Tutto in un’estate! è un genuino racconto di formazione

Tutto in un’estate! (Vingt Dieux!) è il primo lungometraggio della giovane regista francese Louise Courvoisier, vincitore del Premio Giovani nella sezione Un Certain Regard a Cannes77, in uscita in Italia dal 26 giugno 2025.
Recensione Tutto in un'estate! film 2024

Articolo pubblicato il 26 Giugno 2025 da Arianna Casaburi

Presentato in anteprima e vincitore del Premio Giovani nella sezione Un Certain Regard della 77esima edizione del Festival di Cannes, Tutto in un’estate! – nel titolo originale Vingt Dieux! e nella versione resa internazionale Holy Cow – è il film del 2024 che segna l’esordio dietro la camera per un lungometraggio della giovanissima regista francese Louise Courvoisier. Il film ha ricevuto inoltre ben 4 nomination ai prestigiosi riconoscimenti del cinema francese dei Premi César, vincendo come Miglior esordio alla regia e Migliore rivelazione femminile per l’attrice Maïwène Barthélemy. Segue la recensione di Tutto in un’estate!, il primo film di Louise Courvoisier vincitore del Premio Giovani Un Certain Regard a Cannes77, distribuito nelle sale italiane grazie a Movies Inspired dal 26 giugno 2025.

La recensione di Tutto in un’estate!, un genuino racconto di formazione

Quello raccontato in Tutto in un’estate!, il film d’esordio della giovane regista francese Louise Courvoisier, è uno dei tanti racconti di formazione che si aggiungono ai già preesisenti omologhi, con protagonista un giovane ragazzo, Totone, proveniente dalla campagna della Francia tra la Borgogna e Rhone Alpes che si ritrova a dover crescere e diventare adulto improvvisamente, fin troppo veloce, prendendosi cura anche della sorella minore dopo la morte tragica del padre. Seguendo questo filo, il film Tutto in un’estate! non ha niente di particolare che lo contraddistingua dagli altri film incentrati su un racconto di formazione, a parte il fatto di rappresentare il suo naturalismo di fondo, sia nella sua forma semplice e spoglia che riprende l’essenza della natura dove il protagonista vive le sue giornate, sia nel suo contenuto in cui la crescita di Totone avviene in modo naturale, a una velocità che segue il ritmo della vita, talvolta ancora di più.

A parte in alcuni momenti in cui questo naturalismo sembra prendere troppo il sopravvento e portare la narrazione a una piattezza uniforme, smossa però da scene dei litigi e scontri tra gli adolescenti protagonisti, quello di Tutto in un’estate! resta tuttavia un racconto di formazione genuino e per niente scontato, soprattutto per la modalità con cui affronta il lutto iniziale di Totone per la scomparsa del padre che non viene drammatizzato affatto. Al contrario, la morte e la perdita della figura paterna diventa per il protagonista motore di azione, di una ripresa della propria vita in mano per andare a stringere più forte il tenero legame tra lui e la sorella minore. A proposito di creare legami, l’affiatamento che gli attori non professionisti presentano è lodevole, e il fatto che non siano volti noti al pubblico o che non abbiano esperienza nel mondo del cinema va ad accenturare ulteriormente l’effetto di realismo e naturalismo proprio del film.

Tutto in un'estate recensione film
Una scena tratta dal film Tutto in un’estate! di Louise Courvoisier.

Tutto in un’estate!: perché il cinema francese ha sempre una marcia in più?

Dopo aver riportato la recensione di Tutto in un’estate!, e avere dunque approfondito i pregi e difetti del film in sé, occorre ora analizzare il perché, per l’ennesima volta, il cinema francese ha sempre una marcia in più nel rappresentare con un’invidiabile naturalezza ciò che ci sembra così difficile da mostrare e renderlo sempre godibile. Primo fra tutti il film Tutto in un’estate! porta sullo schermo non solo una storia già familiare per il cinema francese, ma anche per ogni spettatore in quanto rappresenta la quotidianità della vita del protagonista in tutta la sua semplicità scandita da gesti semplici e ripetuti come quella di tutti noi.

Inoltre, altra caratteristica del cinema francese che funziona sempre, è l’abilità con cui sa commistionare la commedia con il dramma senza che però l’una prevalga sull’altro, mantenendo un effetto naturale e spontaneo, evitando invece quello teatrale che potrebbe risultare artificioso.Si tratta di un naturalismo, di cui la Francia ha gettato le basi tra gli altri in campo letterario, che è andato inevitabilmente a influenzarne i metodi della narrazione, arrivando fino al cinema, che risulta sempre vincente perché capace di trasmettere emozioni vere e genuine e di arrivare così dritto al cuore dello spettatore senza far troppo leva sulla creazione apposita di scene che comandino le lacrime o il dolore penoso e spicciolo.

Il trailer italiano di Tutto in un’estate (2024), il film di Louise Courvoisier vincitore del Premio Giovani Un Certain Regard.
0,0
0,0 out of 5 stars (based on 0 reviews)
Recensione Tutto in un'estate! film locandina
Tutto in un'estate! (Vingt Dieux!)
Tutto in un’estate! (Vingt Dieux!)

Dopo la morte di suo padre, il diciottenne di nome Totone si ritrova a dover cambiare la sua vita passando dal divertimento da adolescente a quella da adulto, prendendosi cura della sua sorellina e inventandosi un nuovo lavoro producendo formaggio,

Voto del redattore:

7 / 10

Data di rilascio:

26/06/2025

Regia:

Louise Courvoisier

Cast:

Clément Favreau, Maïwene Barthelemy, Luna Garret, Mathis Bernard, Dimitri Baudry

Genere:

Commedia, drammatico

PRO

Il racconto di formazione genuino e non banale
Il naturalismo narrativo trasmesso dalla forma e dal contenuto
Le interpretazioni del cast composto da attori non professionisti
Talvolta il naturalismo porta a una piattezza narrativa