Mostra del Cinema di Venezia 2025, le previsioni: da Sorrentino a Guadagnino, tutti i possibili film dell’82esima edizione

A poco più di due mesi dal suo inizio, quali titoli potremmo vedere all’82esima Mostra del Cinema di Venezia? Da Paolo Sorrentino a Luca Guadagnino, ecco le nostre previsioni.
Tutti i possibili film dell'82esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia

Articolo pubblicato il 9 Luglio 2025 da Gabriele Maccauro

Il Festival di Cannes è ormai il passato e tra poco più di due mesi prenderà il via l’82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, edizione che quest’anno assume un valore ancor più speciale vista la grande occasione che la Biennale Cinema ha di poter contare su una selezione straordinaria e di poter pareggiare – se non superare – quella dei cugini francesi. Ma chi si aggiudicherà il Leone d’oro 2025? Chi seguirà Pedro Almodóvar nell’albo d’oro della Mostra del Cinema? In programma dal 27 agosto al 6 settembre al Lido di Venezia, il Direttore Alberto Barbera ha dichiarato che il lavoro di selezione è iniziato a gennaio e che quest’anno si è battuto ogni record circa il numero di opere ricevute. Dopo Covid, scioperi e incendi che hanno rallentato le produzioni statunitensi poi, quest’anno dobbiamo aspettarci un grande ritorno da parte degli americani e, come sempre, titoli italiani e francesi di assoluto spessore. Ricordiamo inoltre che Alexander Payne sarà presidente di giuria, mentre Werner Herzog e Kim Novak riceveranno i due Leoni d’oro alla carriera di Venezia82.

Da Paolo Sorrentino a Yorgos Lanthimos: chi sarà a Venezia82?

Che opportunità per Venezia. La più antica manifestazione cinematografica al mondo è ancora oggi centrale ma col tempo, diciamocelo, il Festival di Cannes l’ha superata in quanto a rilevanza internazionale. Nel corso dei decenni però, ci sono stati alti e bassi e, soprattutto nell’ultimo periodo – e con grandi meriti del Direttore Alberto Barbera – le cose si sono maggiormente equilibrate e ogni anno le selezioni sono agguerrite, soprattutto se si considera quanto i festival siano diventati decisivi anche in ottica premi Oscar, ormai sempre più aperti al diverso e a tutto ciò che non è Hollywood. Quest’anno però, una cosa è sembrata chiara a tutti ancor prima della conclusione di Cannes78: nonostante sulla Croisette siano stati presentati titoli straordinari e che senza alcun dubbio verranno considerati per l’intera stagione cinematografica fino ai sopracitati Academy Awards, l’edizione è stata sottotono rispetto agli standard cui hanno abituato appassionati e addetti ai lavori. Venezia ha dunque la grande occasione di mettere insieme i titoli che a sorpresa non sono stati selezionati da Cannes e quelli che invece sin dal principio sembravano essere in direzione Lido per un’edizione che potrebbe davvero scrivere la storia e riportare Venezia davanti a tutti. Ma quali sono i film che potremmo vedere a Venezia82?

Mettendo da parte la scaramanzia, partiamo da chi è ritenuto praticamente certo di un posto in concorso e facciamolo occupandoci innanzitutto dell’importante gruppo di americani di cui ha parlato Barbera. Ci sono innanzitutto svariati autori già vincitori del Leone d’oro in passato che dovrebbero tornare. I primi che citiamo sono Chloé Zhao e Guillermo Del Toro (nati in Cina e Messico ma cinematograficamente statunitensi) e Darren Aronofsky: la prima con Hamnet, opera che racconterà la vita di William Shakespeare e di sua moglie Agnes, alle prese con la prematura morte del figlio. Nel cast Paul Mescal, Jessie Buckley, Emily Watson e Joe Alwyn. Il secondo con Frankenstein, progetto da lui sempre sognato che arriva grazie all’indipendenza e libertà creativa che derivano soprattutto dal successo di La Forma dell’Acqua. Il terzo è invece Caught Stealing, thriller ambientato nella New York degli anni ’90 con protagonisti Austin Butler e Zoë Kravitz. A loro si dovrebbero poi andare ad aggiungere Jim Jarmusch con Father Mother Sister Brother capitanato da Adam Driver e Cate Blanchett- dopo il sorprendente rifiuto da parte di CannesJulian Schnabel con In the Hand of Dante con Oscar Isaac e Benny Safdie, che dovrebbe presentare in anteprima l’attesissimo The Smashing Machine, con un irriconoscibile Dwayne “The Rock” Johnson, così da riempire il classico slot da blockbuster che sappia anche spezzare il ritmo della manifestazione, un po’ come fatto da Mission: Impossible – The Final Reckoning all’ultimo Festival di Cannes. Infine Noah Baumbach, habitué della Mostra che torna con Jay Kelly, film Netflix (così come il sopracitato Frankenstein) che lo porterà a sfilare sul red carpet al fianco di star come George Clooney, Greta Gerwig e Adam Sandler. Per quanto possa sembrare banale e secondario, il tappeto rosso gioca un ruolo di peso nella scelta delle opere da selezionare.

Rifacendoci sempre alle parole del Direttore Barbera, passiamo adesso ai titoli italiani e francesi che sono più o meno sicuri di un posto. Luca Guadagnino è di casa alla Mostra e, dopo la mancata apertura di Venezia80 con Challengers per via dei già citati scioperi e l’anteprima di Queer dello scorso anno, tornerà con After the Hunt, thriller con protagonista Julia Roberts. Quasi certo anche Duse di Pietro Marcello, altro titolo che pare sia stato rifiutato da Cannes. Prendono sempre più quota invece le possibilità di vedere al Lido Gianfranco Rosi e Paolo Sorrentino. Il primo è un altro vecchio vincitore del Leone d’oro e, cinque anni dopo l’ultima volta, dovrebbe tornare con Sotto le Nuvole. Il secondo siamo stati abituati a vederlo principalmente sulla Croisette ma, dopo il Gran premio della giuria vinto nel 2021, potrebbe davvero tornare con La Grazia, film Mubi con protagonista Toni Servillo. A loro si aggiungono alcuni autori più giovani e meno noti su cui però resta il punto interrogativo non solo se verranno effettivamente selezionati, ma anche se saranno posti in concorso o fuori concorso. In ogni caso, occhi puntati su Il Rapimento di Arabella di Carolina Cavalli, Il Maestro di Andrea Di Stefano, Un Anno di Scuola di Laura Samani, La Lezione di Stefano Mordini, Amata di Elisa Amoruso e Ammazzare Stanca di Daniele Vicari. Le opzioni sono molte e, considerando che c’è sempre – quasi come una legge – un blocco nostrano a giocarsi il Leone d’oro, noi scommetteremmo sulla presenza di almeno quattro o cinque di loro, come potrete notare in fondo a questo articolo. Fronte francese, così come nel caso di Jarmusch e Marcello, alcuni titoli potrebbero approdare a Venezia in seguito ad una più o meno stupefacente mancata chiamata di Cannes. È il caso di Alice Winocour con Couture con Angelina Jolie e Louis Garrel e di Romain Gavras, figlio del grande Costa che a Venezia aveva già presentato il precedente Athena e che è pronto a tornare con l’ambizioso Sacrifice. Nel cast Anya Taylor-Joy, Chris Evans, Vincent Cassell, Salma Hayek, John Malkovich e Charlie xcx.

Per quanto riguarda il resto del mondo, fari puntati su Park Chan-wook ed il suo No Other Choice, titolo atteso per mesi a Cannes ma non finito in tempo, che potrebbe così riportare al Lido lo straordinario regista sudcoreano 20 anni dopo l’ultima volta. Vogliamo poi citare il regista brasiliano Karim Aïnouz, anch’egli visto spesso a Cannes ma che, considerando che Rosebushpruning è un remake di I Pugni in Tasca di Bellocchio e può contare nel cast Elle Fanning e Pamela Anderson, questa volta potrebbe essere presente al Lido, così come Mona Fastvold – moglie e collaboratrice di Brady Corbet – con Ann Lee, Lucrecia Martel con Chocobar ed un altro autore già capace di aggiudicarsi il premio più ambito, ovvero Yorgos Lanthimos con il suo Bugonia, che lo vede collaborare nuovamente con Emma Stone e Jesse Plemons. Grandi chance anche per il grande Rodrigo Sorogoyen, che lo scorso anno ha presentato Dieci Capodanni e che è ormai un altro dei tanti haibuté della manifestazione, Franz di Agnieszka Holland, che negli ultimi due anni è stata prima premiata per Il Confine Verde e poi membro di giuria e Orphan di László Nemes, che proprio a Venezia presentò il suo secondo e precedente lungometraggio Tramonto, vincendo il premio FIPRESCI nel 2018.

Passiamo ora a chi invece, al Lido, difficilmente ci sarà. Il primo da citare non può non essere Paul Thomas Anderson, con Una Battaglia dopo l’altra che uscirà nelle sale italiane il 25 settembre ma che rischia davvero di saltare completamente un percorso festivaliero, nonostante Leonardo Di Caprio, Benicio Del Toro e Sean Penn nel cast. A proposito di PTA, un’altra possibilità è quella di vedere al Lido Anemone, l’opera prima di Ronan Day-Lewis che segna il ritorno davanti la macchina da presa di suo padre Daniel Day-Lewis: il film uscirà nelle sale italiane il 6 novembre e va comunque tenuto d’occhio. A loro vanno poi ad aggiungersi Ilker Çatak che, nonostante la candidatura al premio Oscar per il miglior film internazionale con La Sala Professori, non dovrebbe trovare posto con Yellow Letters, così come Dara Van Dusen ed il suo A Prayer for the Dying (western con John C. Reilly). A loro vanno poi aggiunti due titoli francesi di peso come The Cry of the Guards di Claire Denis e The Wizard of Kremlin di Olivier Assayas. C’è poi un ultimo nome che sempre più quota, ovvero quello di Kathryn Bigelow: la regista premio Oscar tornerà ad ottobre con A House of Dynamite, terzo lungometraggio tra quelli citati diretti per Netflix. La sua presenza è tutt’altro che certa, ma il suo nome non va assolutamente sottovalutato, per lei che manca dal Lido dal 2008, quando presentò in anteprima il suo più grande successo, The Hurt Locker.

Un ultimo appunto: non esiste un numero fisso di film per il concorso ufficiale, lo scorso anno erano 21 e quello prima ancora 23. La nostra selezione si era fermata nuovamente a 23, ma abbiamo voluto aggiungere un ulteriore titolo non tanto perché pensiamo possa davvero esserci, ma perché lo speriamo, così da mandare, nel nostro piccolo, un segnale. Si tratta di Mektoub, my Love: Canto Due di Abdellatif Kechiche. Il film è pronto, ma chi lo è per prenderlo e mostrarlo al mondo? Le polemiche legate al suo nome vanno avanti da più di un decennio, dalla Palma d’oro vinta con La Vita di Adele fino a Mektoub, my Love: Intermezzo. Questo non è un tribunale e, nonostante si abbia un’idea al riguardo, il nostro obiettivo è quello di parlare di cinema e Kechiche è un regista straordinario, le cui opere meritano di essere mostrate ad un pubblico il più vasto possibile. Certo, i festival devono tenere in considerazione anche fattori socio-politici e non solo artistici, ma anch’essi non sono tribunali. Cannes ha fatto la sua scelta, noi ci auguriamo che Venezia sappia essere più saggia.

AGGIORNAMENTO: La Grazia di Paolo Sorrentino è stato selezionato in concorso e come film d’apertura dell’82esima Mostra del Cinema. Per quanto riguarda Mektoub, My Love: Canto Due, niente da fare per Venezia, con il film di Abdellatif Kechiche che è stato però (per fortuna) selezionato per il 78esimo Locarno Film Festival e vedrà comunque la luce.

Il cast di After the Hunt (2025), diretto da Luca Guadagnino

Il cast di After the Hunt (2025), diretto da Luca Guadagnino

Tutti i possibili film presenti all’82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

Al netto delle considerazioni fatte poc’anzi e considerando che vi sono ovviamente molti più film papabili, segue la lista dei 25 titoli che più di tutti riteniamo possano entrare nella selezione ufficiale dell’ 82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia:

  • After the Hunt – Luca Guadagnino
  • Ann Lee – Mona Fastvold
  • Ballad of a Small Player – Edward Berger
  • Bugonia – Yorgos Lanthimos
  • Caught Stealing – Darren Aronofsky
  • Chocobar – Lucrecia Martel
  • Couture – Alice Winocour
  • Duse – Pietro Marcello
  • El Ser Querido – Rodrigo Sorogoyen
  • Father Mother Sister Brother – Jim Jarmusch
  • Frankenstein – Guillermo Del Toro
  • Franz – Agnieszka Holland
  • Hamnet – Chloé Zhao
  • In the Hands of Dante – Julian Schnabel
  • Jay Kelly – Noah Baumbach
  • La Grazia – Paolo Sorrentino
  • Il Maestro – Andrea Di Stefano
  • No Other Choice – Park Chan-wook
  • Orphan – László Nemes
  • Rosebushpruning – Karim Aïnouz
  • Sacrifice – Romain Gavras
  • The Smashing Machine – Benny Safdie
  • Un Anno di Scuola – Laura Samani