Articolo pubblicato il 31 Luglio 2024 da Arianna Casaburi
SCHEDA DEL FILM
Titolo del film: Strange Way of Life (Extraña forma de vida)
Genere: Western, drammatico
Anno: 2023
Durata: 30′
Regia: Pedro Almodóvar
Sceneggiatura: Pedro Almodóvar
Cast: Ethan Hawke, Pedro Pascal, Manu Rios e Pedro Casablanc
Fotografia: José Luis Alcaine
Montaggio: Teresa Font
Colonna Sonora: Alberto Iglesias
Paese di produzione: Spagna
Pedro Almodóvar torna in sala con il suo ultimo cortometraggio Strange Way of Life, presentato a Cannes 2023 e uscito nelle sale il 21 settembre 2023. Il cortometraggio, il secondo in lingua inglese dopo Human Voice (2021 con Tilda Swinton), ha riscosso fin da subito interesse tra la critica e il pubblico non solo per la scelta di trattare la tematica queer inserendola in un’ambientazione insolita, ma anche per esser descritto come il nuovo Brokeback Mountain in chiave western. Di seguito la trama e la recensione di Strange Way of Life.
La trama di Strange Way of Life di Pedro Almodóvar
Siamo nel deserto di Tabernas, in Almeria. Due amici di vecchia data, Silva (Pedro Pascal) e Jake (Ethan Hawke), si rincontrano dopo venticinque anni trascorsi senza essersi più visti. La storia ha inizio quando Silva decide di salire in sella al suo cavallo e di attraversare il deserto per andare a trovare il suo caro amico Jake. Al suo arrivo, Silva scopre che Jake è diventato lo sceriffo locale, al momento impegnato a risolvere il caso di un omicidio. Fin da subito i due amici iniziano il racconto ciascuno della propria vita, e, inevitabilmente, uno a uno, i ricordi del passato tornano alla loro mente sotto forma di flashback. Tuttavia, la mera amicizia tra Silva e Jake si rivela essere la fiamma di una passione che non si è mai estinta. Il giorno seguente, Jake confessa deluso a Silva di essere convinto che il motivo della sua visita è un altro rispetto a quello sostenuto dall’amico.

La recensione di Strange Way of Life: il queer western sulla stranezza della vita
Con il suo cortometraggio Almodóvar propone al pubblico il genere western in una nuova chiave di lettura moderna, breve ma non per questo meno attento ad approfondire argomenti tabù come quello queer, come solo lui d’altronde poteva fare. Dal font usato per i titoli in testa e coda, ai costumi firmati Anthony Vaccarello della maison Yves Saint Laurent, fino alla colonna sonora, Strange Way of Life si presenta come un prodotto confezionato nei minimi dettagli.
Il titolo scelto da Almodóvar è una citazione della poesia Estraña forma de vida del 1959 della scrittrice portoghese Amália Rodrigues, che all’inizio della pellicola compare trasposta in canzone grazie alla voce del cantante brasiliano Caetano Veloso, “prestata” in playback all’attore Manu Ríos. Le parole di questo componimento poetico e musicale riecheggiano così per tutti i trenta minuti della visione, come una melodia riprodotta incessantemente dalle corde del cuore dei due protagonisti per ricordare loro che la vita li ha inaspettatamente separati, ma allo stesso modo, li ha anche riavvicinati.
Questo incontro tanto atteso dai due amici e finalmente avvenuto, viene rappresentato minuziosamente dalla stessa tecnica di ripresa in cui prevalgono i primi piani, talvolta con inquadrature insolite su dettagli, parti del corpo o oggetti come a voler imitare la mancanza, l’inseguimento e la continua ricerca l’uno dell’altro durante la loro separazione. La trama è talmente scorrevole e incalzante, che allo spettatore verrà naturale chiedersi come sia possibile che sia già finito. I personaggi di Silva e Jake non mancano di spessore, il rischio era dietro l’angolo dato lo scarso tempo a disposizione, ma si fanno carico di interpretare l’orgoglio, la nostalgia, la delicatezza e la vendetta tipici di un qualsiasi rapporto amoroso.
La sfera della passione si inserisce all’interno del microcosmo del deserto, l’amore così viene ben presto intaccato e macchiato da un omicidio che fa dubitare la fiducia di Jake nei confronti di Silva. Lo scontro amoroso metaforico lascia spazio così allo scontro vero e proprio, in cui inevitabilmente uno dei due rimarrà ferito. Se prima immaginarsi una vita insieme sembrava impossibile per i due protagonisti, ora invece lo è stare lontano l’uno dall’altro. Poiché l’amore ferisce, ma si rende automaticamente indispensabile perché di quella stessa ferita ne è la sola cura.
Breve ma intenso, Strange Way of Life è un cortometraggio assolutamente da non lasciarsi scappare. Una volta riaccese le luci in sala, ogni spettatore tornerà alla realtà riflettendo su quanto effettivamente sia strana la vita!

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