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Recensione – Gigi La Legge, Il Film Di Alessandro Comodin Premiato Al Festival Di Locarno

Gigi La Legge, film di Alessandro Comodin

Disponibile in sala da qualche giorno Gigi La Legge, il nuovo film di Alessandro Comodin, distribuito da Okta Film, presentato in anteprima al Trieste Film festival e vincitore del Premio Speciale Della Giuria al Festival Di Locarno del 2022Vale la pena recuperarlo? Di seguito, trama e recensione di Gigi La Legge.

La Trama Di Gigi La Legge, Il Nuovo Film Di Alessandro Comodin

Gigi La Legge è il nuovo film di Alessandro Comodin, un’opera che si pone tra la commedia ed il documentario e che sa giostrarsi bene tra il comico ed il malinconico, che ci racconta la storia di Gigi (Pier Luigi Mecchia), uomo che lavora per la polizia municipale di un piccolo paesino di campagna, dove non succede mai nulla e la vita scorre via, giorno dopo giorno, senza che avvenga niente di eclatante e con Gigi che passa il tempo a parlare con i paesani.

 

Un giorno però, una giovane si suicida buttandosi sotto un treno e questo evento dà il via ad una vera e propria indagine che Gigi porta avanti in solitaria, in una realtà che sembra essere sempre sul confine col magico, con l’astratto, dove il suo stesso giardino finirà per ricoprire un ruolo decisivo per la comprensione della narrazione.

Gigi La Legge, il nuovo film di Alessandro Comodin

La Recensione Di Gigi La Legge: La Vita Di Paese Tra Sogno E Realtà

Gigi La Legge è più di un semplice film. Innanzitutto rappresenta un ritorno a casa, alle proprie radici per il regista Alessandro Comodin, che ormai da tempo vive a Parigi ma che ha sentito il bisogno di tornare dov’è cresciuto e dove viene ambientato l’intero film, ovvero a San Giorgio Al Tagliamento, in FriuliGigi è interpretato proprio dallo zio di Comodin e l’obiettivo è dunque diventato quello di seguirlo nella sua vita di tutti i giorni, inserendo qua e là elementi per rendere la storia più cinematografica e narrativamente strutturata.

 

Un punto di forza del film è però proprio il suo raccontarci le vicende di Gigi e del paese giocando tra i generi e con più di un fattore che richiama la classica struttura del documentario, il riportarci una realtà di paese, di campagna, dove sembrano esistere regole ben diverse dalle affollate città e dove il ripetersi delle azioni, il ritrovarsi a vivere ogni giorno le stesse situazioni e la stessa quotidianità, non fanno altro che dar potenza a quel sottile gioco che Comodin fa tra realtà e finzione, tra ciò che esiste e tra ciò che forse non è mai esistito se non nella nostra mente. In questo senso, i due focus principali del film sono senz’altro il giardino di casa di Gigi, protagonista del lungo piano sequenza che apre il film e che spesso viene citato e mostrato, soprattutto perchè Gigi viene accusato di non curarlo e non tagliare i rami delle piante. 

 

Questo elemento, che è totalmente reale visto che è la situazione in cui lo stesso Comodin dice che si trova casa di suo zio ed in cui lui stesso giocava da piccolo, all’interno di una narrazione come questa finisce però per prendere i connotati di un mondo astratto, di una realtà labile e che ricorda quasi un limbo.

Inoltre, ricopre un ruolo cruciale Paola, la nuova arrivata con cui Gigi si inizierà a relazionare parlando, durante le sue ore di servizio, attraverso la radio dell’auto della polizia e con cui si instaura da subito un rapporto di amicizia.  Il fatto però che questo rapporto venga portato avanti per quasi l’intera durata del film attraverso questo stratagemma della radio non fa altro che contribuire al discorso riguardante realtà e finzione ed aumentare l’alone di mistero che circonda l’opera. Gigi appare sempre sorridente, simpatico e felice, il film scorre via con un sorriso stampato sul viso, fino però ad una conclusione in realtà con una punta d’amaro che serve a ricordarci, volendo, anche la durezza di una vita come questa.

 

In tal senso, il suicidio della ragazza può rappresentare proprio la figura di mezzo tra un Gigi che è sempre stato qui e che dice che la cosa più folle che ha fatto è stata prendere servizio in un paese vicino ed una Paola, una giovane ragazza che invece a San Giorgio Al Tagliamento è appena arrivata, rappresentando chi magari una realtà paesana vuole lasciarla o che vuole proprio fuggire da essa, ma non ci riesce. Si tratta dunque di un film certamente semplice e senza avere neanche particolari pretese se non quella, da parte di Comodin, di tornare a casa e raccontare una realtà che conosce molto bene, attraverso però un nuovo punto di vista, l’occhio di un uomo che quella realtà l’ha lasciata a favore di una totalmente differente. Un film che per certi versi sembra anche ricordare il cinema di Alice Rohrwacher e che, nonostante possa essere semplice e senza vere e proprie pretese, ci racconta benissimo quel mondo e le sue usanze, attraverso un filtro di finzione e magia che portano il film a dare quasi un senso di smarrimento allo spettatore, soprattutto nel giardino che più di un giardino sembra una giungla, un luogo di perdizione.

Gigi La Legge, il nuovo film di Alessandro Comodin

Il Trailer Di Gigi La Legge

Di seguito potete trovare il trailer di Gigi La Legge, il nuovo film di Alessandro Comodin distribuito da Okta Film e vincitore del Premio Speciale Della Giuria al Festival Di Locarno 2022.

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