Echo Valley: la recensione del film con protagonista Julianne Moore

Distribuito su AppleTv+, Echo Valley è il nuovo film diretto da Michael Pearce, con questo dramma famigliare che vede protagonista la premio Oscar Julianne Moore.
La recensione del film con Julianne Moore Echo Valley

Articolo pubblicato il 16 Giugno 2025 da Vittorio Pigini

A quattro anni di distanza da L’incontro, con protagonisti Riz Ahmed ed Octavia Spencer, il regista Michael Pearce torna sullo schermo con il thriller Echo Valley. Distribuito sulla piattaforma di AppleTv+ dal 13 giugno 2025, il film vanta un cast di prim’ordine con protagonista la celebre attrice statunitense Julianne Moore. La vincitrice del premio Oscar per Still Alice, inoltre, guida una schiera di interpreti del calibro di Sydney Sweeney, Domhnall Gleeson, Fiona Shaw e Kyle MacLachlan. Echo Valley si apre come dramma famigliare, portando su schermo un delicato e disfunzionale rapporto madre-figlia, per poi trasformarsi pian piano in un thriller teso e ricco di colpi di scena.

La trama di Echo Valley, il film con Julianne Moore e Sydney Sweeney

Su sceneggiatura di Brad Ingelsby, il film Echo Valley narra la storia di Kate che, ancora in lutto per la scomparsa prematura della moglie, gestisce una fattoria di cavalli nel sud della Pennsylvania, cercando di risolvere i vari problemi economici. Come se non bastasse, a peggiorare le cose ci pensa il ritorno a casa della figlia Claire, ragazza con un passato(presente) da tossicodipendente e dal rapporto disfunzionale con la madre.

Ad irrompere nella vita di Kate non è solo la consueta richiesta di soldi da parte della figlia, ma anche e soprattutto una storia di morte. Una notte, infatti, Claire rientra in casa sporca di sangue, non suo, chiedendo alla madre di aiutarla in quella scomoda situazione. L’amore di una madre verso la figlia supera ogni ostacolo, anche quello di doversi scontrare con un pericoloso malvivente in cerca della sua giustizia.

La trama di Echo Valley, il film con Julianne Moore e Sydney Sweeney

La recensione di Echo Valley: ne è valsa la pena?

Durante i 100 minuti di visione, il terzo film diretto da Michael Pearce martella ripetutamente su uno spinoso interrogativo: fin dove può spingersi l’amore di una madre per la figlia? Una domanda che, nel corso degli anni, ha trovato spesso libero sfogo sul grande e piccolo schermo, arrivando talvolta a dolci conclusioni, talvolta a soluzioni decisamente più ciniche e sprezzanti. Echo Valley è, invece, uno di quegli esempi orientati a non offrire una risposta allo spettatore. Questo non tanto per un onorevole intento di lasciare l’interrogativo libero di vagare nella mente, quanto più per un’impossibilità (e forse mancanza di volontà) di arrivare ad una conclusione. Ma andiamo con ordine.

La storia di Echo Valley è quella della sua protagonista Kate, una donna ormai avanti negli anni che ha recentemente perduto sua moglie in un tragico incidente. L’ex marito, lasciato proprio per coronare questo nuovo amore infranto, non vuole saperne di lei e la sua fattoria sta affrontando una crisi economica. Il regista enfatizza questo stato di quotidiana apnea che continuamente toglie il respiro alla donna, la quale trova solo ed esclusivamente nei suoi cavalli e nel suo cane lo stimolo per alzarsi dal letto la mattina. Tutti o quasi l’hanno abbandonata, ma il bisogno che mette in moto le giornate di Kate è quello di accudire, in questo caso appunto i suoi fedeli compagni a 4 zampe. La depressione negli occhi della donna è lampante, ma la protagonista è una madre che non si può permettere di deprimersi, perché c’è una figlia da salvare.

Si tratta di Claire, quella scheggia impazzita nella vita di Kate che infatti darà tragicamente una svolta alla sua vita. Il rapporto tra le due è il “classico” amore-odio, con i molti problemi della figlia legati ad un passato recente di tossicodipendenza che non possono far dormire sonni tranquilli alla madre. Brad Ingelsby alla sceneggiatura riesce ad intrecciare un forte sentimento tra le due, presentando una ragazza tanto rabbiosa quanto fragile per la sua conscia condizione ed una madre determinata a proteggere la figlia, anche quando le intima sofferente di andarsene. Quello che però sembrerebbe incanalarsi verso un viscerale dramma famigliare riceve un’ulteriore svolta, quello del thriller sostanzialmente immerso nella “malavita”.

Ad irrompere nella vita di Kate è infatti un ulteriore personaggio, quello del pericoloso Jackie, che porterà il film verso tutt’altri binari, facendo di fatto sparire il personaggio di Claire. Da questo preciso punto di vista, Echo Valley sembrerebbe avere tutti gli elementi al suo posto, senza tuttavia eccellere, presentato tuttavia un unico grande punto critico. Il film vive di un’anima spezzata in due parti ben distinte, le quali non riescono ad amalgamarsi a dovere e dove la prima, quella del conflittuale ed avvelenato rapporto madre-figlia, cede radicalmente il passo alla seconda, quella del thriller. Vero che quest’ultima non nascerebbe e crescerebbe se non fosse per la prima, arrivando anche al finale (rappacificatore), ma le due visioni resterebbero comunque particolarmente sconnesse e disorientanti.

Si assiste così alla “staffetta delle ombre” tra Jackie prima e Claire dopo, con la conseguenza che entrambe le parti (dramma famigliare/thriller) hanno meno tempo ed elementi per respirare e risolversi adeguatamente. Il piano risolutore di Kate risulta così particolarmente improvvisato ed inverosimile, nonostante l’affresco di colpo di scena riesce a coinvolgere con piacere; il rapporto madre-figlia si incaglia nel finale. Arrivato a questo punto, il personaggio di Kate si ritrova infatti davanti alla domanda delle domande, quella che ogni genitore spera di non doversi mai porre: è valsa la pena fare tutto questo “solo” perché è tua figlia? Lo sguardo di Julienne Moore trova la scappatoia più semplice e “furba” per non rispondere a questa domanda, lasciando ai posteri l’ardua sentenza.

Una scuderia di purosangue

Al suo terzo film, Michael Pearce si trova a fare nuovamente i conti con un cast di alto profilo. Dopo quello britannico con Jessie Buckley nel Beast del 2017, e la coppia Riz Ahmed-Octavia Spencer di L’incontro del 2021, il regista continua ad approcciarsi ad un cast da Oscar. Protagonista e vero incentivo di Echo Valley è l’evergreen Julianne Moore, che con gli ultimi May December e la Palma d’Oro The Room Next Door continua a vivere un’altra (l’ennesima) giovinezza sullo schermo. Non solo il personaggio di Kate è ben caratterizzato, ma la pacata grinta dell’attrice premio Oscar con Still Alice conferisce alla donna un valore aggiunto, trovando un’importante chimica anche con il personaggio di Claire.

Si torna a sottolineare quanto rammarico c’è nell’aver assistito al “sacrificio” del rapporto madre-figlia, poiché il dramma famigliare aveva trovato un affascinante fulcro nel personaggio di Sydney Sweeney. L’attrice statunitense continua a dimostrare importanti capacità nei ruoli più disparati, dall’horror Immaculate alla commedia con Glen Powell Tutti tranne te. In questo caso, l’attrice di Euphoria sembrerebbe aver fatto tesoro del personaggio protagonista interpretato nella serie da Zendaya, dando vita anche ad uno scontro con il personaggio di Kate molto intenso.

Come accennato, tuttavia, il peso emotivo e narrativo di Claire cede quasi totalmente il passo ad un’altra incursione negativa, quella del Jackie di Domhnall Gleeson. Si tratta anche qui di una prova particolarmente convincente, per un altro interprete troppo spesso sottocitato e capace di passare con gran naturalezza dal sentimentale About Time al “Caino” di Mother!. L’attore irlandese riesce infatti a conferire al suo personaggio un notevole squallore, dando vita ad un nuovo scontro psico-fisico con il personaggio di Kate. Un cast di spessore che, inoltre, si concede il lusso di lasciare a margine (comunque determinanti) due interpreti del calibro di Fiona Shaw e Kyle MacLachlan.

Echo Valley è dunque questo: un thriller-drama di recitazione, anche per via della sua messa in scena. La composizione visiva è quella di un thriller nero, che si poggia sullo scenario di periferia e con l’impalcatura televisiva di primi piani e molti interni. La fotografia a cura di Benjamin Kračun (The Substance e collaboratore per la terza volta con il regista) predilige l’oscurità, i penosi toni bluastri ed una luce di malinconia si infrange sulle espressioni della protagonista. Una messa in scena che porta a casa il risultato senza un particolare estro artistico e creativo, preoccupandosi quasi esclusivamente di preparare il campo per la prova del cast. Ribadendo la strategia fallimentare del doppio binario sopracitata, l’intreccio riesce tuttavia ad articolarsi con buoni risultati, senza particolari spunti originali ma riuscendo ad intrattenere con le svolte (più o meno verosimili) del thriller e con lo spaccato drammatico nelle relazioni interpersonali.

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Il poster ufficiale del film Echo Valley con Julianne Moore
Echo Valley
Echo Valley

Echo Valley, con protagonista Julianne Moore, è il terzo film di Michael Pearce che abbandona la strada del dramma famigliare per un thriller fatto di colpi di scena.

Voto del redattore:

7 / 10

Data di rilascio:

13/06/2025

Regia:

Michael Pearce

Cast:

Julianne Moore, Sydney Sweeney, Domhnall Gleeson, Kyle MacLachlan, Fiona Shaw

Genere:

Drammatico, Thriller

PRO

Il cast è l’arma in più, specialmente Julianne Moore.
Il lato emotivo nel dramma e quello dinamico nel thriller…
Seppur funzionale, la regia e la messa in scena avrebbero dovuto e potuto osare di più.
…ma le due parti sono troppo scollegate tra loro, arrivando a 2 film semplici e deboli.