KPop Demon Hunters celebra la cultura coreana con musica, luci e colori

Su Netflix giunge un nuovo film d’animazione sudcoreano, che celebra il K-Pop in maniera particolarmente convincente: KPop Demon Hunters. Ma perché merita la visione?
KPop Demon Hunters celebra la cultura coreana con musica, luci e colori | Recensione film su Netflix

Articolo pubblicato il 20 Giugno 2025 da Bruno Santini

In attesa della stagione estiva che aumenterà considerevolmente il numero di anime presenti (anche) sulla piattaforma di streaming Netflix, il servizio si aggiorna con un nuovo film d’animazione sudcoreano: stiamo parlando di KPop Demon Hunters, diretto da Maggie Kang e Chris Appelhans, che annovera all’interno del suo cast numerosissime figure di grande fama nella cultura musicale e cinematografica del paese, tra cui Arden Cho, May Hong, Ji-young Yoo, Ahn Hyo-seop, Daniel Dae Kim, Ken Jeong e Lee Byung-hun. Il tentativo di portare sullo schermo un omaggio della cultura sudcoreana, attraverso musica, colori ed esplosione di altri elementi visivamente accattivanti, rappresenta sicuramente un elemento per cui muovere la propria attenzione: ma si tratta di un qualcosa di riuscito? Vediamo, più da vicino, come la caccia ai demoni e la celebre musica K-Pop si uniscono tra loro in KPop Demon Hunters, attraverso la recensione del film d’animazione su Netflix.

La recensione di KPop Demon Hunters: consapevolezza tecnica e narrativa nel nuovo prodotto Netflix

Quello dell’animazione è un comparto che sta ottenendo sempre più credito negli ultimi anni, coinvolgendo culture asiatiche che non si limitano più all’esempio giapponese ma che coinvolgono tanti altri paesi, con scuole di pensiero e di lavoro costantemente mutevoli e impegnate a conferire una tipologia di lavoro completamente differente, rispetto a quella del Sol Levante. Dalla Corea del Sud, uno dei paesi più occidentalizzati della cultura asiatica, giunge un prodotto particolarmente colorato, che dimostra grande consapevolezza tecnica e narrativa: stiamo parlando di KPop Demons Hunters, un film che – in effetti – unisce più elementi archetipici di una cultura che volge il suo sguardo a Ovest, soprattutto per quanto riguarda le sue tracce estremamente pop.

E non parliamo soltanto di colori propriamente detti, che in effetti abbondano all’interno del film: nell’ambito della recensione di KPop Demon Hunters, infatti, non si può fare a meno di notare una cura tecnica eccezionale del prodotto, che si affida di certo al fattore musicale (e ad una cultura artistica marcatissima all’interno del paese, qui celebrata), ma anche ad un’altissima qualità delle animazioni. Con la produzione di Sony Pictures Animation e le animazioni curate da ImageWorks della stessa casa di produzione, il lavoro si nota finemente sullo schermo: che si tratti delle scene maggiormente concitate in termini d’azione o di quelle in cui è la musica a farla da padrona, il fattore cromatico è costantemente presente, così come la fluidità, la profondità e la qualità complessiva delle animazioni che regalano allo spettatore un prodotto tecnicamente e visivamente curatissimo. E non solo, poiché la maturità di cui parliamo è anche narrativa: pur raccontando una storia semplice, che ha profondi legami con il senso del teen drama e che si avvale anche di una classica rappresentazione da romance story di carattere puramente adolescenziale, c’è spazio per un ampio ricorso tematico, per un’abbondanza di elementi che interessano la cultura raccontata e, non di meno, per un senso di profonda consapevolezza dei mezzi espressivi di chi ha messo in piedi un prodotto tutt’altro che dimenticabile sulla piattaforma.

Un’immagine delle tre protagoniste di KPop Demon Hunters su Netflix

L’elogio e l’omaggio di una cultura sempre più radicata

L’elemento che più ci ha convinto, però, nella rappresentazione di KPop Demon Hunters riguarda la sua capacità di omaggiare e celebrare la sua stessa cultura. Spesso, l’animazione è il genere della stereotipizzazione, dell’estetizzazione delle componenti oggetto di rappresentazione, che ha ben pochi legami con la realtà del mondo che si presenta sullo schermo; il mondo sudcoreano che si racconta, qui, è invece evidente in ogni componente, pur nella misura del fantasioso che deriva da uno dei temi più celebri e trattato nella storia dell’animazione. Quella dei cacciatori di demoni è una storia topos del mondo degli anime, e il mercato abbonda di storia che si avvalgono di questo espediente per raccontare qualcosa di più, entro e oltre la figura del demone stesso. In questo caso, tramite la figura di Rumi, c’è spazio per offrire un mondo di appartenenze, di fatica costante, di ossessione nei confronti della propria attività, di trasformazione della passione in disagio.

È evidente il contatto con il mondo del K-Pop, allora, non solo nella grande abbondanza di canzoni di ottimo livello, ma anche nella resa di quell’etica del lavoro che tanto appartiene alla cultura coreana, in cui l’artista non è soltanto chi canta e si espone in pubblico, ma anche chi si racconta a 360% gradi, pur dovendo nascondere insicurezze, fatica, problemi e dubbi. Un mondo perfettamente estetizzato, alla maniera di un Truman Show, in cui l’oggetto catturato dalla macchina da presa (talvolta orientata dallo stesso soggetto verso se stesso) si costruisce e de-costruisce costantemente, in una costante romanticizzazione della propria stessa esistenza, che avviene in forma di quei network, video e piattaforme dove migliaia, milioni, di fan possono seguire il proprio idol in qualsiasi momento del giorno. Trasformare tutto questo nella proposta di demoni conquistati dalla musica e persuasi a partire dai propri dubbi è semplicemente intelligente e giusta come mossa tematica e rappresentativa, per un film che sì spicca nel suo essere musical, ma anche per l’insieme delle metafore che porta sullo schermo. Una piacevolissima sorpresa tra le uscite di giugno su Netflix.

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KPop Demon Hunters
KPop Demon Hunters

Un trio di cantanti K-Pop è segretamente impegnato nel contrastare la minaccia dei demoni sulla Terra tramite la loro musica, mentre accontentano i loro fan sfegatati.

Voto del redattore:

8 / 10

Data di rilascio:

20/06/2025

Regia:

Maggie Kang, Chris Appelhans

Cast:

Arden Cho, May Hong, Ji-young Yoo, Ahn Hyo-seop, Daniel Dae Kim, Ken Jeong e Lee Byung-hun

Genere:

Drammatico

PRO

La musica
La qualità delle animazioni
La rappresentazione della cultura coreana e K-Pop
Nessuno