Articolo pubblicato il 9 Gennaio 2023 da Bruno Santini
Tratto dall’omonimo romanzo di Charlie Mackesy, “Il Bambino, la Talpa, la Volpe e il Cavallo” è un cortometraggio diretto da Peter Baynton e dallo stesso autore del libro e prodotto da Apple TV+. La piattaforma statunitense realizza una nuova piccola perla d’animazione attraverso una storia semplice che tenta di passare un dolce e tenero messaggio al pubblico. Un film che dura poco più di trenta minuti, ma che racchiude in sé tutta l’essenza del racconto di Mackesy, grazie anche ad una meravigliosa tecnica d’animazione. Ecco la trama e la recensione del corto.
La trama del nuovo cortometraggio di Apple Tv+
Un Bambino si è perso ed è alla ricerca della strada di casa. Lungo il suo percorso, però, incontra tre animali: una talpa, una volpe ed un cavallo. Assieme intraprendono un viaggio nel tentativo di raggiungere la meta del bimbo, ma la loro avventura rivela qualcosa di inaspettato per ognuno di loro. Un’improbabile squadra di quattro nuovi amici che stringono un forte legame.

“Che cosa vuoi fare da grande?” - “Essere gentile.”
Dialogo tra la Talpa e il Bambino (Tom Hollander e Jude Coward Nicoll)
La recensione de “Il Bambino, la Talpa, la Volpe e il Cavallo”
“Il Bambino, la Talpa, la Volpe e il Cavallo” è un romanzo che nel 2020 ha raggiunto lo status di bestseller. Di conseguenza diversi produttori hanno tentato di accaparrarsi i diritti per realizzarne una trasposizione e, alla fine, a dar vita a questo progetto d’animazione ci hanno lavorato la NoMore Production e la Bad Robot, la casa di produzione di J. J. Abrams. Il risultato è un cortometraggio strutturato mediante una tecnica d’animazione che gioca con l’inchiostro, i segni a matita e gli sfondi acquerello. Una scelta che colpisce visivamente e rende ancor più accattivante il prodotto all’occhio di uno spettatore abituato alla ricca cgi e animazione realizzata in computer grafica della maggior parte dei film odierni.
Per realizzare questo cortometraggio con una tecnica d’animazione apparentemente semplice, il team creativo, composto da più di 120 persone provenienti da ben 20 Paesi diversi, ha dovuto lavorare da remoto a causa della situazione pandemica. Un lavoro di squadra che si riesce a percepire durante la visione poiché, tra una sequenza e l’altra, si nota lo studio e i dettagli che compongo ogni singolo fotogramma.
Se dal punto di vista tecnico il corto stupisce, dal punto di vista artistico il discorso è diverso: il film non è esente da difetti, spesso infatti qualche frase o dialogo risulta stucchevole o più macchinoso, quasi come se ogni personaggio racchiuda in sé un’innumerevole numero di perle di saggezza. La storia, però, si concentra su qualcosa che va oltre questi intoppi: quattro personaggi si incontrano e intraprendono un viaggio, un breve percorso che al suo interno racchiude qualcosa di molto emozionante. Il lavoro fatto sui protagonisti, sia dal punto di vista estetico sia dal punto di vista narrativo, è incredibilmente dettagliato e studiato. Inoltre gli stessi doppiatori riescono a dare quel valore aggiunto ai rispetti ruoli: dall’esordiente Jude Coward Nicoll nei panni del Bambino, passando per i ben più famosi Tom Hollander, la Talpa, Idris Elba ovvero la Volpe ed, infine, Gabriel Byrne che interpreta il Cavallo.

“Non è strano? Vediamo solo ciò che accade all’esterno, ma quasi tutto succede all’interno di noi.”
Cit. il Bambino (Jude Coward Nicoll)
Nulla è più potente della gentilezza
“Il Bambino, la Talpa, la Volpe e il Cavallo” è inizialmente un viaggio alla ricerca di casa, ma che lungo il percorso si trasforma in qualcosa di più intimo ed interiore. I quattro personaggi affrontano uno dopo l’altro diverse situazioni che li portano a formare una piccola e bizzarra squadra. L’obiettivo è riportare il Bambino a casa, ma alla fine il suo posto probabilmente lo ha già trovato al fianco dei suoi nuovi amici. Un breve racconto che parla di emozioni e sensazioni che tende a ribadire, come afferma uno dei personaggi, che nulla è più potente della gentilezza. Una storia struggente racchiusa in soli trenta minuti circa che, nonostante alcuni momenti più stucchevoli, raggiunge il suo obiettivo ovvero passare allo spettatore il profondo messaggio d’amore che si cela all’interno di questa breve avventura. Un incredibile viaggio che esplora il senso della gentilezza, del coraggio e della speranza.