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Recensione – Di4ri 2: la prima parte della seconda stagione

Di4ri 2, la nuova stagione

SCHEDA DEL FILM

Titolo della serie: Di4ri 
Genere: Dramma Adolescenziale, Commedia 
Anno: 2023
Durata: 24′-52′
Regia: Alessandro Celli 
Sceneggiatura: Mariano Di Nardo, Simona Ercolani, Angelo Pastore, Ivan Russo 
Cast: Andrea Arru, Flavia Leone, Biagio Venditti, Sofia Nicolini, Liam Nicolosi, Federica Franzellitti e Francesca La Cava
Colonna Sonora: Tancredi Cantù 
Paese di produzione: Italia

Tornano i ragazzi della classe 2°D di Marina Piccola nella seconda stagione di “Di4ri”, la serie televisiva di genere teen che debutta sulla piattaforma streaming Netflix dal 14 settembre 2023. Si tratta, però, solo della prima parte, composta da 7 puntate, di questa nuova stagione che vede protagonista il giovane gruppo di studenti ed amici, pronti ad affrontare il loro terzo anno di scuola media. Una serie tv creata dall’autrice Simona Ercolani e diretta dal regista Alessandro Celli, un racconto di formazione tra nuovi argomenti e avventure. Cosa è successo dopo l’occupazione della scuola? Quale sarà il futuro di questi ragazzi? Di seguito la trama ed una breve recensione della prima parte della seconda stagione della produzione Netflix. 

La trama di Di4ri, la seconda stagione 

Nonostante l’occupazione effettuata dagli studenti della 2°D, la scuola di Marina Piccola è stata chiusa ed i ragazzi sono costretti ora a frequentare il terzo ed ultimo anno delle medie in un altro istituto, quello della vicina Marina Grande. Un periodo importante e ricco di sfide per i giovani protagonisti, alla fine del periodo scolastico li attende, infatti, l’esame finale e, di conseguenza, una scelta parecchio fondamentale e determinante per il loro futuro: che cosa fare dopo? Quale liceo frequentare oppure se lasciare o meno l’isola per perseguire altrove i propri sogni e obiettivi. Per Pietro (Andrea Arru) è importante non perdere l’amicizia che li lega, ma tra di loro c’è chi non è d’accordo a restare ancora in città e proseguire gli studi assieme. Il loro legame sarà più forte della possibile distanza o dei probabili percorsi differenti che intraprenderanno? 

Di4ri 2, la nuova stagione

La recensione di “Di4ri 2” (2023) 

ricco di sfide e di nuove avventure, relazioni e amori. Quello che Simona Ercolani, Mariano Di Nardo, Angelo Pastore e Ivan Russo, gli sceneggiatori, tentano di raccontare è la classica storia di formazione, ma il risultato, anche se questa è solo la prima parte di questa seconda stagione, non raggiunge il risultato sperato. Da un punto di vista tecnico, un pubblico abituato ai numerosi teen drama disponibili sulla famosa piattaforma non può che accorgersi di un montaggio raffazzonato e di una messa in scena parecchio patinata e fin troppo anonima. Difetti che si riflettono su una storia che avrebbe anche del potenziale, basti pensare o vedere i risultati che prodotti dello stesso genere raccolgono o raggiungono in altri Paesi. Non c’è un vero e proprio protagonista, bene o male tutto il gruppo di amici e compagni di scuola si ritaglia il suo spazio lungo queste prime puntate, chi più chi meno. La serie televisiva, attraverso le loro storie, punta a parlare e trattare tematiche universali e particolarmente profonde: vengono ulteriormente approfondite le relazioni tra i vari personaggi, in parte viene anche ampliato lo stesso cast, ma, proprio come nella stagione precedente viene tutto trattato con estrema superficialità, senza riuscire a restituire anche solo un minimo dello spessore e dell’importanza che certe tematiche o problemi dovrebbero avere. 

 

Sfortunatamente quello che funziona è davvero poco o nulla: i giovani interpreti Andrea Arru e Sofia Nicolini, che interpretano rispettivamente Pietro e Isabel, sembrano gli unici in grado di regalare al pubblico due prove soddisfacenti. Inoltre, resta l’unica sotto-trama degna di nota e che potrebbe sviluppare più di qualche risvolto nei restanti episodi di questa seconda stagione, puntate che arriveranno solamente nel 2024. L’idea di marketing per promuovere la serie è stata, infatti, quella di pubblicare gli episodi che raccontano le prime settimane di scuola proprio nel periodo in cui comincia realmente l’anno scolastico, per poi concludere la stagione quando le vere scuole staranno per finire il prossimo anno. Una scelta originale e probabilmente funzionale ad aumentare ulteriormente gli ascolti del prodotto televisivo, il quale resta, però, privo di qualsivoglia sviluppo narrativo o tecnico: a partire dal precedentemente citato lavoro di post-produzione, il quale è composto da ripetuti tagli, zoom improvvisi e senza senso, panoramiche e campi lunghissimi sempre sugli stessi due/tre ambienti (isola, scuola e cielo), senza aggiungere nulla di che. Raccontare gli avvenimenti nell’arco di una settimana dal punto di vista degli stessi ragazzi è, sulla carta, molto interessante, ma quello che manca a questa serie in generale è quell’anima che solitamente riesce a rendere unici e godibili appieno prodotti di questo genere. In questa stagione, inoltre, gli adulti praticamente non ricoprono più ruoli determinanti, i pochi che si intravedono fungono solo da comparsa, finendo per eliminare quel confronto tra generazioni che avrebbe giovato al prodotto e permesso una chiave di lettura in più, magari rendendo fruibile la serie anche ad una fetta molto più grande di pubblico. 

Di4ri 2, la nuova stagione

Una serie di ragazzi fatta solo per ragazzi 

La seconda stagione di “Di4ri” si rivela un grande passo indietro rispetto alla già deludente prima stagione, un prodotto composto da giovani e realizzato solamente per un pubblico di ragazzini. Nonostante le tante, troppe, tematiche trattate, a questa serie manca quello spirito libero e ricco di passione tipico dell’ambiente giovanile. I protagonisti qui sembrano ancorati a degli stereotipi di prodotti televisivi del passato che tentano di muoversi tra le modernità del mondo contemporaneo senza, ovviamente, riuscirci. Un peccato, ma l’ennesima dimostrazione dell’incredibile difficoltà di dare vita a prodotti televisivi italiani di ottima qualità, se si trattasse, invece, solo di un discorso legato alla popolarità tra le varie “Skam Italia” (2018) e “Mare Fuori” (2020) gli spettatori italiani potrebbero definirsi realmente soddisfatti. In più, questo teen drama targato Netflix propone una visione ben poco istruttiva, involontariamente umanizza molto di più quei personaggi dagli atteggiamenti terribili nei confronti di chi li circonda, almeno questo è quello che è stato mostrato fino ad ora in una seconda stagione distribuita a metà, che oltretutto termina senza la ben che minima chiusura, anche se temporanea, del racconto: l’ultimo, o meglio il settimo episodio, si conclude con un momento di svolta, ma che non ha le potenzialità del classico cliffhanger che stimola nello spettatore quella curiosità del volere subito vedere e gustarsi le restanti puntate. 

Voto:
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