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Dreamworks Animation: la classifica di tutti i film dal peggiore al migliore

Dreamworks Animation: la classifica di tutti i film dal peggiore al migliore

Tra le diverse case di produzione di lungometraggi d’animazione c’è la DreamWorks Animation, fondata nell’oramai lontano 1994 da Steven Spielberg, David Geffen e Jeffrey Katzenberg come sotto divisione della stessa DreamWorks. Una società che, fin dall’esordio, ha sviluppato nuove tecnologie, motivo per il quale è considerata una delle pioniere dell’animazione.

La classifica di tutti i film dal peggiore al migliore della Dreamworks Animation

In occasione dell’uscita sul grande schermo del loro 45° progetto cinematografico, “Ruby Gillman, la Ragazza con i Tentacoli” (2023) diretto da Kirk DeMicco, ecco la classifica di tutti i film dal peggiore al migliore della Dreamworks Animation. 

44) “Spirit – Il Ribelle” di Elaine Bogan (2021)

Ad occupare l’ultima posizione di questa classifica dedicata alla Dreamworks Animation c’è “Spirit – Il Ribelle”, sequel del lungometraggio d’animazione “Spirit – Cavallo Selvaggio”, ma allo stesso tempo remake della prima stagione della serie animata “Spirit: Avventure in Libertà”. Realizzato vent’anni dopo il primo film, questo seguito resta un’operazione zoppicante: dalla scelta di spostare il focus sui personaggi umani allo stile d’animazione che non restituisce lo stesso risultato del capitolo precedente. Uno dei molti tentativi di riportare nuova linfa vitale ad un vecchio franchise (nonostante la presenza in questo caso del successo della serie animata), ma che finisce per non riuscirci, grazie anche ad un risultato pessimo al botteghino. 

43) “Capitan Mutanda – Il Film” di David Soren (2017)

Al 43° posto si piazza “Capitan Mutanda – Il Film”, diretto da David Soren e basato sulla nota serie di libri omonima realizzata dallo scrittore statunitense Dav Pilkey. Un titolo che ha dalla sua un buon potenziale grazie ad un mix di stili diversi, ma che si perde in un purpurei di battute al limite del ridicolo. La scelta di puntare su un pubblico prevalentemente infantile non gioca a favore della riuscita dell’opera. Nonostante un altro flop al box office, dal film è stata tratta una serie animata “Le Epiche Avventure di Capitan Mutanda”, disponibile su Netflix. 

42) “Turbo” di David Soren (2013)

Prima di “Capitan Mutanda – Il Film” il cineasta canadese David Soren ha lavorato ad un altro titolo che si merita di occupare una delle ultime posizioni della classifica sulla Dreamworks Animation: “Turbo”, un film d’animazione del 2013 che risulta terribilmente prevedibile e che copia in parte spudoratamente l’operazione “Cars” di casa Pixar. Questa volta con protagonisti degli animali, più precisamente delle lumache o chiocciole, con il sogno di sfondare nel mondo dell’automobilismo. Una scelta ai limiti del banale per via di una sceneggiatura povera di guizzi e che mostra dall’inizio alla fine le poche convinzioni di una casa di produzione che nel corso della storia ha realizzato più di qualche scivolone. 

41) “Troppo Cattivi” di Pierre Perifel (2022)

Tra i titoli più difettosi della DreamWorks Animation c’è uno degli ultimi progetti distribuiti sul grande schermo: “Troppo Cattivi” di Pierre Perifel. Un’altra operazione d’adattamento di una serie di libri, il racconto di una banda di criminali che tenta di mettere in piedi una grande truffa. Nonostante qualche citazione d’eccezione, resta un prodotto che pecca di originalità ed il doppiaggio italiano non aiuta per niente. Un elemento che in fin dei conti caratterizza sfortunatamente gran parte di questi prodotti, anche se i film nelle prime posizioni hanno fatto la storia della DreamWorks ed alcuni della stessa animazione. 

40) “Home – A Casa” di Tim Johnson (2015)

Dalla 40° posizione in avanti si passa dai titoli più difettosi a quelli considerati più anonimi: quei progetti ricchi di potenziale non sfruttato. Tra questi film si fa spazio “Home – A Casa” di Tim Johnson. Un altro adattamento di un romanzo per ragazzi che, come spesso accade per la DreamWorks, riunisce grandi nomi per il cast vocale, ma in questo caso la produzione tenta il colpaccio collaborando con Rihanna. La popstar, oltre a doppiare la protagonista, ha lavorato anche alla colonna sonora, ma questo non basta a dare un tono ad un film che tenta disperatamente di portare al cinema un racconto contemporaneo perdendosi in una storia fin troppo dimenticabile. 

Dreamworks Animation: la classifica di tutti i film dal peggiore al migliore

39) “Baby Boss 2 – Affari di Famiglia” di Tom McGrath (2021) 

Oltre a quei progetti realizzati dalla Dreamworks Animation in stile “Home”, la sottodivisione della casa di produzione statunitense nel corso degli anni ha anche realizzato una serie di sequel, molti dei quali decisamente inferiori ai rispettivi capitoli precedenti. Uno degli esempi più eclatanti è rappresentato da “Baby Boss 2 – Affari di Famiglia”. Per l’occasione torna dietro la macchina da presa Tom McGrath, regista già del primo film posizionato più avanti nella classifica, ma in questo caso si tratta del classico sequel o seguito che finisce per ripetere certe dinamiche, nonostante tenti di restituire un punto di vista diverso. 

38) “Trolls 2 – World Tour” di Walt Dohrn e David P. Smith (2020) 

Al 38° posto si trova un titolo simile a quello inserito nella posizione precedente: “Trolls 2 – World Tour”. Un sequel che prende quel poco di buono presente nel primo capitolo cercando di enfatizzarlo, ma perdendo quel look armonico e coloratissimo che quantomeno funzionava nel film del 2016. Tutto parte dalla premessa: sei tribù di Troll rappresentano i generi musicali Techno, Funk, Classica, Country, Rock e Pop, i protagonisti partono quindi all’avventura di nuove terre dove si ascoltano e suonano generi diversi. Quello che manca, però, è un certo tipo di trasporto per un film che, come molti altri presenti nelle posizioni basse di questa classifica, sono rivolti ad un target di riferimento troppo specifico e fin troppo infantile. 

37) “Il Piccolo Yeti” di Jill Culton e Todd Wilderman (2019) 

Nel 2019 esce nelle sale “Il Piccolo Yeti” di Jill Culton e Todd Wilderman: Yi è un ragazzo che tenta di aiutare uno Yeti a tornare a casa. Un road movie che zoppica inizialmente, più che altro nel dare il giusto punto di partenza della storia, ma che conserva nel suo piccolo una componente visiva interessante che andava calcata molto di più, senza dimenticarsi per strada i personaggi ed i temi trattati. L’amicizia, la perdita, il viaggio dell’eroe, tutti elementi presenti e sulla carta di un certo impatto, ma che non prende vita e forma durante la visione. Non ha aiutato la crisi tra la regista Jill Culton e la stessa DreamWorks, sicuramente un film d’animazione che ha affrontato ben più di un problema in fase di produzione. 

36) “I Croods 2 – Una Nuova Era” di Joel Crawford (2020) 

Tornando ai sequel, non può andare oltre la 36° posizione “I Croods 2 – Una Nuova Era”. Se il primo film contiene in sé qualche spunto interessante, questo seguito non riesce a ripercorre il percorso tracciato dal titolo precedente. Un sequel che non fa altro che portare avanti un discorso che poteva funzionare lo stesso anche senza ulteriori approfondimenti. Un altro racconto che ci mette fin troppo ad iniziare, ma senz’altro migliore dei secondi capitoli precedentemente citati. Un punto a favore lo agguanta, però, grazie ad uno stile d’animazione che funziona ed aiuta lo sviluppo dei personaggi. 

35) “Madagascar 3 – Ricercati in Europa” di Conrad Vernon, Eric Darnell e Tom McGrath (2012) 

Altro titolo altro sequel, ma questa volta si tratta di un terzo capitolo. La conclusione della trilogia che vede protagonisti Alex il leone, Marty la zebra, Melman la giraffa e Gloria l’ippopotamo. “Madagascar 3 – Ricercati in Europa” riporta sullo schermo il gruppo di animali questa volta di fronte ad una nuova avventura nel mondo del Circo. Non mancano momenti esilaranti e divertenti, ma il problema resta sempre lo stesso: perché nonostante del materiale con del potenziale la produzione preferisce dare vita ad un prodotto che si riferisce ad una sola fetta di pubblico? Inoltre, arrivati al terzo capitolo del mini franchise è impossibile non percepire la classica stanchezza di fondo e quell’aria che sa di già visto. 

Dreamworks Animation: la classifica di tutti i film dal peggiore al migliore

34) “Shrek e Vissero Felici e Contenti” di Mike Mitchell (2010) 

Prosegue la classifica e continuano a fioccare sequel di pietre miliari della DreamWorks Animation. “Shrek e Vissero Felici e Contenti” di Mike Mitchell, quarto capitolo della serie cinematografica, riporta tre anni dopo il cast originale sul grande schermo con l’aggiunta del nuovo villain della pellicola ovvero Tremotino. Un nuova avventura per Shrek e compagnia con l’intento di concludere una volta per tutte la storia del famoso orco, anche se a distanza di anni è stato annunciato un successivo e nuovo capitolo del franchise. Sono presenti le classiche citazioni al mondo delle fiabe classiche, ma manca proprio come in tanti altri sequel quel piglio che restituisce forza ad un prodotto che finisce per avere il solo ed unico obiettivo di guadagnare, parlano da soli i quasi 800 milioni d’incasso, senza preoccuparsi di un lato più artistico ed innovativo. 

33) “Mr. Peabody e Sherman” di Rob Minkoff (2014) 

Al 33° posto di questa classifica ecco che spunta un titolo dall’incipit più che interessante: “Mr. Peabody e Sherman” racconta la storia di un bambino che viene adottato da un cane particolarmente intelligente, talmente geniale da inventare una macchina del tempo. Mr. Peabody decide quindi di partire per un viaggio nel passato, tra la Rivoluzione Francese ed il Rinascimento, passando per l’Antico Egitto, con l’intento attraverso queste esperienze di far crescere suo figlio. Tanti, troppi spunti che non vengono mai approfonditi e che finiscono per portare la DreamWorks a realizzare per l’ennesima volta un film monodimensionale. 

32) “Bee Movie” di Simon J. Smith e Steve Hickner (2007) 

Bee Movie” di Simon J. Smith e Steve Hickner è un film d’animazione del 2007 che ha dalla sua una fortissima tematica di fondo: Barry Benson è un’ape che vive in un alveare a New York, per la precisione a Central Park. Una volta terminato il college, la giovane ape non vede l’ora di scoprire cosa lo aspetta, ma si ritrova di fronte alla prospettiva che per lui c’è solo una possibilità di carriera lavorativa legata unicamente al miele. Un prodotto che conserva qualche pizzico di originalità in più, ma che soffre parecchio dal punto di vista dello sviluppo tecnico e narrativo. Il progetto è stato portato avanti principalmente da Jerry Seinfeld, il quale ha prodotto, scritto ed interpretato il protagonista del film. Non manca quell’ironia tipica dello show televisivo ideato dallo stesso cabarettista e comico statunitense, ma che all’interno del film DreamWorks finisce per risultare ripetitiva e davvero poco divertente. 

31) “Mostri contro Alieni” di Rob Letterman e Conrad Vernon (2009) 

Discorso simile anche per la posizione successiva occupata da “Mostri contro Alieni”, Rob Letterman e Conrad Vernon confezionano una commedia d’animazione che omaggia i grandi titoli di fantascienza statunitense degli anni ‘50. Divertente a tratti grazie ad un mix di personaggi che incarnano delle vere e proprie parodie, ma sfortunatamente non c’è nient’altro. Un periodo storico in cui la DreamWorks non ha fatto altro che riproporre continuamente la stessa formula che non ha soddisfatto molto critica e pubblica. L’unica nota davvero positiva è legata al lato tecnico: si tratta, infatti, del primo lungometraggio della sottosezione Animation ad essere prodotto direttamente in un formato 3D stereoscopico. 

30) “Shrek Terzo” di Raman Hui e Chris Miller (2007) 

Alla posizione numero 30 si torna all’ennesimo sequel, più precisamente al terzo capitolo della serie dedicata all’orco simbolo della DreamWorks. “Shrek Terzo” conserva al suo interno tutti i difetti precedentemente elencati nei vari seguiti facenti parte delle posizioni più basse di questa classifica. Tecnicamente valido e che mostra un passo avanti rispetto agli altri capitoli, ma che finisce per raccontare una semplice nuova avventura senz’anima, scontata e dal finale prevedibile. I fasti del primo capitolo rivoluzionario sono ancora molto, ma molto lontani (non dove abitano i genitori della principessa Fiona, il magico “Far, Far, Away…”). Nota di merito alle numerose citazioni musicali, si passa dai Led Zeppelin ai Ramones o dai Wolfmother a Sir Paul McCartney. 

Dreamworks Animation: la classifica di tutti i film dal peggiore al migliore

29) “La Gang del Bosco” di Tim Johnson e Karey Kirkpatrick (2006) 

Presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2006 e diretto da Tim Johnson e Karey Kirkpatrick, “La Gang del Bosco”, basato sull’omonimo fumetto creato da Michael Fry e T. Lewis, è un film d’animazione realizzato interamente in Cgi incentrato sulla disavventura di un procione costretto a consegnare del cibo per via di un debito nei confronti di un grande e grosso orso bruno, dopo aver distrutto accidentalmente la sua scorta per il letargo. Un titolo che visto oggi pare invecchiato male, ma che nasconde in sé qualche tratto distintivo di buon livello, sicuramente legato allo sviluppo dei personaggi e delle interazioni tra di loro. Peccato come al solito che per un pubblico più adulto risulta, proprio come altri film d’animazione DreamWorks, fuori target. 

28) “Sinbad – La Leggenda dei Sette Mari” di Patrick Gilmore e Tim Johnson (2003) 

Facendo un ulteriore passo indietro, si torna al 2003 con un titolo d’animazione dal gusto e dal punto di vista retrò: “Sinbad – La Leggenda dei Sette Mari” l’ultimo film della DreamWorks ad utilizzare l’animazione tradizionale. Il fascino del mondo dei Sette Mari unito alla mitologia classica mediterranea aiuta parecchio, come la leggenda da cui gli autori hanno tratto ispirazione per la figura del protagonista. Sinbad, doppiato in lingua originale da Brad Pitt, è un pirata che tenta di recuperare il “Libro della Pace” per evitare la sua condanna a morte. Anche qui, però, quel grande potenziale non è stato all’epoca sfruttato fino in fondo, raggiungendo una perdita al botteghino per nulla indifferente per la DreamWorks che ha rischiato la bancarotta. 

27) “Giù per il Tubo” di David Bowers e Sam Fell (2006) (Aardman Animations) 

Nel 2006 la DreamWorks e la Aardman Animations tornano a collaborare per la terza volta con “Giù per il Tubo” di David Bowers e Sam Fell. Si tratta di un film molto particolare poiché è il primo lungometraggio della Aardman animato completamente in Cgi, a differenza delle precedenti produzioni realizzate tramite la tecnica della stop-motion, una scelta obbligata per via dell’ingombrante presenza dell’elemento dell’acqua. Un film che racconta di un topo domestico parecchio viziato che viene accidentalmente scaricato nelle fogne, una trama piuttosto semplice che segna un’altro punto bassissimo al botteghino per la DreamWorks, tanto da porre fine alla loro partnership con la Aardman. 

26) “I Pinguini di Madagascar” di Eric Darnell e Simon J. Smith (2014) 

Tra le diverse operazioni di ampliamento dei vari franchise della DreamWorks c’è uno spin-off legato al brand di “Madagascar”. Eric Darnell e Simon J. Smith, infatti, nel 2014 hanno diretto “I Pinguini di Madagascar”, una commedia d’azione che segue le vicissitudini degli incredibili e divertenti quattro pinguini, Skipper, Kowalski, Rico e Soldato, che tentano di fermare il temibile polpo Dave. Un progetto estraneo all’omonima serie televisiva distribuita su Nickelodeon, ma un film che punta su una delle forze del brand, nonostante un ulteriore flop al box office. 

25) “Shark Tale” di Vicky Jenson, Bibo Bergeron e Rob Letterman (2004) 

Will Smith, Robert De Niro, Renée Zellweger, Jack Black e Martin Scorsese, questi sono solo alcuni dei nomi che hanno preso parte ad un progetto bizzarro uscito in concomitanza con “Alla Ricerca di Nemo” della Pixar. “Shark Tale” racconta la storia di Oscar, un pesce pulitore che si ritrova invischiato in una bugia più grande di lui, fingendo di aver ucciso un grande squalo bianco. Candidato a diversi premi, tra cui l’Oscar nel 2005, è sicuramente un film d’animazione che tra lato tecnico e narrativo rientra nella top 25, ma che non riesce ad ambire a posizioni più alte in classifica. Inoltre, è un titolo che ha scatenato non poche controversie: su tutti quelle legate allo stereotipo dell’italoamericano, ma soprattutto quella che riguarda la comunità LGBTQA+.

Dreamworks Animation: la classifica di tutti i film dal peggiore al migliore

24) “Madagascar 2” di Eric Darnell e Tom McGrath (2008) 

Qualche anno dopo esce nelle sale un sequel di un franchise di successo: “Madagascar 2”, il sesto film di maggior incasso del 2008 e tra quelli con il miglior risultato al box office della DreamWorks Animation. Un sequel non troppo originale, ma che con il suo inconfondibile stile riesce a proseguire la storia del quartetto di animali protagonisti che, dopo il viaggio in Madagascar, tentato di tornare a New York, ma finiscono per ritrovarsi in Africa, casualmente proprio dove Alex il leone era cresciuto per poi essere rapito da cucciolo dai bracconieri. Un’incipit interessante, atmosfere rinnovate, solito design ed un doppiaggio italiano che azzecca i talent selezionati confezionando un sequel all’altezza del precedente capitolo. 

23) “Trolls” di Mike Mitchell e Walt Dohrn (2016) 

Coloratissimo e vivace è, invece, “Trolls”, basato sulle bambole ideate da Thomas Dam, che racconta di Poppy e Branch, rispettivamente doppiati in lingua originale da Anna Kendrick e Justin Timberlake, i quali intraprendono un viaggio per salvare il loro villaggio dalla distruzione da parte dei Bergen, grosse e malvagie creature che si nutrono di Troll per essere felici. Un film che gioca su delle sonorità estremamente pop, anche se si tratta di un altro ennesimo titolo molto ristretto a livello di pubblico. Un discreto successo commerciale che ha spinto la DreamWorks ha realizzare non uno, ma ben due sequel ed una serie animata intitolata “Trolls – La Festa Continua!”, grazie anche alla popolarissima “Can’t Stop the Feeling” dello stesso Timberlake che ha sorvolato le classifiche musicali. 

22) “Il Gatto con gli Stivali” di Chris Miller (2011) 

Il franchise di “Shrek” è sicuramente quello più riconducibile alla DreamWorks ed è anche quello che ha generato più film. Tra questi c’è il prequel, allo stesso tempo spin-off, “Il Gatto con gli Stivali”. Nel 2011, la nota casa di produzione d’animazione statunitense ha deciso di puntare su uno dei personaggi più apprezzati del secondo capitolo delle avventure dell’orco Shrek. Un altro film che ha riscosso successo, generando di conseguenza anch’esso una serie animata ed un ottimo sequel uscito proprio lo scorso anno. Questa storia che vede protagonista il Gatto con gli Stivali (doppiato ancora una volta da Antonio Banderas) racconta la nascita e la prima evoluzione del personaggio, un film imperfetto, ma che con il suo sequel fa decisamente un grande passo in avanti. 

21) “Baby Boss” di Tom McGrath (2017) 

Ad un passo dalla top 20 della classifica della DreamWorks si piazza “Baby Boss” di Tom McGrath. Un film d’animazione originale che, nonostante delle gag al limite del ridicolo, soprattutto sul finale mostra un’idea ed un punto di vista interessante, anche se andava assolutamente approfondito di più. L’anima del buddy movie, anche se presa molto alla lontana, rappresenta la vera forza del film e la coppia formata dal piccolo agente segreto e da suo fratello più grande ha una certa alchimia che si forma con il passare del tempo, risultando a tratti molto avvincente. Un altro grande successo commerciale, condito da diverse candidature importanti a livello di premi cinematografici. Anche “Baby Boss” ha generato, come molti altri titoli dal grande incasso, una serie televisiva ed un sequel, quest’ultimo posizionato molto più in basso del suo predecessore. 

20) “I Croods” di Kirk De Micco e Chris Sanders (2013) 

Se finora la classifica comprende titoli difettosi, banali, sopravvalutati e sequel poco originali, ora si passa definitivamente a titoli decisamente di un altro livello, alcuni parecchio sottovalutati altri che hanno entusiasmato critica e pubblico: al 20° posto si piazzano “I Croods” di Kirk De Micco e Chris Sanders. Uno dei film che meglio racconta il concetto universale di famiglia, un racconto che si basa su temi molto semplici, ma trattati con estrema cura: da come affrontare le diverse avversità, la solitudine, il coraggio ed il sostenersi a vicenda. Una serie di elementi in cui si imbattono i protagonisti all’interno di un racconto ambientato nella preistoria. Il film del 2013 è il primo titolo della DreamWorks Animation distribuito dalla 20th Century Fox dopo il termine della collaborazione con la Paramount Pictures. 

Dreamworks Animation: la classifica di tutti i film dal peggiore al migliore

19) “Madagascar” di Eric Darnell e Tom McGrath (2005) 

Nella posizione successiva si fa spazio, invece, il primo film della trilogia intitolata “Madagascar”. La prima avventura di Alex, Marty, Melman e Gloria (in italiano doppiati da Ale & Franz, Fabio De Luigi e Michelle Hunziker, mentre in lingua originale da Ben Stiller, Chris Rock, David Schwimmer e Jada Pinkett-Smith) li porta al di fuori dai confini del loro zoo, per la voglia della simpatica zebra di raggiungere il loro habitat, per poi finire nello Stato, il Madagascar, che da il titolo alla pellicola d’animazione. Una commedia molto divertente che fa dello slap-stick un suo punto di forza, giocando tra gag e dialoghi che strappano una risata anche ad un pubblico più adulto. Un avventura all’insegna del divertimento che racchiude alcune delle sequenze più memorabili della DreamWorks, capostipite di un franchise di successo grazie anche ad uno straordinario risultato al botteghino. 

18) “Shrek 2” di Andrew Adamson, Kelly Asbury e Conrad Vernon (2004) 

Nell’avvicinarsi alle prime posizioni si torna ad una serie di sequel, ma tra quelli più riusciti c’è sicuramente “Shrek 2”. Presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2004, dove per l’occasione ha gareggiato per aggiudicarsi l’ambita Palma d’Oro. Un seguito che riesce ad ampliare quanto fatto dal suo predecessore, ma semplicemente con quel pizzico di originalità in meno. Dopo gli eventi narrati nel primo film, questa volta Shrek e Ciuchino devono incontrare per la prima volta i genitori della principessa Fiona per ricevere la benedizione per il matrimonio, ma a mettere i bastoni tra le ruote al malcapitato orco ci pensa la temibile Fata Madrina. Irriverenza, parodie e prese in giro ai classici Disney ed alle fiabe popolari qua vengono spinti all’ennesima potenza, a volte forse fin troppo. Un sequel che, quindi, riesce a trovare quel giusto equilibrio nel portare avanti quanto visto nel rivoluzionario film del 2001 e nel raccontare qualcosa di nuovo. 

17) “Kung Fu Panda 2” di Jennifer Yuh (2011)

Oltre al secondo capitolo sull’orco della DreamWorks, un altro seguito convincente è “Kung Fu Panda 2” di Jennifer Yuh. Torna il cast corale del primo capitolo per una nuova avventura che vede nuovamente protagonista Po il panda, questa volta alle prese con il malvagio pavone Lord Shen, intento a conquistare la Cina. Se c’è una cosa che i sequel hanno il dovere di fare è prendere quanto di buono realizzato nel primo capitolo per poi approfondirlo e svilupparlo, tentando di dare vita a qualcosa di nuovo. “Kung Fu Panda 2” riesce nell’intento quasi alla perfezione: porta sullo schermo un cattivo estremamente caratterizzato, approfondisce tutto il background di Po e da vita ad una storia che mette in scena dei combattimenti realizzati in maniera coinvolgente ed esaltante. Uno dei maggiori incassi della stessa DreamWorks ed il film d’animazione che ha ottenuto di più al botteghino nel 2011, oltre a guadagnarsi l’ambita nomination agli Oscar. 

16) “Megamind” di Tom McGrath (2010) 

L’anno precedente rispetto al titolo citato qualche riga fa, la DreamWorks Animation produce “Megamind”, il quarto film diretto da Tom McGrath per la nota casa di produzione statunitense. Una commedia in salsa supereroistica che racconta una storia che ribalta completamente il punto di vista dello spettatore: il protagonista, infatti, è in realtà un super cattivo, Megamind, che una volta sconfitto il suo acerrimo rivale, Metro Man, si ritrova costretto a creare un nuovo supereroe per poter tornare a combattere. Una scelta che, però porta Megamind a dover salvare la comunità di Metro City quando la sua “creazione” diventa un cattivo ancor più pericoloso e malvagio di lui. Un film estremamente esilarante, ricco di gag divertenti e che intrattiene un pubblico di grandi e piccini, peccato solo per un’estetica un po’ retro che ne depotenzia in parte il lato tecnico e visivo. 

15) “Dragon Trainer 2” di Dean DeBlois (2014) 

Nuova posizione in classifica e nuovo sequel, questa volta si tratta del secondo capitolo della saga “Dragon Trainer” di Dean DeBlois, ambientato cinque anni dopo gli eventi del film precedente. Un nuova avvincente avventura per Hiccup e Sdentato ricca di momenti emozionanti, senza tralasciare quella parte action che permette al film di evolversi e raccontare una storia coinvolgente. Il rapporto tra gli umani e i draghi prevede un ulteriore step ed altrettante nuove sfide per i protagonisti, forse un po’ troppo sbrigativo in alcune tematiche soprattutto nella seconda parte, come se si dovesse arrivare in fretta e furia al finale. Un altro titolo annoverabile tra i cosiddetti campioni d’incassi e sicuramente uno tra i sequel più riusciti di casa DreamWorks. 

Dreamworks Animation: la classifica di tutti i film dal peggiore al migliore

14) “Kung Fu Panda 3” di Jennifer Yuh e Alessandro Carloni (2016) 

Se già il secondo capitolo del franchise è considerato tra i migliori titoli della DreamWorks Animation, anche questo terzo e ad oggi ultimo capitolo di “Kung Fu Panda” non è da meno. Quello che si percepisce fin da subito è, però, uno spropositato aumento di gag e comicità in generale, in parte un po’ sboccata. Restano ottimi i combattimenti e tutte le sequenze legate al kung-fu, realizzate ancora una volta in maniera dettagliata e con un’incredibile design. La tematica legata alla figura dei due padri del protagonista è curata molto bene, nonostante abbia attirato ben più di qualche ingiusta critica negativa. Po (Jack Black) affronta un ulteriore viaggio che lo porta a confrontarsi con se stesso e con i suoi simili quando scopre un villaggio popolato dai panda. Come il secondo capitolo, anche questo film è diretto da Jennifer Yuh, ma con la partecipazione di Alessandro Carloni, al suo esordio alla regia. 

13) “Spirit – Cavallo Selvaggio” di Kelly Asbury e Lorna Cook (2002) 

Dall’Oriente si passa al selvaggio West con un titolo datato 2002 ed intitolato “Spirit – Cavallo Selvaggio”, la storia di uno stallone che, una volta catturato dalla cavalleria degli Stati Uniti, insegue la tanto agognata libertà e nel frattempo finisce per stringere un forte legame con un giovane nativo americano, Piccolo Fiume. Grazie ad una colonna sonora spettacolare, composta nella versione italiana da brani di Zucchero Fornaciari, ed una storia originale che racconta il tema dell’amicizia in maniera delicata all’interno di un’atmosfera dall’animo selvaggio, il film raggiunge delle vette che pochi titoli recenti della DreamWorks hanno raggiunto. Ancora oggi un titolo parecchio sottovalutato, che pecca in alcuni momenti che finiscono per essere fin troppo smielati, ma che porta in sé una grande ricerca di libertà attraverso il racconto di un’amicizia tra un uomo ed un animale. 

12) “Giuseppe – Il Re dei Sogni” di Rob LaDuca e Robert C. Ramirez (2000)

Nel 2000, all’inizio del nuovo millennio, la DreamWorks Animation realizza “Giuseppe – Il Re dei Sogni” l’unica produzione direct-to-video presente in classifica e libero adattamento della storia di Giuseppe dal “Libro della Genesi” nella Bibbia, prequel de “Il Principe d’Egitto” (perché la storia di Giuseppe avviene temporalmente prima di quella di Mosè). Un film diretto da Rob LaDuca e Robert C. Ramirez che vive dell’incredibile iconicità del film del 1998, grazie ad un design unico ed una storia che riesce a trattare tematiche religiose attraverso una storia ricca di sequenze e scene oniriche incredibili per un titolo realizzato direttamente per il mercato direct-to-video. 

11) “Wallace & Gromit – La Maledizione del Coniglio Mannaro” di Nick Park e Steve Box (2005) (Aardman Animations) 

Seconda operazione in collaborazione con la Aardamn, “Wallace & Gromit – La Maledizione del Coniglio Mannaro” è un film d’animazione realizzato mediante la tecnica della stop-motion, dall’incredibile estetica e ricco di citazioni tra le più svariate al mondo del cinema e non solo. I protagonisti sono Wallace e Gromit, personaggi già presenti in alcuni cortometraggi di enorme successo. Una storia che unisce alla perfezione una forte tensione ad un’originale demenzialità, mantenendo sempre un meraviglioso equilibrio. Il bonaccione quanto eccentrico inventore amante del formaggio Wallace e il suo cane Gromit aiutano la loro città afflitta da un’invasione di conigli poco prima dell’annuale “Giant Vegetable Competition”, ma quando i due si ritrovano di fronte ad un coniglio gigante dovranno assicurarsi che la bestia non distrugga e mangi tutto il raccolto dei cittadini. Una vera e propria avventura con una forte atmosfera misteriosa e dall’incredibile design, parla da sé la sorprendente e meritata vittoria ai 78° Academy Awards. 

10) “Il Gatto con gli Stivali 2 – L’Ultimo Desiderio” di Joel Crawford (2022) 

Il primo titolo che rientra tra i dieci migliori film della DreamWroks Animation è “Il Gatto con gli Stivali 2 – L’Ultimo Desiderio” di Joel Crawford. Sequel non solo del film del 2011, ma anche dello stesso ultimo capitolo ad oggi della saga di “Shrek”. Questa volta Gatto (Antonio Banderas), in compagnia di Kitty e Perrito, è costretto a trovare la stella dei desideri per ripristinare le prime otto delle sue nove vite. Un film che parla e tratta il tema della morte nonostante resti in tutto e per tutto adatto per un pubblico più adulto, ma anche accessibile dai più piccoli. Non mancano le classiche gag e momenti più divertenti che trovano il giusto equilibrio con le sequenze più drammatiche. Nota di merito alla splendida ed innovativa tecnica d’animazione, il team creativo è riuscito nell’intento di conferire al film uno stile a tratti pittorico così da renderlo dai toni più fiabeschi, discostandosi parecchio da quello utilizzato nei capitoli precedenti del franchise. 

Dreamworks Animation: la classifica di tutti i film dal peggiore al migliore

9) “Le 5 Leggende” di Peter Ramsey (2012) 

Al posto ecco che si fa spazio lo straordinario “Le 5 Leggende” diretto da Peter Ramsey, al suo debutto alla regia. Il leggendario Jack Frost viene arruolato dai cinque guardiani: Babbo Natale, la Fatina dei Denti, il Coniglietto Pasquale e Sandman. L’obiettivo è neutralizzare il prima possibile il malvagio Pitch Black intento ad eliminare ogni festività portando una totale oscurità sul mondo intero tra incubi e brutti sogni. Un film dall’incredibile capacità di intrattenere uno spettatore più adulto facendolo tornare un po’ bambino. Inoltre, si rivela godibile a tutto tondo durante ogni momento dell’anno, senza limitarsi alla classica festività. Peccato non abbia sfondato al botteghino, ancora oggi è uno dei titoli più sottovalutati di casa DreamWorks, nonostante una magia che non tanti film d’animazione hanno la capacità di contenere al loro interno. 

8) “La Strada per El Dorado” di Don Paul e Bibo Bergeron (2000)

Se la DreamWorks lungo la storia ha inanellato grandi titoli e altri molto meno, non si è lasciata scappare la realizzazione di film che hanno riscosso col passare del tempo la nomea di cult. Tra quelli più ricordati e sicuramente tra i migliori della casa di produzione c’è il sorprendente “La Strada per El Dorado”. Miguel e Tullio (rispettivamente in originale Kenneth Branagh e Kevin Kline) sono due truffatori che si ritrovano tra le mani la mappa per la leggendaria città d’oro. Un viaggio che li porta nel Nuovo Mondo, dove finiscono per essere scambiati per Dei dalla popolazione locale. Un fantastico gioco degli equivoci condito da una comicità demenziale e dall’incredibile carisma dei due protagonisti. Tecnicamente meraviglioso e dalle atmosfere che rilasciano iconicità da ogni singolo frame. Senza contare un villan spietato, l’ottima colonna sonora firmata da Hans Zimmer e chiari riferimenti che solo i più grandi riescono a comprendere, ma resta un film estremamente godibile anche da un pubblico di famiglie. Peccato per l’incredibile flop al botteghino, anche se col tempo è stato in gran parte un titolo rivalutato. 

7) “Kung Fu Panda” di Mark Osborne e John Stevenson (2008) 

Tra i tanti progetti più sottovalutati della DreamWorks Animation c’è sicuramente il meraviglioso “Kung Fu Panda” diretto da Mark Osborne e John Stevenson. Un maldestro panda e grande appassionato di kung-fu di nome Po si ritrova catapultato al cospetto dei suoi idoli e finisce per scoprire che in lui si nasconde il Guerriero Dragone, in grado di sconfiggere il minaccioso quanto pericoloso Tai Lung. Scontri, combattimenti e tanto, ma tanto kung-fu, rendono incredibile visivamente un film d’animazione che riporta sullo schermo il classico viaggio o percorso dell’eroe già visto in passato. Il tutto all’interno di un’atmosfera surreale, ma allo stesso tempo che risulta credibile nonostante degli animali antropomorfi come protagonisti. Un racconto ricco di tanti insegnamenti che riesce ad emozionare e divertire il proprio pubblico, un piccolo gioiellino e primo capitolo di un successivo franchise di spicco della casa di produzione. 

6) “Dragon Trainer” di Chris Sanders e Dean DeBlois (2010) 

Al 6° posto si posiziona “Dragon Trainer” di Chris Sanders e Dean DeBlois, un fantasy che mescola le tradizioni, gli usi ed i costumi vichinghi e nordici a quello leggendario dei draghi. Una lotta tra le due fazioni che avviene da tantissimi anni e che viene placcata da un esile ragazzino, Hiccup, che finisce per stringere una forte ed indissolubile amicizia con una Furia Buia, il più temibile tra le creature che sputano fuoco. Un design unico, oltre ad un’incredibile lore dedicata al mondo dei draghi, alle diverse specie, il modo di cavalcarli e non solo. Una storia a tratti emozionante che allo stesso tempo strappa più di qualche risata e tratta temi importanti in maniera delicata, su tutti quello dell’integrazione. Oltre ad essere un gran film è stato ed è considerato tutt’oggi un successo commerciale che ha poi dato vita successivamente a due sequel, due serie animate e probabilmente in futuro anche ad una versione in live-action.

5) “Galline in Fuga” di Peter Lord e Nick Park (2000) (Aardman Animations) 

In top5 si fa posto il primo titolo realizzato in collaborazione con la Aardman Animation, “Galline in Fuga” di Peter Lord e Nick Park è senz’altro uno dei titoli migliori della DreamWorks e che ne racchiude lo spirito dei primi anni. Ambientato nello Yorkshire durante gli anni ’50, il film racconta di un gruppo di polli antropomorfi che tenta disperatamente di sfuggire dalla loro fattoria quando i proprietari scelgono di investire nei pasticci di pollo. Un escape movie che cita i grandi classici cinematografici, che non nasconde il binomio allevamento – campo di concentramento e lo sfruttamento da catena di montaggio. Un film che conserva il design ed l’estetica meravigliosa della Aardman, uno dei capostipiti della DreamWorks e tra i titoli di maggior successo. A sorpresa pare che verrà realizzato un sequel sul finire del 2023 che sarà disponibile sulla piattaforma Netflix. 

Dreamworks Animation: la classifica di tutti i film dal peggiore al migliore

4) “Z – La Formica” di Eric Darnell e Tim Johnson (1998) 

Ad un passo dal podio si fa un salto ancor più indietro nel passato, tornando al film d’animazione che ha dato il via alla DreamWorks Animation: “Z – La Formica” di Eric Darnell e Tim Johnson. Qui il pubblico all’epoca si è ritrovato di fronte ad un film d’animazione decisamente spietato e ricco di sequenze ai limiti dell’horror. Un film che parla di guerra, politica ed una forte critica al capitalismo attraverso la storia di una formica: Z, un’operaio che finisce per ricoprire il ruolo dell’eroe e di leader. Il protagonista è interpretato da Woody Allen e ne conserva una forte poetica, anche in italiano grazie allo splendido doppiaggio di Oreste Lionello. Un capolavoro che, però, ha smosso durante la produzione delle grandi controversie, soprattutto nei confronti della Pixar che, proprio nello stesso periodo, stava realizzando “A Bug’s Life”.  

3) “Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto” di Dean DeBlois (2019) 

Al terzo posto di questa classifica c’è l’ultimo capitolo della trilogia firmata da Dean DeBlois Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto”. Se già i primi due film del franchise restano degli ottimi lavori, questo nuovo sequel alza l’asticella e approfondisce tutto ciò che è stato raccontato. Una nuova avventura aspetta Hiccup e Sdentato, nuove sfide ed un nuovo temibile nemico cacciatore di draghi. Un upgrade non indifferente soprattuto dal punto di vista tecnico, tanto da dover aggiornare ed inventare un nuovo software per poter completare nuovi incredibili personaggi, come ad esempio la Furia Bianca, controparte femminile del drago del protagonista. Emozioni, risate e azione vengono racchiuse all’interno di un grande progetto tra i migliori non solo della DreamWorks, ma dell’animazione. 

2) “Il Principe d’Egitto” di Brenda Chapman, Simon Wells e Steve Hickner (1998) 

Sul secondo gradino del podio non poteva che esserci lo straordinario “Il Principe d’Egitto”. Il primo lungometraggio animato con la tecnica tradizionale, che mescola immagini generate al computer, ed il secondo in assoluto della DreamWorks Animation. Un’adattamento dei primi quattordici capitoli del “Libro dell’Esodo”, che segue la vita di Mosè, scelto da Dio per condurre gli ebrei fuori dall’Egitto. Un capolavoro che, anche se a tratti non resta fedelissimo a quanto raccontato nella Bibbia, resta un’operazione incredibilmente iconica ed epica che riesce ad essere allo stesso tempo poetico e spietato, romantico e crudele. Un film che ha sicuramente fatto la storia dell’animazione, considerato tra i migliori di tutti i tempi. 

1) “Shrek” di Andrew Adamson e Vicky Jenson (2001) 

Infine, ad occupare la prima posizione della classifica di tutti i film dal peggiore al migliore della Dreamworks Animation si trova un titolo che ha riscritto la storia dell’animazione: “Shrek” di Andrew Adamson e Vicky Jenson. Basata sull’omonimo libro illustrato per bambini del 1990 di William Steig, è la storia di un orco che per liberare la sua palude occupata dai reietti personaggi delle favole è costretto a salvare una principessa rinchiusa in una torre per il volere dell’ossessivo Lord Farquaad. “Shrek” è stato un film capace di influenzare e rivoluzionare interamente una tecnica cinematografica attraverso una parodia ed una per nulla velata presa in giro delle classiche favole, ma soprattutto di quelle utilizzate dalla Disney nei suoi cosiddetti “classici”. Un film geniale sotto tutti i punti di vista, un capolavoro talmente grande da portare gli Academy Awards alla creazione della categoria “Miglior Film d’Animazione” che, ovviamente, si è meritatamente aggiudicato portando un grandissimo aumento di popolarità e successo alla DreamWorks e all’animazione in generale. 

Dreamworks Animation: la classifica di tutti i film dal peggiore al migliore