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Laputa – Castello Nel Cielo: gli esordi di Miyazaki

Continua la nostra carrellata di recensioni sui film del noto Hayao Miyazaki; oggi parliamo di Laputa – Castello Nel Cielo, pellicola del 1986 prodotta dallo Studio Ghibli, rilasciata in Italia e in gran parte dei paesi stranieri solo nel 2012.

 

La protagonista è Sheeta, una giovane ragazza prigioniera dei pirati. La ragazza riesce a fuggire e viene inseguita dai cattivi che vogliono impossessarsi della sua aeropietra, una collana “portafortuna” dagli strani poteri. Durante la fuga conosce Pazu, un giovane ragazzo operaio che la aiuterà a cercare Laputa, una misteriosa isola nel cielo da cui sembra provenire la pietra di Sheeta.

 

Laputa – Castello Nel Cielo segue i classici stilemi del regista giapponese, che abbiamo imparato a conoscere nella recente “retrospettiva” dedicata alle sue opere.

Quelle di Miyazaki sono storie di avventura con elementi magici ricorrenti e personaggi eroici ed impavidi, ma si narra anche d’amore, di natura, di differenze sociali, di ribellioni a un ingiusto comando. Un racconto di formazione evocativo con potenti immagini e musiche oniriche.

Sheeta è un personaggio buono e leale, e nonostante il suo alto lignaggio non schernisce affatto o prende le distanze dal suo fedele Pazu, il quale somiglia più a una figura di servo. Lo tratta anzi come suo pari. Fra i due nasce subito una forte amicizia, una complicità fanciullesca che potrebbe in seguito lasciare spazio ad un sentimento forse più maturo, ma non ci è dato saperlo.

All’interno del film viene citato esplicitamente l’autore Jonathan Swift, scrittore del libro “I Viaggi Di Gulliver”, non solo perché parte della trama è un chiaro rimando alla storia citata, ma anche perché l’isola di Laputa viene menzionata proprio all’interno del suo libro, abitata da una civiltà pacifica ed equilibrata. Altra menzione speciale viene dedicata a Jules Verne, altro noto scrittore di avventura, specialmente nella fase di descrizione delle macchine volanti.

 

Dopo circa quarant’anni è tempo di riscoprire gli esordi del regista giapponese, così da comprendere dove e quando è nato il colore, l’atmosfera, i disegni da cui restiamo costantemente affascinati in tutte le sue opere tanto amate dal pubblico. Motivo per cui ve lo consigliamo.

Voto:
3.5/5
Andrea Barone
4/5
Andrea Boggione
4/5
Christian D'Avanzo
4/5
Carlo Iarossi
4/5
Paolo Innocenti
0/5
Carmine Marzano
3.5/5
Alessio Minorenti
0.1/5
Giovanni Urgnani
4/5
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

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