Fubar 2 e l’insostenibile leggerezza del trash

Fubar 2 torna con una seconda stagione su Netflix, con Arnold Schwarzenegger protagonista e nuove avventure dell’ex veterano della CIA: ma vale la pena vederla?
Fubar 2 e l'insostenibile leggerezza del trash | Recensione serie TV Netflix

Articolo pubblicato il 16 Giugno 2025 da Bruno Santini

Dopo aver ottenuto spazio sulla piattaforma con una prima stagione che, al netto del numero totale di visualizzazioni, non sembrava aver conquistato esattamente il pubblico in streaming e la critica, Arnold Schwarzenegger torna a casa con Fubar 2, seconda stagione della serie Netflix in cui veste i panni di Luke Brenner, un ex veterano della CIA. Con il tema generale del prodotto – l’alternanza tra l’azione sfrenata e la dimensione caotica domestica – che resta tale, si aggiunge una nuova minaccia terroristica da contrastare per Schwarzenegger e soci; ma qual è il risultato? Tentiamo di scoprire tutto ciò che dovresti sapere su Fubar 2, a proposito della sua recensione e non solo.

La recensione di Fubar 2: tanto, troppo trash (e non è positivo)

Ha fatto il suo esordio, a partire dal 12 giugno 2025, sulla piattaforma di streaming Netflix Fubar 2, la seconda stagione della serie con Arnold Schwarzenegger protagonista; in un periodo di grandi cancellazioni e di accordi non rinnovati, in qualche modo la serie sopravvive e giunge sul servizio portando con sé tutti i difetti e le lacune che avevano costituito parte integrante anche della prima stagione: l’ambivalenza tra azione e ironia domestica si trasforma, fin dalle primissime scene, in un pendolo che oscilla tra sequenze scomposte e mal scritte e tanto trash. E no, non è un qualcosa di positivo: il risultato di Fubar 2 è una scrittura totalmente avulsa da significazione, che ricerca nelle singole caratterizzazioni inverosimili la sua chiave di volta, ma che finisce per parlare sempre della stessa materia (terroristi, minacce, nemici), non allontanandosi neanche minimamente dalla maniera in cui veniva interpretata una qualsiasi produzione di serie B alla fine del secolo scorso.

C’è un’insopportabile glorificazione della realtà a stelle e strisce, ma non ce ne sorprendiamo: la patria della libertà e della democrazia, così dice Schwarzy in una sua battuta, è messa a rischio da un terrorista che non conosciamo, ma che vuole generare un blackout che dia vita ad una guerra nucleare tra Stati Uniti e Russia; peccato che la guerra fredda, almeno nelle sue accezioni storicamente generali, sia ormai lontana da tempo e che citare ancora i blocchi contrapposti sa tanto di vecchio e vetusto, per un prodotto che da cornice, sviluppo, scrittura e semplice disposizione delle figure sembra appartenere ad un’altra epoca. Tutti gli attori, da Monica Barbaro alla new-entry Guy Burnet (a cui si reca un personaggio quanto meno decente), offrono interpretazioni risibili, figlie di un metodo di lavoro stentato e semplicistico, che mira solo all’azione sfrenata ma mai verosimile o, in qualche modo, attrattiva per la sua muscolarità: si sparano colpi di pistola, ci si nasconde dietro il riparo di turno, ma è tutto profondamente fiacco anche nella gestione dei momenti più divertiti, tanto che soltanto qualche battuta o elemento di ironia sembra funzionare. E poi ci sono le storie personali, tutte già trite e ritrite: genitori assenti, la ricerca dell’amore, le delusioni di vita e i tradimenti, mediati dalla figura dello psichiatra di famiglia, che non soltanto meriterebbe la revoca della licenza, ma anche un nuovo corso di aggiornamento circa l’espressione stessa del suo lavoro. In fondo, lo stesso Schwarzenegger diceva che alla psicologia, alla depressione e a queste stupidaggini non crede affatto: basta allenarsi e tirare su qualche peso.

Un’immagine di Arnold Schwarzenegger e Monica Barbaro in Fubar 2

Schwarzenegger-exploitation

Un fattor comune di tutto ciò che è Fubar 2, e che vogliamo inserire a margine della nostra recensione della nuova serie Netflix, riguarda proprio il suo protagonista. Negli ultimi anni, proprio con Netflix, è in atto un processo di riqualificazione dell’attore (e non solo), con prodotti che sembrano avere tutti una consistenza e una finalità molto simili: a metà tra la glorificazione ad libitum del più volte Mr. Olympia e l’apologia vera e propria, Arnold Schwarzenegger non solo non si avvia ad un naturale – e necessario – tramonto della sua carriera, ma anzi sembra voler reinventare le formule della sua rappresentazione su schermo, pur non rinunciando mai all’estasi e la piaggeria con la quale si accompagna il suo racconto.

Nel corso degli anni, che si trattasse di cinema o di televisione, tante icone sono state rappresentate anziane, colte nella loro fallibilità o semplicemente nell’incombere della vecchiaia: è accaduto con James Bond, Sherlock Holmes, addirittura con Rocky, ma Schwarzy sembra essere l’unico a non arrendersi a una condizione fisiologica assolutamente incontrovertibile per un corpo umano; per questo motivo, comportandosi alla maniera di un CEO bizzoso che celebra se stesso in qualsiasi modo, il noto attore dapprima è stato protagonista della serie a lui dedicata (in cui lo si idolatrava come attore, body builder e addirittura politico), poi si è dedicato totalmente a una serie che non sembra mai mettere in discussione la sua fisicità; con scene che tentano di celebrare l’attore muscolare, citazioni a Terminator e una platea da harem che lo contorna, il Luke Brenner – che noi osserviamo come fisicamente declinante – sembra essere inteso come una figura mitologica, un essere ineffabile, bramato e voluto da tutti, capace di ogni singola azione; questa non è soltanto pessima scrittura, ma è totale asservimento alle logiche produttive di una sola persona: e non esiste qualità o valore che possa sopperire a una lacuna strutturale così tanto estesa, che rende un solo attore protagonista a tutti gli effetti, piegando tutto il resto alla sua celebrazione. Il trash, insomma, non può che essere la conseguenza.

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Fubar 2
Fubar 2

L'ex veterano della CIA Luke Brenner ritorna in una nuova missione per combattere degli astuti terroristi che cercano di distruggere il mondo con un blackout e una guerra nucleare.

Voto del redattore:

4.5 / 10

Data di rilascio:

12/06/2025

Regia:

Jeff T. Thomas, Phil Abraham e altri

Cast:

Arnold Schwarzenegger, Monica Barbaro, Carrie-Anne Moss, Guy Burnet, Travis Van Winkle

Genere:

Thriller, commedia

PRO

Qualche elemento ironico della serie…
… che però lascia spazio a un generale senso di trash insostenibile
Le interpretazioni, su tutte quella di Schwarzenegger
La scrittura generale del prodotto
La celebrazione acritica di Arnold Schwarzenegger