Articolo pubblicato il 24 Maggio 2025 da Bruno Santini
La serie di The Last Of Us – tra pregi e tanti difetti per numerosi spettatori – ha portato sullo schermo un elemento che nel videogioco era determinante e che, per anni, ha fatto tanto parlare di sé: il Cordyceps. Quest’infezione fungina, all’origine dell’intero universo di gioco rappresentato, diventa determinante nell’ambito di interazioni, dialoghi, scelte e conduce fino al senso dell’immunità di Ellie, attorno alla quale ruota praticamente qualsiasi elemento della trama. Nel corso dei vari episodi, abbiamo visto come il Cordyceps trattato nella serie di The Last Of Us cambi rispetto al videogioco, oltre che rispetto alla realtà in cui questo fungo esiste, pur con enormi differenze: ma quali? Cerchiamo di saperne di più di seguito.
Il Cordyceps nella realtà: un fungo parassita dagli effetti inquietanti
Il Cordyceps è un genere di funghi parassiti appartenente alla famiglia delle Cordycipitaceae, noti per la loro capacità di infettare insetti e altri artropodi. In particolare, la specie Ophiocordyceps unilateralis è celebre per il suo comportamento “zombificante” nei confronti delle formiche: una volta infettate, queste vengono indotte a salire su rami elevati, dove il fungo consuma il loro corpo e rilascia spore per infettare nuovi ospiti. Sebbene affascinante, questo fenomeno è limitato al regno degli insetti. Il Cordyceps reale non rappresenta una minaccia per gli esseri umani, poiché non è in grado di sopravvivere alle temperature corporee umane, ma è stato utilizzato come base dell’approfondimento circa la viralità raccontata nel videogioco di The Last Of Us.
La mutazione immaginaria: il Cordyceps in The Last of Us
Ovviamente, come detto precedentemente, per comprendere come funziona il Cordyceps in The Last Of Us dobbiamo cambiare totalmente il nostro focus. Nel mondo di The Last of Us, il Cordyceps subisce una mutazione che gli consente di infettare gli esseri umani, dando origine a una pandemia che velocemente devasta il mondo di gioco. Questa versione immaginaria del fungo si trasmette attraverso il consumo di prodotti contaminati (ma non solo, basta anche respirare le spore che nel mondo di gioco sono un fattore determinante in termini di gameplay) e, successivamente, tramite il morso degli infetti.
Una volta infettato, l’ospite umano subisce una progressiva degenerazione fisica e mentale, trasformandosi in una creatura aggressiva e priva di coscienza, che tenta di attirare a sé nuove vittime. Il fungo prende il controllo del sistema nervoso dell’ospite, guidandone i comportamenti per favorire la propria diffusione, con diversi stadi dell’infezione che di seguito indichiamo nel dettaglio.
Le fasi dell’infezione da Cordyceps
L’infezione da Cordyceps in The Last of Us si sviluppa attraverso diverse fasi, ciascuna caratterizzata da specifici sintomi e comportamenti:
- Runner: fase iniziale, in cui l’infetto conserva ancora tratti umani ma è altamente aggressivo.
- Stalker: il fungo inizia a deformare il corpo dell’ospite, che diventa più furtivo e pericoloso.
- Clicker: l’infezione ha compromesso la vista dell’ospite, che si orienta tramite ecolocalizzazione.
- Bloater: fase avanzata, in cui il corpo dell’infetto è completamente ricoperto da placche fungine, rendendolo estremamente resistente e letale .
Queste trasformazioni non solo aumentano la pericolosità degli infetti, ma evidenziano anche la capacità del fungo di adattarsi e evolversi per garantire la propria sopravvivenza a seconda del tempo di infezione: c’è, poi, il caso specifico dello Shambler e del Rat King, in cui nel primo l’infezione provoca delle differenze sistemiche e nel secondo si sviluppa per anni con un’unione mostruosa di tutti i principali stadi di infezione.

Le differenze del Cordyceps tra il videogioco e la serie TV
Sia il videogioco che la serie TV di The Last of Us presentano il Cordyceps come l’antagonista principale, ma con alcune differenze significative nel trattamento, soprattutto per finalità narrative e relative al gameplay. Nel videogioco, l’infezione si diffonde principalmente attraverso le spore, mentre nella serie TV si è optato per una trasmissione tramite contatto diretto, eliminando l’elemento delle spore per motivi narrativi e visivi, oltre che per far sì che non si utilizzasse la maschera durante la maggior parte delle puntate: tuttavia, l’episodio 2×05 introduce per la prima volta le spore per la rivelazione dell’immunità di Ellie con la Nora di Tati Gabrielle, e ciò ha generato una certa reazione negativa degli spettatori rispetto all’introduzione di un elemento che – seppur giustificato – avviene comunque improvvisamente.
Questa scelta ha permesso alla serie di concentrarsi maggiormente sulle relazioni tra i personaggi e sulle dinamiche sociali in un mondo post-apocalittico, mantenendo comunque l’elemento di minaccia costante rappresentato dal fungo: ad esempio, notiamo come il Cordyceps della serie circoli nel grano, e ciò permette alla Sarah del primo episodio di evitare l’infezione poiché non mangi cibo contenente glutine, a differenza dei vicini di casa che si cibano di biscotti che, presumibilmente, li infettano. E ancora, nella seconda stagione notiamo come il Cordyceps si radichi tra le tubature di Jackson, diventando una minaccia non più soltanto esogena ma che viene dall’interno stesso della città.