Che cosa significa Hard Boiled: che cos’è ed esempi celebri nel cinema

Termine poco utilizzato in occidente, l’Hard Boiled è in realtà un genere diffuso in tutto il mondo da decenni, con l’Asia che resta però il paese che più di tutti ne ha portato in alto la bandiera. Ma cos’è l’Hard Boiled e quali i suoi esempi più celebri?
Che cosa significa Hard Boiled: cos'è ed esempi celebri nella settima arte

Articolo pubblicato il 2 Febbraio 2025 da Gabriele Maccauro

Uno degli aspetti più interessanti del mondo del cinema è certamente il fatto che una storia possa essere raccontata strutturandole intorno un film di qualsiasi genere: come dicevo lo stesso George A. Romero, il suo obiettivo non era tanto quello di creare il filone zombie su grande schermo, quanto utilizzare un genere o pretesto il più adatto possibile per veicolare i messaggi – politici e non – che voleva trasmettere con le sue opere. Ed il cinema, di generi cinematografici, ne è pieno, tanto da avere addirittura dei sottogeneri e delle categorie sempre troppo poco considerate. Una di queste è quella dell’Hard Boiled, noto soprattutto in Asia ma presente anche in Occidente. Ma che cosa significa? Di seguito, tutto ciò che c’è da sapere sull’Hard Boiled ed alcuni esempi celebri nel cinema.

Cosa significa e che cos’è l’Hard Boiled?

Prima di procedere con alcuni esempi di grandi film che hanno caratterizzato la storia dell’Hard Boiled, è bene capire in primis cosa significa e, concretamente, che cos’è. Il termine Hard Boiled viene dall’inglese e dall’omonima espressione colloquiale secondo cui, quando un uovo viene “hard boiled” – ovvero bollito oltre il limite – diventa estremamente sodo e duro. Esso si riferisce inoltre ad un genere letterario nato verso la fine degli anni ’20 molto vicino al Poliziesco ed al Giallo ma che si distacca dai due per via della rappresentazione realistica che fa del crimine, oltre che della violenza, del sangue e del sesso. I primi scritti Hard Boiled vennero pubblicati sulle cosiddette riviste pulp, motivo per cui Pulp Fiction – da cui il film di Quentin Tarantino – viene spesso utilizzato come suo sinonimo. I suoi protagonisti, che spesso sono detective o forze dell’ordine, non si limitano a portare a termine i propri compiti, ma si sporcano le mani, entrano nel vivo dell’azione e, soprattutto, assumono un atteggiamento freddo, da duri, apparentemente privi di emozioni e legami interpersonali, che siano di amicizia o amorosi.

Frame di Il Grande Sonno, film diretto da Howard Hawks nel 1946

Un frame di Il Grande Sonno (1946), diretto da Howard Hawks

Esempi celebri di Hard Boiled nel mondo del cinema

Il passo successivo, una volta aver assimilato quelli che sono i punti fondamentali dell’Hard Boiled, è approcciarsi alle opere che lo hanno reso un genere così apprezzato. Al centro di questo articolo c’è ovviamente il cinema ma, considerando la loro importanza capitale ed il modo in cui hanno influenzato lo stesso mondo della settima arte, non possiamo non citare in primis Samuel Dashiell Hammett e Raymond Chandler, autori letterari centrali per la nascita ed il successo del genere e che hanno dato vita, rispettivamente, a personaggi come Sam Spade e Philip Marlowe.

Spostandosi sul grande schermo, l’Hard Boiled esiste sin dai tempi del primo dopoguerra, visto che spesso i suoi personaggi sono dei reduci che soffrono di condizioni come il disturbo da stress post-traumatico. Cercando di limitarsi ai titoli ed autori più influenti, non possiamo non citare Il Mistero del Falco di John Huston, lungometraggio del 1941 che ha consacrato Humphrey Bogart come una delle più importanti maschere del genere. Non a caso, nel 1946, egli è protagonista di un altro caposaldo come Il Grande Sonno, diretto da Howard Hawks e dove divide lo schermo con Lauren Bacall.

È però negli anni ’70 e ’80 che l’Hard Boiled si consacra e lo fa soprattutto con determinati registi, autori di molteplici opere che sono veri e propri pilastri del genere: William Friedkin con Il Braccio Violento della Legge (1971), Cruising (1980) e Vivere e Morire a Los Angeles (1985), Michael Mann con Strade Violente (1981), Manhunter (1986) e Heat – La Sfida (1995) ed Abel Ferrara con King of New York (1990) e Il Cattivo Tenente (1992). A loro si sono poi affiancati autori che si sono affacciati raramente nel mondo dell’Hard Boiled ma, quando lo hanno fatto, hanno lasciato il segno: Sam Peckinpah con Cane di Paglia (1971), Roman Polanski con Chinatown (1974), Paul Schrader con Hardcore (1979), Ridley Scott con Black Rain (1989) ed il sopracitato Quentin Tarantino con Le Iene (1992) e Pulp Fiction (1994). Che dire poi di Clint Eastwood che, tra film da lui diretti e lungometraggi di cui è stato solamente protagonista, è un volto riconoscibile al pari di quello di Bogart.

Allo stesso tempo, il cinema asiatico non è rimasto a guardare ed ha tirato fuori, a sua volta, un filone Hard Boiled che ha totalmente rivoluzionato il genere, con capolavori ancora oggi studiati in tutto il mondo. Generalmente, il cinema cinese o di Hong Kong è sempre meno considerato rispetto a quello statunitense – gravissimo errore che però si può comprendere se si considera un discorso di reperibilità dei lungometraggi – e la speranza è che, citando alcuni tra i massimi esempi orientali di Hard Boiled, questi autori possano essere riscoperti, perché amare il cinema significa amare il cinema asiatico. Ecco dunque alcuni tra i più importanti registi – di Hard Boiled, ma della storia della settima arte in generale – ed alcune loro opere imprescindibili: John Woo con A Better Tomorrow (1986), The Killer (1989), Bullet in the Head (1990), Hard Boiled (1992) e Face/Off (1997), Johnnie To con The Mission (1999), PTU (2003), Election (2005) ed Exiled (2006), Ringo Lam con City of Fire (1987) e Full Contact (1992) e lo stesso Wong Kar-wai con il suo film di debutto, As Tears go by (1988).