Recensione – Sakamoto Days 1×02: Vs Son Hee & Bacho

Tratto dall’omonimo manga di Yuto Suzuki, arriva su Netflix l’Anime di Sakamoto Days, con uscita settimanale. Ma com’è questo secondo episodio, vale la pena dargli una possibilità?
La recensione di Vs Son Hee & Bacho, secondo episodio di Sakamoto Days disponibile su Netflix

Articolo pubblicato il 26 Gennaio 2025 da Gabriele Maccauro

Disponibile su Netflix, arriva in Italia in contemporanea col Giappone Sakamoto Days, Anime tratto dall’omonimo manga di Yuto Suzuki, una delle opere più amate ed apprezzate degli ultimi anni che, come di consueto, ottiene una sua trasposizione televisiva a cura di TMS Entertainment. L’opera è diretta da Masaki Watanabe e vede Taku Kishimoto alla sceneggiatura, Yō Moriyama come Character Designer e Yūki Hayashi alla colonna sonora, con la sigla di apertura – Hashire Sakamoto – cantata da Vaundy. Divisa in due parti, gli episodi della prima metà verranno rilasciati con cadenza settimanale ogni sabato a partire dall’11 gennaio, mentre la seconda metà arriverà su piccolo schermo solamente a luglio. A seguire, trama e recensione di Vs Son Hee & Bacho, secondo episodio di Sakamoto Days.

La trama di Sakamoto Days, anime tratto dal Manga di Yuto Suzuki

Prima di passare all’analisi e recensione della puntata, è bene spendere due parole sulla trama di Sakamoto Days, anime tratto dall’omonimo manga di Yuto Suzuki. L’opera segue la storia di Taro Sakamoto, che un tempo era un leggendario sicario dalla forza smisurata e senza eguali, membro di spicco dell’Ordine, il gruppo più potente e spietato dell’Associazione degli Assassini. Dopo anni però, egli si innamora di una ragazza e decide di abbandonare il suo lavoro per sposarsi con lei e mettere su famiglia, gestendo insieme un konbini (Convenience Store) e mettendo su peso. La sua vita tranquilla ed il suo ritiro dalle scene verranno però turbati nel momento in cui viene posta una taglia sulla sua testa. Gli incontri con Shin prima – un sicario con il potere di leggere la mente – e Lu poi – erede di un’importante triade cinese – obbligheranno Sakamoto a dover ricorrere nuovamente alle sue abilità per proteggere la propria vita e quella delle persone a lui care.

Una scena di Vs Son Hee & Bancho, secondo episodio di Sakamoto Days, disponibile su Netflix

La recensione di Vs Son Hee & Bacho, secondo episodio di Sakamoto Days, anime Netflix diretto da Masaki Watanabe

Dopo Il leggendario sicario – episodio pilota della serie – continua su Netflix la distribuzione di Sakamoto Days, uno degli anime più attesi degli ultimi anni per via del grande successo del manga di Yuto Suzuki. Vs Son Hee & Bacho riprende esattamente da dove avevamo lasciato settimana scorsa, con Shin che lavora ormai nel konbini della famiglia Sakamoto. Nonostante il protagonista abbia deciso di ritirarsi dalla professione di sicario, il passato continua a palesarsi e scontrarsi con un presente in cui la moglie, senza mezzi termini, gli ha detto che, nel caso lui riprendesse ad uccidere qualcuno, lei lo lascerebbe. Uno spartiacque dunque, ma anche un’opportunità: utilizzare le proprie conoscenze ed abilità a fin di bene ed è qui che entra in gioco la misteriosa Lu Shaotang.

Questa misteriosa ragazza, figlia di un boss mafioso, è infatti braccata dal gruppo del Presidente Danshokai che, dopo aver fallito un primo tentativo di assassinio della giovane, decide di utilizzare i sicari Son Hee e Basho, spietati e dalle capacità straordinarie che, per conto del loro capo, vogliono eliminarla per impossessarsi di una chiave in suo possesso capace di aprire il caveau segreto della famiglia Lu con cui Danshokai è convinto di poter dominare ogni altra famiglia mafiosa. Shin e Sakamoto decidono però di difenderla e, di conseguenza, di affrontare i due sicari. Uno scontro che ci mostra per la prima volta Sakamoto davvero in azione e come i suoi avversarsi siano addirittura in grado di utilizzare tecniche segrete.

Ciò che rende questa seconda puntata interessante è dunque, come accennato in precedenza, il fatto che Sakamoto comprenda – anche attraverso dei flashback che lo mostrano parlare con sua moglie, ai tempi solo fidanzata – come ci sia sempre qualcuno in attesa del ritorno di chi scompare e che quindi uccidere è sempre e solo negativo. Egli è dunque obbligato a tornare in scena nonostante la prima regola della sua famiglia sia “non uccidere” e questo non è altro, senza ombra di dubbio, che l’inizio di una serie di scontri che dovrà affrontare, potendo ora contare su un gruppo ancor più nutrito: dopo averla difesa infatti, anche Lu Shaotang inizia a lavorare nel suo convenience store. Un buonissimo episodio che, nonostante ci si trovi ancora solo all’inizio, dimostra il grande potenziale della serie.

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