L’infanzia di Enzo D’Alò: la recensione de La Freccia Azzurra

Enzo D’Alò debutta dietro la macchina da presa di un lungometraggio trasponendo il famoso romanzo di Gianni Rodari. Un esordio registico folgorante?
la recensione de La Freccia Azzurra

Articolo pubblicato il 25 Dicembre 2023 da Giovanni Urgnani

Distribuito nelle sale italiane dal 1° gennaio 1996, diretto da Enzo D’Alò e coscritto insieme a Umberto Marino. Tratto dall’omonimo romanzo di Gianni Rodari mentre il cast vocale è composto da: Lella Costa, Francesco Pezzulli, Fabio Boccanera, Roberto Pedicini, Ilaria Latini, Monica Bertolotti, Alida Milana, Michele Kalamera e Dario Fo. Vincitore del David di Donatello al miglior musicista Paolo Conte, autore della colonna sonora.

La trama de La Freccia Azzurra, film del 1996

Di seguito la trama ufficiale de La Freccia Azzurra, diretto da Enzo D’Alò:

 

Nella cittadina di Orbetello, nel suo negozio la Befana riceve gli ordini per i doni della notte dell’Epifania. Il suo assistente, il perfido dottor Scarafoni, la costringe a letto con una falsa influenza per prendere in mano la situazione. Il suo scopo è di arricchirsi servendo solo i figli dei clienti facoltosi. Francesco, povero ed orfano, sa che non vedrà esaudito il suo desiderio di avere in dono il trenino “Freccia Azzurra”. Ma nel negozio i giocattoli, capita la situazione, decidono di agire.

 

 

 

 

La recensione de La Freccia Azzurra, diretto da Enzo D’Alò

I doni portati dalla Befana non sono semplicemente oggetti con cui passare il proprio tempo libero finita la scuola, per un bambino veder cadere il regalo dal camino è sinonimo di speranza, speranza nella bontà. Ma una società possessiva e ingorda vuole mercificare anche i sentimenti, ad ogni cosa va fissato un prezzo, rischiando di perdere il valore di ciò che si è per stabilire una gerarchia in base a ciò che si ha. Ma chi possiede tanto non fa altro che desiderare di più, non dando l’importanza necessaria a quello che già è suo, mentre invece chi vive col necessario sa gioire di quello che gli arriva. Nonostante non si dorma in una stanza propria o si è costretti a condividere lo stesso letto, l’amore nato dalla gratitudine per il dono ricevuto supera qualsiasi costo.

 

 

Per impedire che la notte più magica dell’anno spenga definitivamente il suo incantesimo serve un atto rivoluzionario, serve prendere coscienza di sé e farsi guidare dal cuore. Un piccolo gruppo di giocattoli saprà dire di no, saprà uscire dal loro semplice ruolo di oggetto per portare a termine una missione che gli adulti pare abbiano dimenticato. Una vera e propria famiglia a cui è impossibile non affezionarsi ad ogni singolo elemento, ognuno peculiare per la sua personalità: dall’impassibile Capo Penna D’ Argento al burbero dall’animo gentile Ammiraglio Mezza Barba passando per la romantica Barbara.

 

 

 

 

I personaggi de La Freccia Azzurra, con le voci di Lella Costa e Dario Fo

È triste che non possano stare insieme per sempre, ma la loro diaspora è necessaria al fine di portare gioia a chi è stato messo da parte, se infatti la missione iniziale era far felice uno solo si renderanno conto che altri bambini come Francesco vanno salvaguardati. Il destino di Francesco appunto sarà definitivamente riscritto dopo questa notte. Anche se come tutti i bambini anche lui chieda un oggetto, quello che realmente desidera gli sarà consegnato: sentirsi di nuovo parte di una famiglia. Per una che è costretta a dividersi un’altra si unisce, la Befana diventerà per lui quella figura genitoriale che tanto manca al ragazzo. Portata vita troppo presto dalle vicende della vita.

 

 

Infine, Spicciola, l’ultimo tassello di questo “trio”, una cane di pezza che grazie alla sua forza d’animo subirà una metamorfosi collodiana, prescelto per raggiungere l’obiettivo stabilito. Lui ha avuto l’idea ed è lui a portarla a compimento. Adatto a tutte le età, moderno per le tematiche e ancora giovane grazie ad una tecnica sopraffina. Un mix ideale di avventura, umorismo e sentimenti senza disdegnare di inquadrature e sequenze virtuose (quella delle matite colorate è fenomenale) con un grande ruolo della componente onirica! Il tutto messo insieme da un ritmo incalzante che non lascia spazio a tempi morti valorizzando a pieno tutte le varie sottotrame. In più permette di riflettere in quale mondo i bambini di oggi debbano affidare le loro speranze. “Forse voi non avete più un cuore, ma i vostri giocattoli sì”.

Voto:
4/5