Sa un lato uno dei Fratelli Safdie sembra soffrire per un’apertura al botteghino statunitense tutt’altro che soddisfacente, con The Smashing Machine che ha ottenuto la peggiore apertura per un film con The Rock di sempre, dall’altro c’è un altro Safdie che sembra godere dei favori della critica; stiamo parlando di Josh e del suo Marty Supreme, film non dichiaratamente biografico su Marty Reisman con Timothée Chalamet nei panni del protagonista, un giocatore di ping pong ossessionato dalla volontà di vincere tutto e pronto a sfidare ogni cosa pur di perseguire il suo sogno. Le reazioni da New York sono incredibili e, per quanto motivo, si parla di corsa agli Oscar 2026 che sembra avere già il suo grande protagonista: ma quanto c’è di vero?
Il grande successo di Marty Supreme a New York
I Safdie Brothers sono sicuramente protagonisti, in un modo o nell’altro, nell’ambito del periodo storico contemporaneo e dopo aver regalato agli spettatori film di grandissimo livello, come Good Time e soprattutto Diamanti Grezzi, hanno deciso di separare le loro strade e di concentrarsi su progetti diametralmente opposti, ma che condividono entrambi la stessa produzione: A24. 50 milioni di budget per The Smashing Machine e 70 per Marty Supreme, che diventa così il film con il più alto budget nella storia della casa di produzione e distribuzione, superando anche Civil War di Alex Garland e, in generale, facendo segnare una tendenza che diventa sempre più costante per la realtà in questione.
C’è da dire che anche The Smashing Machine aveva ottenuto un grande responso da parte della critica e del pubblico alla Mostra del Cinema di Venezia 2025, con i 15 minuti di standing ovation per Dwayne “The Rock” Johnson e soci, oltre che con il premio della regia conferito a Benny Safdie, per quanto il risultato al botteghino non sia stato soddisfacente nella prima settimana di apertura nel mercato cinematografico statunitense; per Marty Supreme la presentazione in anteprima al Festival di New York, in attesa dell’esordio al cinema nel periodo natalizio, è stata particolarmente convincente: il pubblico ha apprezzato praticamente ogni aspetto del film, sia per quanto riguarda la regia dinamica e frenetica, sia per quanto concerne il clima dell’ossessione del protagonista, splendidamente interpretato da Timothée Chalamet; con un passaparola di questo genere, insomma, vale la pena già parlare di favorito agli Oscar 2026?
Timothée Chalamet è favorito agli Oscar 2026 per il suo ruolo in Marty Supreme?
Come si poteva immaginare soltanto qualche anno fa, con il suo ruolo in Chiamami col tuo nome e con la candidatura agli Oscar come miglior attore protagonista, Timothée Chalamet è destinato a diventare uno dei nomi più rappresentativi anche nel contesto degli Academy Awards, in virtù di ruoli che sono pensati per il suo volto e per interpretazioni che molto spesso lasciano il segno; c’è da dire anche che un’ultima tendenza porta Chalamet a essere perfettamente delineato anche per contesti biografici e, dopo aver vestito i panni di un eccentrico e scostante Bob Dylan, è adesso impegnato nel (non)biografico dedicato a Marty Reisman, in un film che annovera anche le presenze di numerosi professionisti nel mondo del ping pong.
L’interpretazione di Timothée Chalamet, stando alle prime impressioni che arrivano direttamente dal contesto del Festival di New York, sembra essere stata lodata praticamente da tutti e ciò lo renderebbe favorito anche in ottica Oscar 2026 dove, a meno di stravolgimenti, il più grande avversario sembrerebbe essere Leonardo DiCaprio per Una battaglia dopo l’altra, oltre che un praticamente atteso Michael B. Jordan doppio-protagonista di Sinners. E chissà se, dopo aver perso contro un mostro sacro come Adrien Brody, non sia arrivato il momento del tanto agognato primo Oscar.






