Recensione – Tokyo Vice Episodi 1×07 e 1×08

Tokyo Vice episodi 7 e 8 recensione

Articolo pubblicato il 30 Novembre 2022 da Bruno Santini

Si è appena conclusa la prima stagione di Tokyo Vice, la serie di HBO Max prodotta da Michael Mann e disponibile in Italia su Paramount+. Una serie tv formidabile, presa in considerazione da pochi ma che merita assolutamente la visione. In attesa della già confermata seconda stagione, come è terminato questo primo, meraviglioso, arco narrativo ? Di seguito la recensione degli episodi 1×07 e 1×08.

Recensione con spoiler degli episodi 1×07 e 1×08. Che sviluppo c’è stato in questi episodi conclusivi ?

In questi episodi conclusivi, i rapporti tra Jake Adelstein ed il Detective Katagiri sembrano essere ai minimi storici, dopo il buco nell’acqua durante il raid all’aeroporto. Katagiri continua ad indagare e riesce ad incastrare Miyamoto, scoprendo il suo ruolo di talpa di Tozawa. Il personaggio interpretato da Ken Watanabe però, nonostante condanni le sue scelte, sceglie di tenerlo al proprio fianco per cercare di arrivare a Tozawa. Allo stesso tempo, Samantha sta cercando Polina e tenta di aprire un proprio locale per mettersi finalmente il passato alle spalle e poter ricominciare da capo. 

 

Non sarà così semplice però e, dopo essere stata fregata da Akira e perdendo tutti i suoi risparmi, decide di fare affidamento su Ishida, che gli promette i fondi necessari per avviare la propria attività. In tutto ciò Jake, anche e soprattutto dopo essere entrato in contatto con degli uomini di Tozawa che lo colpiscono per intimargli di smettere di ficcare il naso nei loro affari, si sente perso e non sa più se valga la pena continuare o meno. In suo aiuto interverrà Eimi, la sua caporedattrice che, seguendo anche il famoso concetto di “vivere nella verità” del premio Nobel Liu Xiaobo, lo spronerà a continuare con il suo lavoro. Il suo destino, inevitabilmente, lo porterà a riprendere una stretta collaborazione con il Detective Katagiri, grazie a quello che potremmo definire il MacGuffin di questo finale di stagione, ovvero “Yoshino” : quello che inizialmente sembrava essere un paese, si scopre essere la barca di Tozawa, dove organizza feste con uomini d’affari importanti e dove si trova la stessa Polina. Jake, dopo aver trovato fuori di casa una videocassetta contenente prove ed informazioni al riguardo, capirà che il suo destino non può non essere quello di indagare e che non c’è nessuno meglio di Katagiri con cui possa farlo ed a cui affidarsi.

 

Due episodi densi di avvenimenti e difficili da riassumere in poche righe, a riprova della grande qualità della serie. Il continuo intrecciarsi delle storie di tutti i personaggi sembra così andare a convergere in uno stesso punto, fino ad un finale che lascia tutto aperto per una seconda stagione, che è già stata confermata.

Recensione degli episodi 1x07 e 1x08 di Tokyo Vice, serie tv prodotta da Michael Mann e disponibile in Italia su Paramount Plus

Il concetto di destino ed il ruolo di Sato

Nonostante si tratti di una serie corale ed ogni personaggio sia perfettamente caratterizzato e con una propria storyline, con questo finale di stagione il loro destino finisce inevitabilmente per intrecciarsi. Il concetto di destino è un concetto che implicitamente Tokyo Vice porta avanti dal principio. Tranne (forse) per i personaggi di Jake e Katagiri infatti, sembrano tutti destinati ad essere sconfitti, a precipitare nell’oblio, ad essere dimenticati. La figura chiave da questo punto di vista è certamente quella di Sato : egli entra quasi per caso all’interno della Yakuza, non è assolutamente convinto eppure si sente rinchiuso in un destino già scritto, senza via di fuga. Emblematico il fatto che passi dall’essere un semplice galoppino alla mercè di Ishida e dei suoi superiori, ad essere lui al comando e ad avere tra le mani il destino appunto, la vita del giovane Koji che, reo di aver sbagliato la cottura di una zuppa per Ishida, “deve pagarla”. Sato si rivede in lui e decide di dargli dei soldi e lasciarlo andare, a patto che non torni mai più in questo mondo. Il destino però è cieco ed il suo sembra scritto da tempo. Viene infatti accoltellato subito dopo aver parlato con Samantha, l’unica persona che sembrava, dal suo punto di vista, poterlo salvare. 

Recensione degli episodi 1x07 e 1x08 di Tokyo Vice, la serie tv prodotta da Michael Mann e disponibile in Italia su Paramount Plus

Nessuno si salva : il personaggio di Dave Fisch ed il futuro di una città intera

Nel settimo episodio vediamo apparire il personaggio di Dave Fisch, un vecchio amico di Jake che si trova in Giappone in vacanza, per fare un anno sabbatico prima di laurearsi. I due si incontrano casualmente per strada e decidono di rivedersi quella sera stessa. Una volta essere andati in un locale, Jake non potrà fare a meno di notare Misaki, compagna di Tozawa che si trova lì senza scorta e con cui egli inizia a parlare. Dopo il malore che Tozawa ha durante la sua festa di compleanno però, richiede subito la sua presenza ed alcuni suoi uomini si recano immediatamente nel locale per prelevarla e portarla da lui. Nel farlo però, notano come lei si sia intrattenuta con il Gaijin, con quel giornalista straniero che sta dando tanti grattacapi al loro capo e Dave, con l’obiettivo di calmare gli animi, decide di intervenire. Non si scherza con gli uomini di una figura potente ed influente come Tozawa però, che lo minacciano con un coltello al collo e che solo grazie all’intervento di Jake e della stessa Misaki non sfocerà in qualcosa di più. 


La figura di Dave è una figura importantissima perchè rappresenta l’uomo medio che vede nel Giappone ed in Tokyo la terra promessa, dove chiunque vorrebbe poter vivere e dove non esiste nulla che non sia meraviglioso. Il Giappone, che è indubbiamente una terra di grande cultura e valori, è però una terra che, come un po’ ovunque nel mondo, presenta un’altra faccia della medaglia fatta di criminalità ed omertà, una terra dove lo stesso fattore-Yakuza è ancora lontano dall’essere risolto, visto che è assolutamente plausibile incontrarne dei membri all’interno dei locali che, addirittura, possono lasciarti il proprio biglietto da visita. La figura di Dave sembra quasi un monito, per gli stranieri che voglio visitare il paese ma anche e soprattutto per i giapponesi stessi : i problemi vanno affrontati e non potranno mai essere risolti semplicemente nascondendoli sotto il tappeto. Il destino non è un testo già scritto che ogni individuo deve semplicemente seguire ma che, anzi, ogni individuo deve poter scrivere, giorno dopo giorno.


La prima stagione di Tokyo Vice è stata indubbiamente una delle migliori uscite negli ultimi anni e la sua conferma per una seconda stagione sembra la scusa perfetta per far sì che chi se la sia persa, possa recuperarla per poi vedere come andranno a chiudersi definitivamente tutti i vari archi narrativi. Insomma, non ci sono scuse, Tokyo Vice è una serie di cui si è parlato davvero poco ma nessuno può privarsi di una delle migliori produzioni televisive non solo del 2022 ma dell’ultimo decennio. 

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