola è tremendamente anonimo, così come è diventato anonimo Freddy. A tratti si ha l’impressione di star guardando un film diverso, un generico slasher senza cuore. L’ironia macabra che permeava la saga scompare completamente, in favore di… niente. Soprattutto se si considera che l’unico vero elemento horror presente nella pellicola è rappresentato dai jumpscare. Insomma, un reboot tanto anonimo da rendere persino difficle una discussione al riguardo. Per fortuna, già dalla prossima posizione le cose cambiano drasticamente.

8) Nightmare 6: La fine – Rachel Talalay (1991)

Si potrebbe parlare di questo sesto capitolo di Nightmare iniziando con una metafora sportiva. Nightmare 6 – la fine, è come una disfunzionale squadra di pallavolo. Nonostante palle alzate in modo interessante, quello che non funziona è il palleggio di controllo e la schiacciata finale. Ottime premesse narrative vengono malgestite nel corso dell’intera pellicola. Il tutto con una conclusione che risulta essere tutto fuorché soddisfacente. Il film prova costantemente a creare qualcosa di nuovo staccandosi notevolmente nei capitoli precedenti, ma non ci riesce. Freddie Kruger mai come prima è diventato una parodia del suo stesso personaggio. Non riesce ad incutere più timore, diventando quasi di contorno. Il tutto con personaggi decisamente poco convincenti. Altro elemento di demerito risulta essere la regia, che qui tende alla tecnologia 3D. Poco ispirata, e nel finale quasi ridicola. Fortunatamente questa fine, in fin dei conti, tanto fine non si è rivelata.

7) Nightmare 5: Il mito – Stephen Hopkins (1989)

Nightmare 5 è una pellicola interessante, a tratti divertente. Sicuramente minore rispetto a tutti gli altri film della saga, ma con spunti interessanti. Il tentativo di analizzare le origini del killer del sogno è interessante, seppur pigramente sviluppato. Il quinto capitolo dimostra quanto la saga fosse andata incontro ad una ripetitività costante, seppur qui ancora intrattenente. Forse sono le atmosfere ad uscirne vincitori in questa quinta pellicola, che puntando sul fattore visivo gli donano una nuova identità. Scenografie di ampio respiro diventano teatro di una sceneggiatura forse troppo complessa. Un intreccio inutilmente articolato, che soprattutto nel finale tende a disorientare lo spettatore. Tuttavia sono proprio gli spunti interessanti della difettosa trama a rendere divertente questa pellicola. Il tentativo di rinascita di Krueger fallisce in questa quinta pellicola. Forse a dimsotrazione di come la saga stesse andando incontro ad una decadenza imminente.

6) Nightmare 2:  La rivincita – Jack Sholder (1985)

L’abbandono alla regia di Craven dopo il primo capitolo, si è fatta sentire in ogni aspetto della pellicola. Il secondo capitolo di Nightmare non brilla nè sul fronte narrativo nè sul fronte registico. Eppure nonostante la sua natura di “more of the same”, la pellicola riesce ad intrattenere lo spettatore senza annoiarlo. L’idea di spostare Freddie nel mondo reale, suscita ancora oggi nei fan opinioni contrastanti. Da un lato si potrebbe vedere questo spunto come la perdità dell’originalità e della propria identità di villain. Altri invece, potrebbero vederlo come un interessante tentativo di reinventare un personaggio fino ad allora limitato. Quello che è certo, è che questa svolta vada ad aumentare la pericolosità del personaggio. Regalandoci nuovi ed interessanti spunti.

Quello che, probabilmente, finisce con il ledere alla solidità della pellicola, è proprio la caratterizzazione dei personaggi. Non solo vengono schiacciati dal titanico carisma dei precedenti attori, ma ne risultano a tratti dei calchi effimeri. Proprio questa natura più mestierante che autoriale, potrebbe esprimere al meglio l’identità della pellicola. Un “more of the same” come già citato, senza infamia e senza lode. Odiata da molti e ricordata con nostalgia da altri, oppressa da un primo capitolo decisamente ingombrante. Una pellicole divertente e con spunti interessanti, che però non rischia ed osa dove dovrebbe.

5) Freddy vs. Jason – Ronny Yu (2003)

Il regista della sposa di Chucky decide di mettere mano alla saga del killer dei sogni, in un film senza pretese. Le 2 icone dello slasher si scontrano, in un film che visto oggi riesce insospettabilmente a divertire e a regalare degli spunti interessanti. Sebbene Jason non sia mai rientrato fra le icone più memorabili dell’horror se non per il lato estetico, il contrasto con Kruger funziona perfettamente. Robert Englund si diverte nel provocare con la sua recitazione e il suo carisma magnetico. Se da un lato il concreto Jason rimane la minaccia fisica della pellicola, Freddie ne rappresenta il contraltare più introspettivo e psicologico. Proprio questa gicosa contrapposizione, riesce a dar valore ad una pellicola che sulla carta si poteva prefigurare come un disastro. Di fatti è la regia dello stesso Yu a convincere ancora oggi. Sicuramente da mestierante, ma che riesce ad intavolare situazioni interessanti.

Una pellicola che riesce ad incastrarsi nelle sue saghe originali, creando un crossover iteressante. Sicuramente un gioco fine a se stesso, ma che nel suo complesso spaventa e diverte. Il tono leggero della pellicola infatti, riesce a rendere giustizia alle 2 saghe nonostanti le enormi differenze. E chissà, sarebbe interessante chiedersi come sarebbe stato un ipotetico sequel. Soprattutto se si considera che dalle acque alla fine del film sarebbe dovuto uscire PinHead. Insomma, stiamo sicuramente parlando di una pellicola da riscoprire nella sua leggerezza. Una dimostrazione di come si possa giocare con le figure dell’horror, e di come si possa farlo bene. Purché si rimanga sempre con i piedi per terra, e con la voglia di raccontare una storia divertente.

4) Nightmare 4: Il non risveglio – Renny Harlin (1988)

Nightmare La Classifica Di Tutti I Film Della Saga Dal Peggiore Al Migliore

Sicuramente uno dei capitoli più sottovalutati della saga. Dopo il pazzesco rilancio del terzo capitolo, la saga aveva bisogno di una svolta concreta. Questa quarta incarnazione accellera in particolare sul versante comico, qui più grottesco che mai. Se nelle pellicole precedenti  l’umorismo macabro di Freddie poteva definirsi dosato, qui esplode in tutta la sua macabra  bellezza. Questo dona alla pellicola un tono tanto interessante quanto inusuale per la saga stessa. Forse infatti, il ritmo di questo “non risveglio” in realtà è più sveglio e dinamico che mai. Ritmo sostenuto anche dai personaggi, degni eredi del terzo capitolo e che riescono a prenderne l’eredità. In particolare il personaggio di Alice, riesce a portarsi sulle spalle l’intera pellicola. Questo ovviamente, creando un precedente con il quale i successivi attori faranno fatica a competere.

Nightmare 4 non è ovviamente un film perfetto, e molti potrebbero trovare questo stile anni 80 vetusto. Eppure anche nelle morti e nelle sequenze più irreali, il film porta benissimo i segni della sua età. Il tutto tra l’altro condito da una bellissima colonna sonora, forse una delle più convincenti dell’intera saga. Tutti questi elementi rendono Nightmare 4 il non risveglio un film mostruosamente interessante. Un figlio di quella cultura pop anni 80 che ancora oggi ha molto da dire e da insegnare.

3) Nightmare 3: I guerrieri del sogno – Chuck Russell (1987)

Dopo un secondo capitolo della saga all’insegna del more of the same, la saga aveva bisogno di una svecchiata. Nightmare 3 riesce ad innovare dove il secondo capitolo faceva presagire il disastro imminente. Ma perché questo terzo capitolo è così alto in questa classifica dei film di Nightmare? Il primo motivo è da ricercare nella regia, finalmente convincente. Russell ancor prima del suo The Mask riesce magistralmente ad unire comico e orrorifico, bilanciando il tutto perfettamente. In particolare sono proprio le sequenze horror ad essere perfettamente riuscite, con quella che forse potrebbe essere una delle sequenze più belle dell’intera saga. Sequenze rese iconiche anche grazie alla riuscitissima colonna sonora di Badalamenti, storico collaboratore di Lynch.

Il secondo elemento che eleva il film rispetto agli altri sequel è la sceneggiatura. L’idea dell’istituto per ragazzi problematici è subito vincente, in quanto permette di giocare con l’ambientazione. I personaggi si muovono, che sia dentro o fuori dal sogno, in spazi dove la percezione è costantemente distorta. Un vero e proprio percorso dove per la prima volta si inziano anche a gettare le base sul passato di Freddie Krueger. Qui ancora ovviamente abbozzate, ma già si inizia a comprendere come questo male sia tanto difficile da cancellare quanto potente. Insomma questo terzo capitolo rilancia e vince su tutta la linea, diventando forse uno dei film più interessanti della saga. Interesse che purtroppo, sarà anche la rovina dei capitoli successivi. Incapaci, forse, di stare al passo con questa rivoluzione.

2) Nightmare: Dal profondo della notte – Wes Craven (1984)

Nightmare La Classifica Di Tutti I Film Della Saga Dal Peggiore Al Migliore

Il capostipite della saga, ha segnato una vera e propria rivoluzione nell’ambito dello slasher. Un mix perfetto di ironia e di atmosfere alla Mario Bava, che hanno permesso Freddy Krueger di diventare immediatamente una delle icone più importanti dell’horror contemporaneo. Avvincente, con un ritmo sempre azzeccato supportato da una regia tanto dinamica quanto capace di creare tensione. Un veroe proprio trionfo del grottesco, nella sua accezione più pura e sublime. Il film riesce a farsi forza di un budget limitato, che però evidenzia il trionfo della creatività e della semplicità. Trucco prostetico di altissima qualità che risalta grazie alla sublime fotografia. Insomma sul fronte tecnico, possiamo riferirci al primo capitolo come un vero e proprio trionfo del cinema viscerale. Un cinema che rifiuta l’estetica barocca, in favore di una messa in scena tanto sporca quanto coinvolgente.

Quello che tuttavia convince maggiormente in questa prima pellicola, è la scrittura. L’elemento fantastico che nell’invadere il sacro spazio dello slasher genera qualcosa di nuovo, di disturbante. Il regno dei sogni diventa un vero e proprio terreno di caccia dove non ci sono regole. Regole che nello slasher classico potevano salvare i personaggi, qui invece risultano completamente inutili. Una decostruzione del genere tale da imporsi nel panorama dell’epoca. Perché Nightmare è follia cinematografica, è il manifesto di una totale controtendenza. Un cast sensazionale e una realizzazione perfetta rendono questo Nightmare un vero e proprio capolavoro. Un’opera talmente mastodontica che solo il regista stesso poteva aver l’ardire di rilanciare. Wes Craven aveva ancora molto da raccontare…

1) Nightmare: Nuovo incubo – Wes Cravern (1994)

Alcuni lettori o appassionati della saga potranno vedere questa posizione come una provocazione, ed in parte vuole forse esserlo. Eppure il settimo capitolo firmato da Wes Craven, è un rilancio su tutta la linea riuscito a dir poco. Se il primo film era il manifesto della controtendenza dello slasher, questa pellicola in sé racchiude tutta la poetica del regista statunitense. Un capitolo che visto ad oggi, sembra quasi un precursore spirituale della saga di Scream. Craven gioca con la saga che lo aveva etichettato, si prende gioco della sua stessa creatura con una consapevolezza assoluta. Ma questo gioco di stampo metanarrativo, in realtà, nasconde al suo interno una vera e propria rivoluzione. La saga prende consapevolezza della sua natura di film, e Freddy questa volta non scavalca solo i confini del sogno. Gli attori, tutti, sono in pericolo.

Il viaggio di Heather Langenkamp nel cercare di comprendere la reale natura di Freddie, è un viaggio che compie con noi. Noi stessi comprendiamo quanto la nostra paura possa aver alimentato questa figura. Tanto renderla, almeno nei nostri incubi di spettatori, reale. Un incubo sorretto da una regia magistrale, con un Wes Craven in forma smagliante. Un regista che si mette in gioco anche come attore nella pellicola stessa, partecipando al suo stesso gioco. Una corsa contro un male ancestrale senza una reale ragione, la vera manifestazione della paura più pura. Perché comprendere la reale natura di Freddie? Per combatterlo direbbero alcuni, altri per conoscerlo. La verità, è che il carattere assoluto di questo male lo rende più pericoloso che mai. I film hanno semplicemente giocato con un male molto molto più grande, qualcosa celato dentro di noi.

Questa pellicola è la vera manifestazione di una regista che vuole giocare con il suo pubblico. Un vero e proprio burattinaio mai fine a se stesso, che gioca con i fili della trama dei suoi film. L’orrore al cinema, esiste in funzione delle paure che coviamo all’interno di noi. Fobie che emergono quando nello spazio dei sogni, nessuno può sentirti urlare. Craven crea una saga che finisce col ridefinire un genere, e decide in questo film di distruggerla. Però la scienza insegna che l’energia non si possa distruggere, ma possa solamente trasformarsi. Così Wes Craven trasforma lo slasher che già aveva mutato, in un filone metanarrativo che decostruità nella sua integrità l’intero cinema horror. Ma anche se la saga principale è finita non dobbiamo preoccuparci, Freddie vivrà sempre nei nostri incubi.