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Recensione – Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Fin dall’Agosto del 2015 quando il personaggio di Ant-Man, alter ego di Scott Lang (Paul Rudd), ha esordito sul grande schermo, con un primo film dedicato interamente a lui, ha cominciato a far intuire o cogliere i primi segnali della sua importanza all’interno del Marvel Cinematic Universe (Ant-Man: la storia del personaggio e i film nel MCU). Inizialmente selezionato e conosciuto come uno dei Vendicatori secondari, ma con l’avvento di Thanos e di quanto viene raccontato in “Avengers: Endgame” (2019), il supereroe ha scalato le gerarchie ed il suo ruolo all’interno della squadra ha acquistato sempre più importanza. “Ant-Man and the Wasp: Quantumania”, oltre ad essere il terzo capitolo sulla storia del personaggio, rappresenta un nuovo inizio ed è il film che pone le basi della Fase 5, la seconda facente parte della Saga del Multiverso. Di seguito la trama ed un’analisi, senza spoiler, del nuovo lungometraggio targato Marvel Studios. 

La trama di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, il primo capitolo della Fase 5

Dopo quanto accaduto durante e dopo il già citato “Endgame”, Scott Lang e sua figlia Cassie (Cathrine Newton), assieme ad Hope van Dyne (Evangeline Lily) ed i suoi genitori Hank Pym e Janet (rispettivamente Michael Douglas e Michelle Pfeiffer), vengono intrappolati per errore nel Regno Quantico costretti ad affrontare un nuovo e pericoloso nemico: Kang, il Conquistatore (Jonathan Majors). 

“Mi sono fatto mille domande: Scott sei un ex-galeotto, come puoi essere un Avenger? La cosa non quadra.”

La recensione di Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: Quantumania”, come già sottolineato, ha un arduo compito ovvero quello di cominciare e dare vita ad una nuova fase di questo grande universo condiviso cinematografico. Peyton Reed, il regista dei primi due capitoli sull’uomo formica, torna dietro la macchina da presa per realizzare questo nuovo film sulle avventure di un eroe che si trova a dover fare i conti con la fama ottenuta dopo aver salvato il mondo al fianco degli Avengers. Un successo dalle diverse sfaccettature che viene presentato al pubblico con il classico carisma di un personaggio capace di entrare nel cuore dello spettatore per la sua incredibile leggerezza e spensieratezza. Caratteristiche che mescolate ad una storia divertente e d’azione hanno portato alla luce un supereroe poco conosciuto prima dell’esordio sul grande schermo, almeno dai meno appassionati del mondo fumettistico Marvel. 


Questa volta, però, lo stesso Scott Lang pare sottotono, quasi come se non risultasse lui il vero protagonista di questa nuova storia. A farla da padrone fin dall’inizio è senz’altro il personaggio di Kang, dal momento in cui il pubblico comincia a percepire la sua presenza fino alla sua entrata in scena. A differenza di quanto realizzato nelle precedenti fasi, la minaccia o il nemico di punta (almeno questa sua variante) questa volta viene mostrato fin dal primo film, una scelta che più avanti potrebbe risultare un po’ frettolosa. L’unica speranza è che nel futuro prossimo, quindi a partire dai nuovi film e/o serie tv, gli studios abbiano il coraggio di mostrare tutta la follia e le potenzialità di questo personaggio, ma per ora è ancora troppo presto perché la sua presenza in questo film è solo un semplice assaggio. 


Questo terzo capitolo su Ant-Man c’entra un paio di obiettivi: finalmente la durata risulta consona a quanto può raccontare questa nuova avventura, la parte di CGI legata alle scenografie e alla costruzione del Regno Quantico è strabiliante e mostra tutta la potenza tecnica e visiva moderna, infine, il tema padre-figlia ed il legame indissolubile che lega i personaggi di Scott e Cassie resta uno dei punti forti, la giusta motivazione per le sorti di un eroe che si prospetta sempre più importante per il futuro dell’umanità all’interno di questo universo cinematografico. 


Gli aspetti che, invece, sembrano non funzionare sono fin troppi: se la computer grafica è stupenda nel mostrare le varie ambientazioni, per quanto riguarda alcuni nuovi personaggi stona parecchio strappando una risata del pubblico quando in realtà non dovrebbe e per i motivi sbagliati. Inoltre, proprio come in “Spider-Man: No Way Home” (2021), anche questa volta viene riproposta una storia che si basa inizialmente su un errore evitabile da parte di qualche personaggio. C’è da dire che almeno qui i protagonisti ad un certo punto se ne rendono conto. Alla fine è un’avventura che nasce da una serie di segreti tenuti nascosti per troppo tempo che, inaspettatamente, finiscono per trovare la luce. Il passato di Janet van Dyne è molto interessante e forse avrebbe meritato ancora più spazio ed un approfondimento maggiore, lo stesso spazio che avrebbero dovuto avere Hank Pym e la figlia Hope/Wasp che, invece, finiscono per lunghi tratti messi da parte. 


Cambiano anche le stesse atmosfere, fino ad oggi Ant-Man, tolta la parentesi “Endgame” ed i relativi viaggi nel tempo attraverso lo spazio quantistico, è sempre stato un eroe legato alla Terra con minacce e pericoli terreni da affrontare nella quotidianità di una storia tratta dai fumetti. Questa volta è come se la modalità di narrazione si sposti in luoghi sconosciuti, dove la libertà creativa degli autori può spaziare ancora di più nella fantascienza. Il film, che ha già dell’incredibile, perde quindi ancor più credibilità. Il risultato è un racconto che spiazza lo spettatore perché vuole accontentare tutti, ma allo stesso tempo sembra distaccarsi da tutto, mostrando una sorta di grande indecisione e confusione. 


Il grande problema di questa nuova pellicola, il trentunesimo film del Marvel Cinematic Universe, resta quello che ha caratterizzato, chi più chi meno, tutti i progetti della Fase 4: tanti e nuovi personaggi ed altrettante storie dalle enormi potenzialità che, per un motivo o un altro, finiscono per complicarsi la vita pur di includere, parlare e raccontare di tutto e di tutti. I collegamenti con il mondo seriale da questo punto di vista non aiutano e più si va avanti più potrebbe portare ulteriori difficoltà nella struttura della cosiddetta Saga del Multiverso, che sfortunatamente al momento non ha nulla a che vedere con la potenza visiva e narrativa della precedente. 

“Questo posto non è come sembra. Posso rimandarti a casa e concederti più tempo, se tu mi aiuti. Allora che vuoi fare Ant-Man?”

La nascita di una nuova dinastia

Insomma, questo terzo e nuovo capitolo dedicato al personaggio di Ant-Man dimostra le indubbie potenzialità di una nuova super minaccia, un nemico che pare ancor più forte e pericoloso rispetto al Titano pazzo, ma che al momento sembra ancora molto distante dal concretizzare il suo piano. Non resta che aspettare i prossimi sviluppi sul personaggio interpretato da Jonathan Majors, prima nella serie “Loki” e ora in “Ant-Man and the Wasp: Quantumania”. Questo primo capitolo della Fase 5 resta, però, in una sorta di limbo: da un alto si allontana da quanto visto in precedenza nei due film precedenti dedicati al protagonista, di cui restano alcune sfumature, dall’altro lato non sembra avere la forza e la personalità di un vero e proprio inizio di un percorso, anche se segna la nascita di una nuova dinastia. 

 

Dopo una più che altalenante Fase 4, il pubblico si aspetta di trovarsi con i prossimi progetti di fronte a qualcosa di più definito. Le aspettative non sono più quelle di un tempo, ora tocca a Kevin Feige ed al suo team riuscire a trovare una quadra tra i lungometraggi e le serie tv facenti parte del Marvel Cinematic Universe. Il percorso è lungo, ma la catastrofe si nasconde dietro l’angolo, la speranza è quella di riuscire a creare un proseguimento degno dell’incredibile successo della precedente Saga dell’Infinito, dopo una fase, come sottolineato dal presidente dei Marvel Studios, di sperimentazione e re-introduzione. Quello che ora deve tornare sul grande schermo è qualcosa di decisamente più concreto, “Ant-Man and the Wasp: Quantumania” non sembra però aver preso ancora una decisione, ma abbia solo cominciato a muoversi in quella direzione. 

Voto:
2.5/5
Andrea Barone
3/5
Sarah D'Amora
1/5
Christian D'Avanzo
1.5/5
Gabriele Maccauro
0.5/5
Alessio Minorenti
1.5/5
Matteo Pelli
2/5
Paola Perri
2.5/5
Vittorio Pigini
3/5
Bruno Santini
2/5
Giovanni Urgnani
2/5
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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