Eternal – Odissea negli abissi dei rimpianti e dei rimorsi che divorano l’anima

Finalmente arriva al cinema anche in Italia l’ultimo lavoro del cineasta danese Ulaa Salim, regista e sceneggiatore del film: ma qual è il risultato finale?
La recensione di Eternal - Odissea negli abissi, diretto da Ulaa Salim

Articolo pubblicato il 22 Giugno 2025 da Giovanni Urgnani

Presentato in anteprima mondiale al International Film Festival di Rotterdam, distribuito nelle sale cinematografiche danesi il 18 aprile 2024 col titolo originale For evigt, mentre in quelle italiane a partire dal 26 giugno 2025, grazie al contributo di Wanted Cinema. Scritto e diretto dal cineasta Ulaa Salim, vede la coppia d’interpreti protagonista composta da: Simon Sears e Nanna Øland Fabricius, quest’ultima conosciuta con lo pseudonimo di Oh Land. Ma qual è il risultato di Eternal – Odissea negli abissi? Di seguito la recensione e la trama ufficiale del film.

La trama di Eternal – Odissea negli abissi, il film di Ulaa Salim

Il regista e sceneggiatore Ulaa Salim è al suo secondo lungometraggio dietro la macchina da presa, dopo aver realizzato nel 2019 Sons of Denmark, ed è frutto della collaborazione produttiva di Islanda, Danimarca e Norvegia. Ma di cosa parla quindi Eternal – Odissea negli abissi? Di seguito la trama ufficiale del film:

Un terremoto in Islanda crea una frattura nelle profondità marine che promette di moltiplicare gli effetti catastrofici e già avanzati del cambiamento climatico. In Danimarca, il giovane Elias decide di consacrare la sua vita allo studio del fenomeno e sogna di far parte della spedizione sottomarina, ancora lontana decenni, che cercherà di chiudere la frattura. Nel frattempo incontra però Anita, e l’invaghimento di una serata in un locale sboccia ben presto in una relazione più seria. Gli eventi che segnano il loro amore avranno conseguenze difficili da ignorare, anche molti anni più tardi quando Elias è in missione per salvare il mondo e incontra nuovamente Anita.

La recensione di "Eternal - Odissea negli abissi" (2024) in uscita al cinema in Italia a partire dal 26 giugno 2025

La recensione di Eternal – Odissea negli abissi, con Simon Sears

Sia verso ovest, sia verso est, sia in alto verso lo spazio, sia nel profondo degli abissi, il viaggio si conferma espediente pressoché perfetto per sviscerare le inquietudini, le incertezze e i dubbi irrisolti che attanagliano l’essere umano. L’avventura fantascientifica di Ulaa Salim entra nell’ultima categoria sopracitata, se così si può definire, dove la Terra è minacciata da una frattura al suo interno, causata dalle azioni incaute ed egoiste del suo principale abitante.

L’immagine di un pianeta ferito è solo un assaggio rispetto alle simbologie che è capace di esprimere questo espediente narrativo: il concetto stesso di “frattura” è magistralmente sviluppato su più livelli, da quello individuale a quello più collettivo. Le fratture dell’animo possono generarsi in differenti modi, nella figura maschile protagonista ad esempio, raffigurata da Elias, nasce da un pesante senso di rimorso, dal non perdonarsi la scelta compiuta in gioventù rifiutando una paternità improvvisa (?) così da spingere l’amore della propria vita a compiere una scelta e un gesto forse non nella sua piena convinzione e che di fatto spezza l’unione d’amore.

A specchio, la frattura di Anita trova le sue radici nel non perdonare chi le sta accanto in quel momento, ferita dallo spegnersi dell’illusione di poter costruire un progetto solido e duraturo, un sogno infranto da scelte pragmatiche figlie della paura del domani o, meglio, dalla sua incertezza e dalla sua sempre più fievole fiducia in esso. Frattura enorme e si spera non insanabile si è formata tra le vecchie e le nuove generazioni, quest’ultime dentro il dramma di aver ereditato appunto un mondo mortalmente ferito, pieno di problemi il cui peso le schiaccia così tanto che l’unico modo per sopravvivere e chiudersi nella bolla dell’evasione, alla ricerca del diritto di vivere e di passare il tempo lontano dalla frustrazione e dalla crisi del quotidiano.

Appoggiandosi a riferimenti miliari della “settima arte”, su tutti l’ormai onnipresente citato 2001 – Odissea nello spazio (1968), regia e sceneggiatura sanno meravigliosamente coinvolgere lo spettatore dentro la narrazione, in primis sapendo benissimo come costruire un rapporto di coppia, intenso e caldo sia nei momenti di vicinanza sia in quelli di distanza in tutte le fasce temporali, utilizzando al meglio il suo plot twist per dare il là al terzo e definitivo atto. Ci pensa poi l’ottimo finale a mettere il punto esclamativo e a chiudere il cerchio sul discorso imbastito nei quasi cento minuti di durata, rafforzando principalmente il senso di realtà; infatti, continuare a girare a vuoto sugli scenari ipotetici non porta assolutamente a niente.

Pensieri come “se avessi fatto”, “se avessi scelto diversamente”, “come sarebbe andata qualora” non fanno altro che ampliare la frattura, per rimarginarla invece occorre intraprendere il percorso d’accettazione e una volta per tutte chiudere col passato, anche se ciò comporti al farsi da parte non senza dolore. Ma per l’appunto «Indietro non si torna» ed inoltre ognuno deve comprendere come non sia possibile intervenire nella realtà altrui a proprio piacimento, nonostante ci si possa muovere seguendo fini postivi o ci si muova grazie alla voglia di recuperare e rimediare. Se si vuole avere la possibilità di aprire nuove porte nella vita, bisogna necessariamente uscire e chiudersi alle spalle quella vecchia.

Trailer ufficiale di Eternal – Odissea negli abissi, diretto a Ulaa Salim
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La recensione di Eternal - Odissea negli abissi, diretto da Ulaa Salim
Eternal - Odissea negli abissi (For evigt )
Eternal – Odissea negli abissi (For evigt )

"Uno scienziato si innamora, ma sa anche che la fine del mondo è vicina."

Voto del redattore:

9 / 10

Data di rilascio:

26/06/2025

Regia:

Ulaa Salim

Cast:

Simon Sears, Nanna Øland Fabricius, Anna Sogaard Frandsen, Viktor Hjelmso, Oscar Langer, Magnus Krepper, Halldóra Geirharðsdóttir e Iselin Shumba Skjaevesland

Genere:

Fantascienza

PRO

Ottimo il modo in cui sviluppa la caratterizzazione del protagonista tramite l’espediente narrativo di partenza
Il finale chiosa perfettamente con tutto il racconto alle spalle, grazie ad una messa in scena ispirata
Il legame affettivo tra Elias e Anita è ben costruito, la coppia esprime sincero sentimento ed erotismo
Per essere una questione globale, narrativamente appare troppo circoscritta in un piccolo spazio