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I Migliori Registi Ad Aver Vinto Almeno Un Oscar Alla Miglior Regia

Francis Ford Coppola, Woody Allen e Martin Scorsese

In vista degli Oscar 2023 del prossimo 12 marzo ed in attesa di scoprire chi si aggiudicherà l’ambita statuetta per la miglior regia che è, indubbiamente, uno dei premi più importanti in assoluto, abbiamo deciso di fare un approfondimento sui 10 migliori registi ad aver vinto almeno una volta l’Oscar per la Miglior RegiaQuesta classifica va chiaramente intesa come un semplice gioco, visto che ci sono delle esclusioni eccellenti e che un’unica, oggettiva risposta non esiste, oltre al fatto che c’è sì un ordine ma che, visto il livello dei registi, è assolutamente relativo. Inoltre, la scelta deriva da due fattori fondamentali, uno specifico sugli Oscar da loro vinti ed uno più generale sui singoli registi e le loro filmografie. Fatta questa premessa, di seguito viene indicata la classifica.

 

10) Bong Joon-Ho

Decima posizione per un ottimo regista di cui però, forse, la presenza in questa classifica potrebbe far storcere il naso. Bong Joon-Ho però ha letteralmente riscritto la storia di questo premio, andando a trionfare alla 92a Edizione degli Oscar con Parasite, capace di portarsi a casa gli Oscar per Film, Regia, Sceneggiatura Originale e Film Internazionale.

 

Fu mattatore assoluto di quella che è indubbiamente una delle migliori edizioni degli Oscar degli ultimi anni, andando a battere, tanto per citarne due, Quentin Tarantino con C’era Una Volta A… Hollywood e Martin Scorsese con The IrishmanIn generale però, Bong Joon-Ho è un grande regista che va assolutamente riscoperto e che ha regalato, oltre a Parasite, almeno un altro paio di film d’importanza capitale, come Madre e Memorie Di Un Assassino.

9) Frank Capra

Per la nona posizione bisogna invece fare un bel passo indietro nel tempo, agli albori degli Academy Awards. Frank Capra è uno di quei registi fondamentali che, purtroppo, viene poco ricordato ma che è stato essenziale per la storia del cinema americano e non e che è riuscito a portarsi a casa ben 3 Oscar per la Miglior Regia: nel 1935 con il suo capolavoro Accadde Una Notte, nel 1937 con E’ Arrivata La Felicità e nel 1939 con L’Eterna Illusione, oltre ad altri premi tra cui due statuette per il Miglior Film (1935 e 1939) ed uno per il Miglior Documentario (1943, Preludio Alla Guerra). Un regista da riscoprire di cui, oltre ai film citati, si consiglia anche La Vita E’ Meravigliosa ed Arsenico E Vecchi Merletti per un primo approccio con le sue opere.

 

8) Woody Allen

In ottava posizione, uno dei più grandi geni della storia del cinema: Woody Allen, che trionfa nella categoria per la Miglior Regia nel 1977 con uno dei suoi più grandi capolavori, Io E Annie, capace di battere il primo storico Guerre Stellari di George Lucas ed Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo di Steven Spielberg.

 

Nonostante venga nominato altre volte, questo sarà il suo unico premio alla regia ma riuscirà a trionfare per ben 3 volte nella categoria per la Miglior Sceneggiatura (1977, 1987 con Hannah E Le Sue Sorelle e 2012 con Midnight In Paris). Un regista incredibile, genio della commedia ma anche grandissimo regista drammatico, cosa sempre fin troppo sottovaluta e motivo per cui vi consigliamo due titoli proprio in tal senso: Interiors e Melinda E Melinda, dove gioca proprio tra commedia e drammatico dimostrando di sapere gestire entrambe le cose benissimo. Ha certamente perso smalto negli ultimi anni ma guai a sottovalutare le sue ultime opere.

7) Clint Eastwood

In settima posizione si trova Clint Eastwood, capace di vincere l’Oscar alla Miglior Regia in due occasioni, in cui è riuscito anche a fare la doppietta con il Miglior Film: nel 1993 con Gli Spietati e nel 2005 con Million Dollar Baby.

 

Eppure il regista di San Francisco è stato in grado, in decenni di carriera, di regalare altri film incredibili, con capolavori del calibro di Mystic River, ma anche come I Ponti Di Madison County e Gran Torino, opere in cui non è stato solo regista ma anche eccellente interpreteRegista che ancora oggi, come il già citato Woody Allen e come altri autori che vedremo tra poco, è in grado di regalarci grandi opere nonostante l’età avanzata, a riprova del fatto che quando si è dei grandi artisti, lo si è per sempre.

6) John Ford

In sesta posizione uno dei padri fondatori del cinema americano, fin troppo poco ricordato ma che, anche a livello di Oscar, ne ha scritto la storia, ovvero John Ford, che di statuette alla regia è riuscito a portarsene a casa addirittura 4: nel 1936 con Il Traditore, nel 1941 con Furore, nel 1942 con Com’era Verde La Mia Valle e nel 1953 con Un Uomo Tranquillo, oltre al premio per il Miglior Documentario nel 1943 con La Battaglia Delle Midway.

 

John Ford è però molto più di questo, è stato autore di alcune tra le opere più importanti della storia del cinema – basti pensare a Ombre Rosse e Sentieri Selvaggi – ed autore che ha influenzato praticamente ogni regista americano venuto dopo di lui.  Maestro assoluto.

5) Steven Spielberg

“Quando l’orizzonte è in alto, è interessante. Quando è in basso, è interessante. Quando è al centro, è fottutamente noioso”. A proposito d’influenze, è così che dice il John Ford interpretato da David Lynch nel finale di The Fablemans, l’ultimo film del regista che si trova in quinta posizione: Steven SpielbergSpielberg ha già vinto due statuette per la Miglior Regia, nel 1994 con Schindler’s List e nel 1999 con Salvate Il Soldato Ryan e quest’anno proverà a vincere la sua terza statuetta con il sopracitato, meraviglioso, The Fablemans.

 

Steven Spielberg è il cinema, un regista fondamentale e che, nonostante qualche passo falso, c’è chi ha addirittura il coraggio di criticarlo, dopo aver regalato film come Lo Squalo, Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo o Munich e sta vivendo una vera e propria seconda giovinezza, con opere come The Post, Ready Player One e West Side StoryUna lista infinita di grandissime opere che non possono non portare il regista di Cincinnati nell’olimpo del cinema. Criticare Steven Spielberg significa, molto semplicemente, non amare la settima arte.

4) Billy Wilder

A proposito di geni della commedia e non solo, in quarta posizione troviamo Billy Wilder, figura chiave del cinema americano e degli stessi Academy Awards, capace di vincere ben 6 statuette (nona personalità più premiata nella storia dell’Academy), con due premi alla regia nel 1945 con Giorni Perduti e nel 1960 con un film semplicemente incredibile come L’AppartamentoOltre a questo, un premio al Miglior Film nel 1961 e 3 premi per la Miglior Sceneggiatura, di cui due ai film appena citati ed uno nel 1951 per uno dei film più importanti della storia del cinema: Viale Del TramontoImpossibile tenerlo fuori da questa classifica.

3) Roman Polanski

In terza posizione un regista che, invece, nel sistema Hollywoodiano non si può dire che ne faccia davvero parte, per ragioni anche extra cinematografiche che non è nostra intenzione trattare. Nel 2003 però, a trionfare nella categoria per la Miglior Regia, battendo registi come Pedro Almodovar con il suo capolavoro Parla Con Lei e Martin Scorsese con Gangs Of New York, è Roman Polanski.

 

Il film con cui trionfa, Il Pianista, è certamente un capolavoro ed il miglior film sul tema mai realizzato, ma anche una delle tante opere immense che il regista polacco naturalizzato francese ci ha regalato nella storia: oltre ai meravigliosi e famosissimi Rosemary’s Baby, Chinatown e L’Inquilino Del Terzo Piano infatti, Polanski ci ha regalato opere incredibili come Luna Di Fiele, La Morte E La Fanciulla o Venere In Pelliccia, tutti film di cui si consiglia la visione e che si spera possano essere visti in quanto tali, ovvero opere d’arte, senza lasciarsi influenzare da questioni che col cinema non c’entrano nulla.

 

2) Martin Scorsese

Già citato diverse volte in quanto sconfitto ma nel 2007 durante la 79a Edizione degli Oscar, finalmente, Martin Scorsese riesce a vincere la sua prima ed unica statuetta per la Miglior Regia con The Departed. The Departed è un buonissimo film ma, oltre ad essere il remake del grandioso Infernal Affairs di Andrew Lau ed Alan Mak, all’interno della filmografia di un assoluto maestro del cinema come lui, di certo è un film minore e questo premio sembra tanto un modo per compensare le mancate vittorie precedenti che, senza dubbio, egli avrebbe meritato.

 

Basterebbe citare Taxi Driver e Toro Scatenato per rendersi conto della caratura di questo regista che ci ha regalato, però, tantissimi altre opere clamorose nel corso dei decenni e questo ci aiuta a capire ancor più di chi si sta parlando, visto che dal 1967 con Chi Sta Bussando Alla Mia Porta al 2019 con The Irishman, Martin Scorsese non ha mai smesso di regalare opere stupende e di mettersi sempre in gioco, cosa che fa ancora oggi ad 81 anni.

 

1) Francis Ford Coppola

Molti dei registi sopracitati avrebbero tranquillamente potuto occupare la prima posizione di questa classifica ma, nonostante la loro qualità eccelsa, nessuno di loro è Francis Ford CoppolaUn regista che dire che si è sempre messo in gioco nella sua carriera è dir poco e che, nonostante alcune opere non perfette, è sempre stato modernissimo, che ha sempre guardato al futuro e che anche oggi, ad 83 anni, continua a farlo ed a rischiare tutto – basti pensare a tutto ciò che sta dietro la produzione del suo nuovo Megalopolis – per perseguire la sua idea di cinema, il suo pensiero e la sua volontà.


Un regista che ha vinto un solo Oscar per la Miglior Regia nel 1975 con Il Padrino Parte II, con cui vinse anche Miglior Film e Miglior Sceneggiatura Non Originale – premio da lui vinto anche nel 1971 con Patton, Generale D’Acciaio (regia di Franklin Shaffner) e nel 1973 con Il Padrino. Basti pensare che tra il 1972 ed il 1979, Francis Ford Coppola è stato in grado non solo di girare solamente capolavori – che non saranno neanche gli unici della sua carriera – ma anche opere che vanno di diritto tra i migliori film della storia del cinema: Il Padrino, La Conversazione, Il Padrino Parte II ed Apocalypse NowNonostante questo, sembra che anche un regista come Coppola inizi ad essere dimenticato dal grande pubblico e questo è un peccato capitale.  Il consiglio di chi scrive, dunque, è quello di riscoprire quello che è senza dubbi uno dei più grandi registi di sempre.