Una battaglia dopo l’altra, Bret Easton Ellis ci riprova: “Sopravvalutato”

Bret Easton Ellis proprio non ci sta e, nelle sue recenti dichiarazioni, ha parlato nuovamente di Una battaglia dopo l’altra di Paul Thomas Anderson, definendolo sopravvalutato.
Una battaglia dopo l'altra, Bret Easton Ellis ci riprova: "Sopravvalutato"

Negli ultimi giorni, e non potrebbe che essere così per una serie di ragioni che vanno dall’effettiva qualità del film al suo riscontro al box office, Una battaglia dopo l’altra continua a far parlare di sé. E non sempre in termini positivi, considerando le recenti dichiarazioni della destra conservatrice statunitense, che ha attaccato il lungometraggio di Paul Thomas Anderson, ritenendolo pericoloso in un momento storico sicuramente molto particolare, a seguito della morte di Charlie Kirk. Tra le voci contrastanti, con il film di PTA con Leonardo DiCaprio protagonista, c’è anche quella di Bret Easton Ellis, che aveva definito già il lungometraggio in termini negativi, spiegando come lo si apprezzasse solo perché di sinistra; nelle sue ultime dichiarazioni, lo scrittore di American Psycho ha rincarato la dose, definendo il film addirittura sopravvalutato.

Le dichiarazioni di Bret Easton Ellis su Una battaglia dopo l’altra e sul perché sia “sopravvalutato”

Le ultime dichiarazioni di Bret Easton Ellis hanno fatto sicuramente discutere, dal momento che lo scrittore americano era apparso non soltanto non in linea con il nuovo lungometraggio di Paul Thomas Anderson, ma anche particolarmente giudicante nei confronti del clima di apprezzamento nei confronti dell’opera, a suo dire determinato da una precisa ideologia politica; commentando il clamore mediatico determinato dalle sue dichiarazioni, lo scrittore ha aggiunto che il film è sopravvalutato è che a Hollywood non c’è possibilità di giudicare un’opera in maniera libera:

“Dio non voglia che tu dica che Una battaglia dopo l’altra non sia un granché, qui a Hollywood. Blasfemia! Come osi dirlo! Ritira ciò che hai detto! Come osi non apprezzare questo capolavoro che rappresenta la situazione attuale in America! Beh, io non l’ho apprezzato. La reazione della stampa specializzata – che, con sorpresa di nessuno, è super progressista e di sinistra – era prevedibile. Quello che cercavo di dire, credo, è che hanno sopravvalutato il film perché è in linea con la loro ideologia politica. E ne sono convinto. Uno dei motivi per cui lo credo è che tantissime persone mi hanno contattato dicendomi che il film non gli era piaciuto per niente, e parlo di persone di sinistra.”

Per Bret Easton Ellis il clima politico e artistico negli Stati Uniti d’America è piuttosto sfiduciante, dal momento che obbliga tutti gli addetti ai lavori a “piegarsi” rispetto ad un’opera, uniformandosi al giudizio complessivo relativo ad un determinato film. In tal senso, ha specificato:

 “A Hollywood, se non ti inchini a questo film e non lo consideri il capolavoro che la stampa considera, allora sei un traditore della causa. Sei un pezzo di m**** di destra se osi criticare questo film, o PTA, o chiunque altro. È una fase storica ridicola quella in cui ci troviamo. Se questo film fosse uscito in un momento diverso, penso che la risposta sarebbe stata diversa: ogni tipo di arte viene visto sempre e solo attraverso la lente dell’ideologia“.