Articolo pubblicato il 15 Giugno 2023 da Bruno Santini
Quella di Silvio Berlusconi è stata sicuramente una delle figure più importanti che si siano distinte all’interno del nostro paese. Al di là di giudizi a proposito della sua vita, della sua politica e della sua condotta imprenditoriale, non si può negare che Silvio Berlusconi sia diventato un simbolo dell’Italia che va dalla fine degli anni 90 all’inizio del 2020, con la morte del Cavaliere avvenuta nel 2023. Per questo motivo, nel corso degli anni, si sono distinti anche diversi a tutti i lavori che hanno tentato di raccontare la vita, la storia o alcune delle realtà che avessero a che fare con Silvio Berlusconi.
I film su Berlusconi
Per questo motivo, vale la pena sottolineare alcuni dei film su Berlusconi che hanno raccontato la vita del Cavaliere. Naturalmente, si tratta di film e prodotti documentaristi che risentono anche particolarmente dell’ideologia politica di chi li ha realizzati, dunque non vanno sempre pensati come dei biopic o dei film in grado di raccontare, in estrema franchezza, la vita di Berlusconi. Nella maggior parte dei casi, questi prodotti hanno generato anche non poche polemiche, dunque guardarli permette sicuramente di farsi un’idea a proposito del clima politico e ideologico con cui certi film sono stati realizzati.
Loro (2018), Paolo Sorrentino
Il primo tra i film su Berlusconi che dovranno essere necessariamente considerati e recuperati, nel caso in cui non siano stati ancora visti, è Loro, di Paolo Sorrentino. Il film, del 2018, è stato realizzato in due parti, che sono state poi unite successivamente in un film unico, con evidenti tagli effettuati nel montaggio finale. Purtroppo, il film rappresenta un unicum nella carriera di Paolo Sorrentino, non essendo disponibile in streaming o in edizione home video, dunque non c’è possibilità di recuperarlo in edizione italiana. Per chi volesse vedere il film, si potrà far riferimento ad un’edizione estera del del prodotto, acquistabile direttamente dal mercato britannico.
Loro racconta della vita di Silvio Berlusconi con Tony Servillo impegnato nel ruolo di protagonista, in un film fortemente oggetto di polemica che tenta di raccontare non soltanto la vita e la carriera di Silvio Berlusconi, ma anche altre realtà a proposito di quell’insieme di eccessi che hanno interessato il berlusconismo e l’Italia governata dal Cavaliere. Allo stesso tempo, sono tante le figure che vengono incluse all’interno della pellicola: da Ennio Doris, anch’egli interpretato da Tony Servillo, a Mike Bongiorno, nella rappresentazione della televisione italiana creata dal Cavaliere: un film che, a suo modo, sa comunicare molto di quella deriva comunicativa, politica, sociale ed ideologica assunta dall’Italia con Silvio Berlusconi al potere.
Il Caimano (2006), Nanni Moretti
La figura di Silvio Berlusconi è comparsa in diverse occasioni nell’ambito della carriera e della filmografia di Nanni Moretti, non sorprendendo particolarmente a proposito di una scelta ideologica e che ha portato il regista ad essere sempre molto schierato dal punto di vista politico, in qualsiasi momento della sua carriera. In realtà, Nanni Moretti aveva già parlato di Berlusconi nel film Aprile, che si apre proprio con la scena della vittoria alle elezioni di Silvio Berlusconi, annunciata in televisione da Emilio Fede. Il film su Berlusconi che si cita, però, a proposito del regista, è sicuramente Il Caimano, prodotto molto interessante e meritevole di essere recuperato, soprattutto per una rappresentazione che, inevitabilmente, ha generato forti polemiche.
In un comizio tenuto a Napoli, infatti, Silvio Berlusconi decise di ironizzare a proposito del film, spiegando che, tra le tante rappresentazioni della sua vita, c’era stata anche una totalmente sbagliata e parodistica, in cui veniva etichettato come caimano. In realtà, Nanni Moretti ha sempre spiegato che il sottofondo del berlusconismo e di Silvio Berlusconi, interpretato dallo stesso regista in una splendida sequenza finale, fossero soltanto la cornice di un film che racconta, in uno dei temi più tipici della carriera di Nanni Moretti, il fallimento di un matrimonio. L’interpretazione del produttore protagonista, grazie al volto di Silvio Orlando, è meritevole della grande attenzione da riservare al film: nel lungometraggio si racconta, infatti, di un produttore in crisi economica che, dopo aver letto la sceneggiatura di un’aspirante regista, decide di dedicarsi ad un prodotto dalle tinte politiche, che racconta della vita e dell’ascesa politica di Silvio Berlusconi, tra corruzione, soprusi, leggi ad personam e un processo finale che si conclude con la condanna giudiziaria, ma non mediatica, del Cavaliere.
Citizen Berlusconi (2003), Andrea Cairola e Susan Gray
La panoramica dei film su Berlusconi prosegue con un prodotto realizzato nel 2003, da Andrea Cairola e Susan Grey. Si tratta di un documentario che costituisce un importante inchiesta giornalistica a proposito del rapporto comunicativo che Berlusconi e il berlusconismo hanno intrattenuto con la stampa nel corso degli anni, raccontando sicuramente del successo alle elezioni da parte del politico, oltre che del rapporto che Silvio Berlusconi ha sempre avuto con gli italiani, diventando un caso unico in Europa e in tutto il mondo, dato il grande successo in Italia che, però, si è sempre contrapposto alla grande ambiguità che Berlusconi ha mostrato – politicamente e comunicativamente – in Europa. Il documentario in questione presenta alcuni volti e voci autorevoli, tra cui quelle di Marco Travaglio, Enrico Mentana ed Enzo Biagi, uno dei giornalisti più impegnati nell’ambito del berlusconismo e del contrasto alla figura del Cavaliere.
Ginger e Fred (1986), Federico Fellini
Giulietta Masina e Marcello Mastroianni sono protagonisti di una commedia di Federico Fellini, del 1986, che non può ritenersi un vero e proprio film su Berlusconi ma che riesce a raccontare, comunque, la storia del Cavaliere dal punto di vista televisivo. I due protagonisti del film, infatti, sono ex ballerini di successo che vengono richiamati da una televisione privata, gestita da un certo Fulvio Lombardoni.
È evidente che il riferimento, nonostante il nome differente, sia proprio quello di Silvio Berlusconi, non soltanto per quanto riguarda l’assonanza del nome, ma anche per quel che concerne il fattore legato alla televisione italiana, alla sua portata comunicativa e al suo comportamento nei confronti delle persone che mostra e rappresenta, dal momento che i due protagonisti saranno relegati a semplici oggetti di un’operazione nostalgia televisiva.