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Le migliori sitcom da vedere in streaming

Le migliori sitcom da vedere in streaming, il catalogo delle più importanti

Il genere delle sitcom ha provocato dei cambiamenti importanti nel mondo della serialità ed è per questo motivo che, anche a distanza di tanti anni, sono numerosi i prodotti che vengono ricordati dagli spettatori, amati per i loro contenuti e oggetto costante di rewatch. Saper scegliere tra i numerosi esempi di sitcom che sono state prodotte e distribuite non è semplice, soprattutto se ci si orienta tra le piattaforme di streaming: ma quali sono le migliori?

Le migliori sitcom presenti sulle piattaforme di streaming

Di seguito, vengono indicate le principali sitcom da vedere in streaming, scegliendo direttamente tra le diverse e principali piattaforme presenti nel mercato di riferimento. Naturalmente, le scelte sono del tutto soggettive e riguardano il gusto di chi le opera, per cui la seguente lista non è nient’altro che una raccolta di idee che sono offerte, sotto forma di consiglio, al lettore

The Big Bang Theory (Netflix, Amazon Prime Video)

The Big Bang Theory è una delle sitcom più popolari nel mondo. Creata da Chuck Lorre e Bill Prady, la serie tv in questione si ricorda per il particolare uso dell’umorismo, il quale è perlopiù basato sulla cultura nerd e gli stereotipi ad essa legati. A più riprese si sottolinea la genialità dei personaggi e la relativa solitudine sentimentalmente parlando, facendo battute su argomenti come la tecnologia, la scienza, i giochi di ruolo, i film e i fumetti. L’arco narrativo è ben sviluppato nell’arco delle 12 stagioni, nonostante nelle ultime 5 si perde il mordente iniziale in quanto a umorismo. 

 

I legami tra Sheldon, Leonard, Penny e company sono ricchi di sfumature, spesso con declinazioni sì eccentriche ma altrettanto commoventi. Chiaramente ciascun personaggio ha la sua personalità, e i conflitti creatisi vengono prima creati in modo comico per risolversi teneramente. I riferimenti scientifici e geek passando dalla teoria delle stringhe alle discussioni su Indiana Jones e Superman, creando agli occhi degli spettatori una rappresentazione positiva delle persone meno omologate al mondo, e creando un senso d’appartenenza attorno alla cultura nerd.

Modern Family (Disney Plus)

Sitcom sta per Situation Comedy, dunque un tipo di commedia incentrato su più personaggi che vivono scene di vita quotidiana, spesso e volentieri all’interno di pochi ambienti che si ripetono. Le serie tv che negli anni si sono imposte come capisaldi del genere sono molte, ma se ne esiste una che si è riuscita ad imporre prepotentemente nell’ultimo decennio, attestandosi tra le migliori di sempre, quella è Modern Family. La serie è stata spesso accusata di non essere poi così moderna o anticonformista, di ripetere cliché su cliché di un genere che forse ha già detto tutto quello che poteva ma la verità è che, per poterla apprezzare al meglio, bisogna avere ben chiaro il tipo di prodotto cui ci si approccia. Modern Family ha infatti il grande pregio di non prendersi sul serio e che, nonostante i suoi classici finali di puntata, non ha intenzione di essere moralista: racconta la vita di tre famiglie per quello che sono, senza fronzoli, in maniera naturale. 

 

Alla fin fine è questo il suo segreto, non fa altro che parlare di persone, esseri umani come noi che devono vedersela con i problemi della quotidianità, della vita di coppia, dell’essere genitori e dell’essere figli, degli errori che si compiono e di come l’amore possa curare ogni male. Modern Family è una serie tv semplice, genuina, che sfrutta al meglio la durata limitata dei suoi episodi e che fa della sottrazione – da non confondere con la mancanza di contenuti – un punto di forza. Certo, come ogni sitcom accusa la propria lunghezza e più ci si avvicina alla fine delle sue 11 stagioni e più la qualità si abbassa, dando la sensazione che la crescita stessa dei ragazzi che la interpretano sia andata a privare i suoi ideatori Christopher Lloyd e Steven Levitan di quell’estro e quegli spunti che avevano caratterizzato le prime stagioni, ma i suoi protagonisti sono scritti con grande amore ed è difficile trovare una sitcom in cui ci si affeziona per davvero a così tanti personaggi. Da non sottovalutare dunque la sua sceneggiatura, perché con Modern Family i momenti in cui si ride sono tantissimi, i momenti divenuti ormai cult non mancano ed è esattamente quello che si intende quando si parla di comfort show.

How I Met Your Mother (Disney Plus)

Sapersi districare nell’infinita proposta delle piattaforme streaming risulta spesso un’impresa ardua e la decisione di affrontare il mondo delle sitcom non può far altro che peggiorare la situazione. Infinite stagioni, puntate brevi ma numerosissime, spesso finire un prodotto del genere si tramuta in un vero e proprio atto di fede. Ecco che allora è fondamentale avere delle basi e cimentarsi con i prodotti che sono riusciti a lasciare un’impronta indelebile nel pubblico che le ha fruite. 

 

How I Met Your Mother non solo rappresenta una delle migliori sitcom da vedere in streaming, ma rientra sicuramente in questa categoria di opere e può a buona ragione essere considerata uno degli esempi più riusciti del genere sitcom. Prima infatti di arrivare al suo molto chiacchierato (e poco riuscito) finale vi sono nove incredibili stagioni che presentano tra i protagonisti più divertenti e irresistibili del mondo della commedia seriale. Lasciandosi trasportare da battute ricorrenti, appassionanti intrecci amorosi e un dolce strato di malinconia non si può non finire per considerare i protagonisti come membri aggiunti della propria famiglia e in caso di apprezzamento della serie le probabilità di rewatch saranno piuttosto elevate.

The Office (Netflix, Amazon Prime Video)

Prima fra gli adattamenti dell’omonima versione originale britannica, The Office (US) è una sitcom ambientata a Scranton, Pennsylvania, nell’immaginaria compagnia addetta alla vendita di carta Dunder Mifflin. Composta da nove stagioni, distribuite a partire dal 2005 di cui l’ultima nel 2013, questa serie tv mockumentary sfrutta le tecniche stilistiche e narrative tipiche del documentario ma in chiave parodica e grottesca. Scritta e ideata da Greg Daniels, Ricky Gervais e Stephen Merchant, tra i nomi degli autori compare anche quello di Steve Carrell, nella sitcom nei panni di Michael Scott, il responsabile regionale dell’azienda. In ogni episodio, ciascuno di circa venti minuti di durata, tra continue rotture della quarta parete e comparse della troupe di regia, lo spettatore si ritrova a seguire i dipendenti dall’occhio del cameraman nelle loro quotidiane peripezie sul set di lavoro.

 

 

Imbarazzante, irriverente, spregiudicata e stravagante tanto quanto i suoi personaggi, The Office è la sitcom per eccellenza che si prende gioco di di se stessa, nonché una delle migliori sitcom da vedere in streaming, che usa la comicità non solo come cifra stilistica, ma che finisce per diventare persino l’oggetto stesso del suo intento parodico, tanto da renderla iconica fino ai giorni nostri.

I Griffin (Disney Plus)

I Griffin è una sitcom animata ideata da Seth MacFarlane, il cui successo è stato immediato a causa del suo umorismo spinto e basato quasi totalmente sul politicamente scorretto. Infatti, la famiglia media americana viene qui messa al centro di una profonda satira sulla nazione, e perciò l’autore inserisce molteplici provocazioni a costo di apparire irriverente. D’altronde, I Griffin non puntano molto sullo sviluppo dei personaggi e sulla trama orizzontale, bensì su di una storia verticale in cui in ogni episodio possono esserci dei piccolissimi cambiamenti. 

 

Alla lunga, sono state apportate delle modifiche, ma in maniera velatamente graduale in modo da non destabilizzare il fandom. La satira sociale ne ha per tutti, dalla politica fino alla cultura popolare continuamente chiamata in causa, passando per le questioni più discusse in America. Altra caratteristica fondamentale di I Griffin, è l’intertestualità: ci sono episodi crossover, vengono nominati programmi televisivi famosi e molte celebrità fanno una simpatica comparsata per prestarsi al memorabile umorismo della sitcom in questione. In conclusione, la creazione di Seth MacFarlane si è rivelata essere incredibile per i suoi personaggi eccentrici (soprattutto Peter, Brian e Stewie Griffin), per le situazioni spesso surreali e per gli elementi prettamente contemporanei, sempre nel segno della satira.

Community (Netflix, Amazon Prime Video)

Tra le sitcom più popolari e di maggior successo c’è sicuramente Community, una serie tv nata dalla mente del cineasta statunitense Dan Harmon, co-sceneggiatore del film d’animazione “Monster House” (2006) di Gil Kenan e co-ideatore della nota serie animata “Rick and Morty” (2013 – in produzione). Nel 2009 debutta sulla NBC una comedy irriverente e originale che racconta le avventure e disavventure di un gruppo di studenti ed amici che si ritrovano a frequentare il medesimo college. Nonostante un’iniziale basso numero di ascolti, con il passare degli anni, la serie ha visto accrescere a dismisura un seguito inaspettato, finendo per guadagnarsi il titolo di cult televisivo. 

 

 

Famosa per aver dato vita ad episodi divenuti iconici grazie all’utilizzo costante di auto-citazioni e riferimenti ad altre opere, ad una scrittura che segue il modello dello “story circle” e delle interpretazioni sorprendenti da parte di un cast corale composto da Joel McHale, Donald Glover, Gillian Jacobs, Danny Pudi, Chevy Chase, Yvette Nicole Brown, Alison Brie, Ken Jeong e Jim Rash. Cinque stagioni all’insegna del divertimento, una serie cancellata e poi rinnovata per una sesta ed ultima stagione grazie ad un nuovo network, Yahoo! Screen, mentre nel 2022 è stato annunciato un film conclusivo prodotto per Peacock Tv.

I Simpson (Disney Plus)

La serie comedy creata da Matt Groening ha cambiato la televisione due volte: non solo ha rivoluzionato il mondo dell’animazione lanciando l’idea di prodotti molto più maturi e destinati ad una fascia di pubblico diversa dai minori, ma ha anche inserito la satira in un modo diretto e cattivo come mai altre fiction avevano fatto prima. La serie ha messo a nudo la figura dell’americano medio, mostrando tutti i difetti e le ipocrisie di un sistema sociale che non aiuta i suoi cittadini, anzi, li spreme fino all’ultimo respiro. Ma oltre alla satira politica, la serie evidenzia anche i difetti emotivi ed i vizi dei suoi personaggi, avvicinandosi però anche alla loro umanità che ha bisogno di evolversi in ogni episodio.

 

La particolarità dei Simpson sta nella ricerca della comprensione anche nei difetti peggiori: Homer è, per esempio, un personaggio spesso pigro ed egoista, ma il suo contatto con la cattiveria umana lo porta ad essere più riflessivo e docile molte volte, ricordandosi dell’affetto che nutre per la sua famiglia. L’intento di caratterizzare Homer, il personaggio più ricordato della serie, si estente a molti altri personaggi, come per esempio nell’analisi della visione cattolica di Ned Flanders. Groening ha dimostrato che, anche nella più profonda disillusione che possa portare all’evoluzione di una società migliore, una base solida rappresentata dagli affetti possa ancora essere possibile. Nonostante le ultime stagioni abbiano avuto dei momenti molto altalenati, lo show può ancora avere molto da dire e, ad oggi, è la serie televisiva più lunga mai prodotta.

Scrubs (Disney Plus)

Era il 2001 quando Bill Lawrence portava sul piccolo schermo una delle serie che più ha influenzato l’immaginario collettivo per quanto riguarda la dramedy: Scrubs – Medici ai primi ferri. Nonostante non sia una sitcom nel senso più stretto del termine, la serie presenta molte di quelle caratteristiche che, nel corso degli anni, sono sempre state accostate a questo genere. Scrubs segue fedelmente la vita di JD, tirocinante di medicina assegnato all’Ospedale Sacro Cuore dove, ogni giorno, cerca di conquistare l’apprezzamento (mai scontato) del suo egocentrico e “diabolico” mentore, il Dottor Cox, e di imparare il più possibile il mestiere di medico.

 

Oltre a superare gli schemi della comedy più tradizionale, Scrubs assolve al compito che molti non si aspetterebbero da parte di una serie di questo tipo. L’eterogeneo gruppo di medici e infermieri protagonisti diventa una “scusa” per esplorare le fragilità dell’uomo, la difficoltà di essere una brava persona in un mondo che ti rema contro e, soprattutto, di raccontare i complicati compiti che un medico è costretto ad affrontare. Senza troppi salti mortali e con una grande scrittura comica, Scrubs racconta la vita e la morte, nella maniera più semplice possibile.

Friends (Netflix)

Cosa c’è più anni ’90 di Friends? Probabilmente nulla. Cresta da David Crane e Marta Kauffman è tuttora definita come una delle madri della sitcom moderna capace di fare scuola per tutte le serie venute dopo di lei. Insieme a Sainfield detiene la grande responsabilità di aver plasmato l’immaginario televisivo americano. Friends è stata la prima a proporre sul piccolo schermo situazioni classiche della sitcom d’oltreoceano.

 

Protagonisti sono sei amici che, quotidianamente si ritrovano in un cafè sotto casa, il Central Perk. Il gruppo molto eterogeneo è composto da Monica, una aspirante cuoca fissata per la pulizia, Rachel, giovane ragazza figlia di papá che decide di mollare suo marito sull’altare, Phoebe, stramba massaggiatrice dagli atteggiamenti molto hippie, Ross, fratello maggiore di Monica, paleontologo innamorato di Rachel fin dall’adolescenza e i suoi due migliori amici, Chandler e Joey, dirimpettai della sorella e rispettivamente un ironico contabile e un attore in erba. Vedendola oggi, Friends mostra chiaramente i segni del suo invecchiamento nel mondo in cui affronta con eccessiva superficialità temi che oggi verrebbero definiti delicati e sensibili. Questo, però, non mette il dubbio l’importanza di Friends nella storia della TV e, soprattutto, nell’ essere dopo tutti questi anni, una delle comedy piú viste.

Brooklyn Nine Nine (Netflix)

Ideata da Dan Goor e Michael Schur, Brooklyn Nine Nine è l’ultima tra le migliori sitcom da vedere in streaming che vengono indicate all’interno di questa lista. 153 episodi totali, racchiusi nell’arco di 8 stagioni, la serie riesce a rappresentare il mondo della polizia statunitense attraverso quella costante satira che alimenta ogni episodio della serie. Due Golden Globe nel 2014, uno per Miglior serie commedia o musicale e uno destinato a Andy Sandberg, che interpreta il Jake Peralta protagonista all’interno della serie, testimoniano il grande impatto che la sitcom ha avuto nel corso degli anni. Le situazioni rappresentate aumentano costantemente il tiro, a seguito di primi episodi che si occupano di presentare i personaggi inquadrandoli nei propri caratteri: se Jake Peralta è l’indiscusso catalizzatore degli elementi globali della serie, a poco a poco tutti i personaggi guadagnano grande credito, pur rimanendo inquadrato nei confini della propria personalità.

 

Chi non ha osservato Brooklyn Nine Nine potrebbe pensare che la serie cada nel tranello di stereotipizzare troppo i suoi personaggi: così non è, dal momento che la costante ironia che caratterizza ogni episodio smaschera anche difficoltà, dubbi e difetti di ogni personaggio, che vengono accompagnati ad una risata che viene provocata nello spettatore. Di sicuro, si tratta di una delle migliori sitcom negli ultimi anni, nonché di uno dei prodotti che meglio si adatta al formato “social” che, inevitabilmente, ha influenzato anche la serialità.