Articolo pubblicato il 25 Dicembre 2023 da Giovanni Urgnani
Distribuito nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 16 novembre 2017, scritto e diretto da Enzo D’Alò. Tratto dalla serie animata Pipì, Pupù e Rosmarina, ideata e realizzata dallo stesso regista e messa in onda sulle reti Rai a partire dall’11 ottobre 2009. La colonna sonora è composta da Daniele Di Gregorio, il montaggio è curato da Gianluca Cristofani mentre il cast vocale è composto da: Giancarlo Giannini, Francesco Pannofino, Agnese Marteddu, Lucrezia Roma, Mattia Fabiano, Alex Polidori, Riccardo Rossi, Patrizia Bracaglia, Michele Gammino, Francesco Meoni e Roberto Draghetti.
La trama di Pipì, Pupù e Rosmarina In Il mistero delle note rapite, film del 2017
Di seguito la trama ufficiale di Pipì, Pupù e Rosmarina in Il mistero delle note rapite, diretto da Enzo D’Alò:
“Qualcuno ha rubato le note musicali della partitura composta dal Mapà per il Grande Concerto di Ferragosto. Il Narratore, inseparabile voce amica dei tre piccoli ed avventurosi Pipì Pupù e Rosmarina, affida loro il delicato compito di scoprire il colpevole dello scellerato furto e di recuperare dunque la musica, senza la quale non potrà essere eseguito il tanto atteso Concerto di Ferragosto. E questo sarebbe un vero dramma per gli animali che abitano nel Bosco! I nostri tre impavidi amici non hanno indizi, sanno però una cosa molto importante: le note hanno vita propria e sono attirate dalla musica. E cosa escogiteranno per far sì che tutta la partitura del concerto di ferragosto si ricomponga come per magia? Decidono di rappresentare tre grandi opere classiche con l’aiuto degli animali del bosco, nella speranza di veder arrivare le note tutte insieme, svelando così il grande Mistero del loro rapimento.“

La recensione di Pipì, Pupù e Rosmarina In Il mistero delle note rapite, diretto da Enzo D’Alò
La serie animata da cui è tratto il seguente lungometraggio, sta facendo compagnia ai bambini ancora oggi, negli appositi canali dedicati. Tre amici che si mettono in viaggio alla ricerca di un’entità misteriosa del “Mapà” che racchiude in sé le due figure genitoriali. Un prodotto che sbarca in un nuovo medium per generare un evento dedicato a quel determinato pubblico, che ha imparato ad appassionarsi ai suddetti personaggi seduti sul divano di casa. Una fascia così specifica che permette di evitare qualsiasi tipo di introduzione. Come è giusto che sia il tutto comincia all’interno di una cornice collaudata, si respira infatti un’atmosfera familiare, chi sta guardando sa già chi sono i protagonisti, sa già in quali contesti operano e conosce bene chi li accompagna nelle loro avventure. Come anticipato in precedenza per la serie, la componente del viaggio caratterizza anche questa storia. Elemento fondamentale non soltanto in quest’ultimo caso, ma fin dall’inizio il regista ha sempre collegato il movimento fisico dei suoi personaggi con il processo di crescita.

I pregi di Pipì, Pupù e Rosmarina In Il mistero delle note rapite, con le voci di Giancarlo Giannini e Francesco Pannofino
Mediante un semplice quanto pretestuoso espediente narrativo (senza che questo risulti un difetto) si promuove l’insegnamento culturale grazie all’adattamento di opere che sono entrate nel nostro immaginario collettivo. Tre tappe, tre rappresentazioni che adattano il materiale di partenza in modo tale da risultare fruibile al suo bacino d’utenza ma contemporaneamente piacevole, la musica permette di unire l’intrattenimento con lo scopo didattico alla base dell’operazione. Le opere in questione sono: L’italiana in Algeri di Gioacchino Rossini, Don Quichotte di Jules Massenet e Lo Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Si sottolinea con favore il fatto che pur essendo un lungometraggio destinato ad una fascia d’età molto bassa non viene meno l’intenzione di realizzare un contenuto degno di nota. È manifesto l’impegno e la volontà di curare l’aspetto educativo (non giudicare le apparenze o violare lo spazio altrui), istruttivo ma anche artistico. In più si nota con piacere la mancanza di un umorismo grossolano privo di quei determinati aspetti generalmente caratteristici dell’audiovisivo infantile. Merito ancora una volta di un autore che ha sempre mostrato tatto nello scrivere le battute, facendo ridere sempre in maniera genuina. È sorprendente anzi trovare uno sprazzo di satira che non ti aspetti.