David Lynch in The Fabelmans: la storia dell’ultima volta del regista sullo schermo
Nel 2022 uscì al cinema The Fabelmans di Steven Spielberg, in cui fu possibile osservare l’ultima volta sullo schermo di David Lynch, con un ruolo passato alla storia.
Articolo pubblicato il 17 Gennaio 2025 da Bruno Santini
Se, fino al 16 gennaio 2025, l’apparizione di David Lynch in The Fabelmans rappresentava un momento iconico nella carriera del regista statunitense, a seguito della sua morte – in un giorno incredibilmente triste per la storia del cinema e dell’arte in generale – questo momento appare ancor più importante, se non addirittura decisivo, per la storia dello statunitense e del cinema in generale. Quello straordinario cameo, che chiude il film più personale di Steven Spielberg (The Fabelmans) merita di essere ricordato non soltanto per la sua bellezza, e per quelle parole che Spielberg affida al “suo” John Ford, ma anche per tutta la storia che c’è dietro uno dei momenti più iconici nel mondo della settima arte in generale.
Il ruolo di David Lynch in The Fabelmans
Alla fine di un film che riflette tutta la fervente passione per il cinema e l’amore per la settima arte, con Steven Spielberg che racconta se stesso e la sua vita, c’è spazio per un cameo d’eccezione, l’ultima volta di David Lynch sullo schermo: era il 2022 e il regista vestiva i panni di un altro regista, un eroe – stando alle parole di Steven Spielberg – che ne incontra un altro, John Ford. In pochissimi minuti di scena, Lynch non soltanto ruba l’intero spazio e porta lo spettatore ad appassionarsi a quel dialogo incredibile con il protagonista, ma offre anche una frase che ha fatto (a suo modo) la storia: “Quando l’orizzonte si trova alla base è interessante. Quando l’orizzonte si trova in cima è interessante. Quando l’orizzonte si trova in mezzo è una merda noiosa”. Con un ancor più iconico “Fuori dalle palle”, il John Ford di David Lynch accompagna il finale del film e il suo cambiamento di orizzonte, lasciando una traccia di sé importantissima nell’ambito della storia cinematografica recente.
Quel John Ford non è soltanto una figura idealizzata da Steven Spielberg, che racconta il suo modello per iniziare a fare cinema, ma anche un passaggio necessario nell’ambito della sua storia, un confronto assolutamente fondamentale che anche il protagonista di The Fabelmans deve necessariamente incontrare. La scelta di David Lynch, che quel ruolo inizialmente non avrebbe voluto accettarlo, diventa quindi ancor più iconica, considerando che (anche se per motivi differenti) lo stesso Lynch è un innovatore, un pilastro fondamentale della storia del cinema esattamente come quel John Ford che interpreta.
La storia dell’interpretazione di David Lynch in The Fabelmans
Quando Steven Spielberg contattò David Lynch per vestire i panni di John Ford in The Fabelmans, la risposta del regista statunitense fu negativa, e lo fu anche la volta successiva, con i tentativi di Spielberg che – per provare a convincerlo – si affidò addirittura all’attrice Laura Dern. Fu quest’ultima a permettere quell’incontro incredibile tra menti in The Fabelmans, nonostante Lynch temesse di deludere Spielberg con un’interpretazione che non fu all’altezza. Nel corso delle interviste successive, David Lynch ha spiegato di non aver preteso alcun cachet per la sua interpretazione, fatto salvo un pacco di Cheetos che (per quanto sapesse non essere salutari) amava mangiare ogni volta che usciva fuori casa. Per tentare di entrare perfettamente nel ruolo che avrebbe dovuto portare sullo schermo, chiese di ricevere i costumi di scena due settimane prima dell’inizio delle riprese, così che potesse indossarli ogni giorno prima di essere raccontato dallo sguardo e dalla macchina da presa di Steven Spielberg. Il risultato è già storia e permette di offrire l’ultima grande traccia di David Lynch sullo schermo, nonché l’ultima apparizione del regista in un film.
Il ricordo di Steven Spielberg e le parole dedicate a David Lynch
Con un collegamento tra le due menti così tanto importante, che ha permesso di chiudere una delle parentesi più belle della storia del cinema, non poteva mancare il ricordo che Steven Spielberg ha offerto del regista statunitense, che ha perso la vita all’età di 78 anni. Le voci per ricordare Lynch sono state numerose, soprattutto da parte di tutti gli attori e addetti ai lavori che hanno collaborato con il celebre regista di Mulholland Drive, ma quella di Spielberg – in virtù di quanto osservato precedentemente – acquisisce ancor più valore dal punto di vista emotivo. Steven Spielberg ha raccontato quanto segue:
“Ho amato i film di David. Velluto Blu, Mulholland Drive e The Elephant Man lo hanno definito come un sognatore singolare, un visionario che ha creato opere che sembravano essere fatte a mano. Ho conosciuto David quando ha interpretato John Ford in The Fabelmans. Vedere uno dei miei eroi, David Lynch, interpretare uno dei miei eroi è stato surreale, come una scena di uno dei suoi film. Il mondo sentirà la mancanza di una voce così originale e unica. I suoi film hanno già superato la prova del tempo e continueranno a farlo“.
Appassionato di cinema, arte e qualsiasi altra forma che permetta la scoperta e lo svelamento di se stessi. Caporedattore e responsabile SEO di Quarta Parete, copywriter, SEO specialist e devoto paulthomasandersoniano. Laureato in Scienze della Comunicazione e marketing presso il Suor Orsola Benincasa di Napoli.