“The Lost Bus” è il nuovo film realizzato da Paul Greengrass, cineasta britannico che, dopo la vittoria dell’Orso d’oro al Festival di Berlino con “Bloody Sunday” e la direzione di ben tre capitoli della nota saga action con protagonista Jason Bourne, torna a raccontare una storia vera, un survival movie proprio come i precedenti “United 93” (2006) e “22 Luglio” (2018). Apple Studios e Blumhouse producono un’adattamento del romanzo “Paradise: One Town’s Struggle to Survive an American Wildfire” scritto da Lizzie Johnson e che racconta di Kevin McKay, un’autista di bus scolastici, e dei diversi incendi che hanno colpito la zona di Camp Fire, in California nel 2018. Di seguito la sinossi e la recensione della pellicola con protagonisti Matthew McConaughey e America Ferrera disponibile su Apple TV+.
La trama del film “The Lost Bus” con Matthew McConaughey e America Ferrera
Nel 2018 nella zona di Camp Fire, più precisamente nella contea di Butte, in California, dopo diverse giornate con corpose raffiche di vento e un caldo torrido, una mattina prende vita un incendio che finisce per estendersi a dismisura e perdita d’occhio. Un fuoco che velocemente riesce a raggiungere anche i centri abitati più vicini, creando più di qualche disagio ai residenti che si ritrovano intrappolati tra le fiamme. In particolare modo la cittadina di Paradise viene inghiottita da uno spaventoso incendio e 22 bambini, più la loro insegnante, rimangono intrappolati a scuola. Fortunatamente, non essendo ancora rientrato alla base, uno degli autisti di autobus della zona viene convocato dalla sua caposquadra per intervenire e tentare di portarli in salvo.

La recensione di The Lost Bus, il film di Paul Greengrass
Fin dal principio l’azione si sviluppa su due fronti ben distinti: da un lato il pubblico si trova di fronte alla storia di un uomo, o meglio un padre, quasi inerme di fronte alla innumerevoli difficoltà nei confronti del figlio e della sua stessa vita, mentre dall’altro la storia segue i vari aggiornamenti del corpo dei vigili del fuoco che tenta, attraverso più squadre, di placare questi incendi. Due storie che finiscono per intersecarsi a più riprese senza mai incontrarsi veramente, almeno fino al finale del film. Greengrass sceglie quindi di mostrare allo stesso tempo il lato più tecnico legato alle operazioni di soccorso e la parte più “narrativa”, la parabola dell’antieroe.
A rivestire i panni dell’autista Kevin McKay c’è il premio Oscar Matthew McConaughey, il quale regala l’ennesima splendida interpretazione, nonostante una carriera che dopo il trionfo con “Dallas Buyers Club” non ha raggiunto il grande successo sperato. L’attore statunitense si cala perfettamente nel suo personaggio, quest’uomo affranto, un padre single che tenta in tutti i modi di legare con il proprio figlio (interpretato per l’occasione dallo stesso figlio di McConaughey). Inizialmente pare non riuscirci, ma il film mostra come Kevin di punto in bianco si trova ad essere un possibile eroe per un’intera comunità e forse anche per suo figlio. Un eroismo dettato da una profonda umanità che risiede nel profondo di un essere umano imperfetto arrivato allo sbando.
Come contraltare c’è, invece, l’insegnante Mary Ludwig, interpretata da America Ferrera, anche se nella storia vera sono presenti due maestre, ma una di loro non ha voluto essere presente nel film di Greengrass. Mary, proprio come Kevin, viene catapultata in una situazione di pericolo di colpo, con in più la responsabilità di ben 22 bambini sempre più spaventati e preoccupati per quanto sta accadendo al di fuori del pullman. Due personaggi che finiscono per collaborare e condividere un eroismo inaspettato, per nulla scontato e che dimostrata la forza dell’animo e il coraggio di certi individui, anche quelli meno sospettabili.
Se c’è un elemento che è quasi onnipresente nel cinema di Paul Greengrass è senz’altro la tensione e la ricerca di un climax narrativo che possa fungere da perno del racconto: è proprio così nei due titoli precedentemente citati, ma questo accade anche in “Captain Phillips” (2013), “Green Zone” (2010) e tanti altri titoli dell’autore britannico. La creazione di un ritmo altalenante che cerca di ripercorre pedissequamente gli eventi reali narrati nel libro da cui la pellicola prende spunto, però, risulta il difetto di un prodotto che per quello che vuole raccontare dura effettivamente troppo, tra situazioni ripetitive che non fanno altro che sottolineare e sottolineare qualcosa che il pubblico ha già compreso. Tutto nasce da un reale fatto di cronaca dove i protagonisti sono, come sottolineato, eroi inconsapevoli, costretti a gestire un’importante situazione di crisi, ma, nonostante dei difetti, nel film Apple non mancano anche messaggi politici legati alle sempre più pesanti problematiche ambientali, visto il numero di vittime nel corso degli anni e quanto successo anche quest’anno sempre in California.
Dal canto suo, l’autore resta fedele ai suoi principi e riesce comunque a restituire quella tensione e le emozioni che lo spettatore si ritrova a provare di fronte ad una possibile tragedia su larga scala. L’aspetto che funziona di più è questo concentrasi sul lato più emotivo dell’intero racconto. Per il pubblico è importante in primis capire, se non si conoscono i fatti narrati, se i bambini riusciranno a salvarsi. Nel corso del film tutto accade in un attimo, proprio come nasce il primo incendio, di colpo la cenere e il fuoco coprono tutto ciò che li circonda portando buio, oscurità e sempre meno ossigeno. Tra vittime, persone spaventate, il traffico completamente bloccato e strade ostruite, la tragedia sta per trasformarsi in completa catastrofe, ma anche se il film si concentra su Kevin, Mary e i 22 alunni, la speranza è che questa profonda umanità sia presente in tutti, dai soccorritori ai semplici cittadini.

The Lost Bus è il survival movie con Matthew McConaughey e America Ferrera
Paul Greengrass con “The Lost Bus” realizza un survival movie che racconta di quanto sia importante agire e tentare di fare la cosa giusta nel momento giusto. Attraverso una coppia d’attori in completa sintonia come Matthew McConaughey e America Ferrera, il film riesce a catturare il pubblico portandolo a confrontarsi con una terribile situazione come i vari incendi che da anni colpiscono la California e non solo. Peccato solo per più di due ore dove effettivamente i tempi narrativi non vengono proprio gestiti alla perfezione, sicuramente un racconto dai ritmi più serrati avrebbe potuto restituire ancor più forza ad una storia che già di suo risulta potente per la sua veridicità.
Fortunatamente un montaggio curato riesce a sistemare il più possibile una pellicola che spesso sembra perdere la bussola tentando, invano, di raccontare più cose di quante in realtà sono davvero utili a comprendere gli eventi realmente accaduti. Greengrass grazie alla sua esperienza riesce comunque a girare più di un paio di momenti impattanti, dallo sviluppo dei primi incendi, agli attimi di panico e pericolo che a bordo di un semplice scuolabus i protagonisti si ritrovano costretti ad affrontare. Una grande scatola di metallo, difficile da manovrare, soprattutto tra strade intasate e il caos generale di una città completamente in fiamme, ma è proprio quando pare non esserci più speranza che gli eroi più inaspettati possono prendere fortunatamente il sopravvento.







