5 Film da Vedere su Netflix a Luglio 2023

5 film consigliati direttamente da Netflix per il mese di luglio 2023.
Il film del 2019 di Martin Scorsese, The Irishman

Articolo pubblicato il 28 Dicembre 2023 da Gabriele Maccauro

Nuovo appuntamento con l’approfondimento sulle piattaforme streaming, una rubrica che ha l’obiettivo di consigliare, non recensire, 5 film a prescindere dal loro genere, dalla loro durata o dall’anno di uscita con un nuovo articolo ogni settimana, ciascuno inerente una diversa piattaforma. Questa settimana è il turno di Netflix. Di seguito, ecco i 5 titoli di luglio 2023.

Glass Onion – Rian Johnson (2022)

Presentato in anteprima al TIFF (Toronto International Film Festival) e candidato a due Golden Globesmiglior film commedia o musicale e miglior attore in un film commedia o musicale con Daniel Craig – e ad un Oscar per la miglior sceneggiatura originale ai 95esimi Academy Awards, Glass Onion è il sequel diretto del Knives Out del 2019, entrambi scritti e diretti da Rian Johnson.

 

Il regista americano autore anche di Looper e del tanto discusso – quanto bello – Star Wars: Gli Ultimi Jedi, dimostra come il suo sia indubbiamente uno dei nomi di punta del cinema hollywoodiano, una penna raffinata che qui riesce a dare vita ad un Sequel che non raggiunge i livelli dell’originale, ma che intrattiene, diverte, crea un intreccio interessante e misterioso e che, anche grazie alla sua presenza nel catalogo Netflix – di cui è esclusiva – sembra adatto davvero ad ogni tipo di spettatore. Johnson riesce inoltre a dar vita ad un universo cinematografico che può tranquillamente vivere per i prossimi decenni, sul modello – con le evidenti differenze – di un James Bond di cui, tra l’altro Daniel Craig è stato protagonista negli ultimi anni. In attesa di un terzo capitolo, Knives Out resta dunque una saga di rilievo assoluto.

Il film di Rian Johnson del 2022, Glass Onion

Mixed by Erry – Sydney Sibilia (2023)

Uscito nelle sale italiane a marzo 2023, Mixed by Erry di Sydney Sibilia è già presente nel catalogo Netflix ed ha vinto, ai 78esimi Nastri d’Argento, i premi per miglior commedia, miglior scenografia e miglior casting director. Sibilia, dopo il grande successo raggiunto grazie alla trilogia di Smetto Quando Voglio, dimostra le sue buonissime capacità con un film che tra l’altro, dopo L’incredibile Storia dell’Isola delle Rose – ma anche, a dirla tutta, dopo Masterclass e Ad Honorem, ovvero secondo e terzo film di Smetto Quando Voglio – rappresenta un grande passo avanti nella sua carriera, un film che, nel suo essere estremamente locale, racconta una storia che abbraccia tutto il paese e che, senza ombra di dubbio, sarà in grado di divertire ogni tipo di spettatore, dal cinefilo allo spettatore casual.

Il film del 2023 di Sydney Sibilia, Mixed by Erry

Mission Impossible – Brian De Palma (1996)

Distribuito dalla Paramount Pictures nel marzo 1996, Mission Impossible è un film storico, il primo capitolo di una delle saghe più famose e remunerative dell’intera storia del cinema e che ha lanciato, ancor più di quanto non lo fosse in precedenza, la carriera di Tom Cruise. Questo primo capitolo nello specifico, a fronte di un budget da 80 milioni di dollari, è arrivato ad incassare oltre 457 milioni di dollari diventando anche il terzo maggior incasso dell’anno, dietro solamente a Independence Day di Roland Emmerich e Twister di Jan de Bont.

 

Punto di forza assoluto dell’opera, inevitabilmente, Brian De Palma alla regia: nonostante si sia trattato di un film su commissione infatti, il regista di Newark riesce ad imprimere nella pellicola tutto il suo stile, rendendolo pieno di suspense hitchcockiana, con un intrigo eccezionale e che, nonostante appaia abbastanza datato dal punto di vista delle tecnologie su cui si basa, non lo è assolutamente in quanto a regia e narrazione. Un film da vedere a tutti i costi insomma ed il primo di una saga che, tra l’altro, non ha praticamente mai tirato fuori un’opera insufficiente. Da riscoprire.

Tom Cruise nel primo capitolo di Mission Impossible

Rumore Bianco – Noah Baumbach (2022)

Presentato in anteprima come film d’apertura della 79esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e, successivamente, del New York Film Festival, Rumore Bianco è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Don DeLillo ed il tredicesimo lungometraggio di Noah Baumbach, qui alla regia dopo l’enorme successo di Storia di un Matrimonio. Siamo di fronte ad un’opera imperfetta, non una delle più quadrate di Baumbach e che, nonostante il sempre stupendo Adam Driver, sembra avere tante idee, forse troppe, senza riuscire a metterle tutte a fuoco. Nonostante questo però, si ha la sensazione di vedere cinema puro, nota di merito per uno degli autori e sceneggiatori migliori d’America e che, per questo motivo, non può non meritare una visione. Rumore Bianco non verrà forse ricordato negli anni a venire, ma è un tipo di cinema tanto alto quanto popolare che sembra mancare sempre di più di questi tempi, perciò ne è caldamente consigliata la visione.

Il film del 2022 di Noah Baumbach, Rumore Bianco

The Irishman – Martin Scorsese (2019)

Presentato in anteprima al New York Film Festival, The Irishman di Martin Scorsese ha ottenuto ben 10 candidature ai 92esimi Academy Awards, rimanendo però a bocca asciutta. Di cose su questo film se ne sono dette tante, soprattutto per quanto riguarda la CGI (Computer Grafica) e l’effetto di De-Aging applicato sui sui protagonisti ma la verità è che un’opera come questa non può non andare di diritto nell’Olimpo del cinema. Sembra quasi non sorprendere, visto che è stato diretto da Martin Scorsese e vede nel cast Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci e Harvey Keitel, eppure di critiche ne ha ottenute molte ma tante di queste, francamente, insensate

 

Con The Irishman si parla di un’opera gigantesca, un’epopea sul modello di C’era una volta in America o Novecento, un trattato su come si fa cinema e soprattutto – nonostante non sia il suo ultimo film – la chiusa perfetta per la carriera di Martin Scorsese nel mondo dei gangsters. The Irishman dunque – che è l’adattamento cinematografico del saggio del 2004 I Heard you Paint Houses di Charles Brandt e basato sulla vita di Frank Sheeran – è una visione imprescendibile per chiunque ami il cinema.