Nosferatu: il lavoro di Bill Skarsgard per diventare il Conte Orlok

Il film horror Nosferatu è il quarto scritto e diretto da Robert Eggers, il quale vede tra i protagonisti Bill Skargard. L’attore si è dovuto sottoporre ad un intenso lavoro sul trucco per trasformarsi nell’iconico personaggio di Orlok.
Il trucco che trasforma Bill Skarsgard nel Conte Orlok nel film Nosferatu

Articolo pubblicato il 13 Gennaio 2025 da Vittorio Pigini

Distribuito nelle sale italiane per inaugurare al meglio il 2025, Nosferatu è il nuovo film di Robert Eggers, autore di opere come The Witch e The Lighthouse. Remake dell’immortale capolavoro di F. W. Murnau del 1922, il film rispetta il materiale originale ed apporta la visione personale del nuovo autore, con le differenze principali che coinvolgono proprio la stessa figura del Conte Orlok. Tanto nello stile recitativo quanto nel suo character design, il personaggio interpretato da Bill Skarsgard è di fatto unico nel suo genere, colpendo anche per un intenso lavoro svolto su voce e trucco dell’attore. Ma come ha fatto l’attore di It ha trasformarsi nel Conte Orlok?

Nosferatu: il lavoro sulla voce di Bill Skarsgard

Una delle cose che cattura maggiormente l’attenzione, nel nuovo Nosferatu di Robert Eggers, resta il lavoro effettuato sul personaggio interpretato da Bill Skarsgard. Innanzitutto, occorrerebbe evidenziare come l’attore si sia preparato per quanto concerne la voce di Orlok. Questo anche e soprattutto in vista del fatto che, per una gran parte del film, il Conte aleggia come ombra sentendosi solo la sua voce particolarmente nera e “sofferente”. In un’intervista a Kerrang Radio, Bill Skarsgard ha affermato:

All’inizio era tutta una questione di gola. Volevo davvero che provenisse dal bacino, ma non ero mai davvero soddisfatto, e così ho iniziato a registrarmi mentre parlavo come Olrok. L’ho fatto e rifatto talmente tante volte che persino mentre giravamo il film pensavamo che la stavo perfezionando sempre di più.

Per quanto riguarda infatti la questione della voce del personaggio, infatti, ci sarebbe da evidenziare 3 principali aspetti: la particolare sofferenza apportata nel respiro, la lingua parlata ed il tono di voce. Sul primo aspetto, più prettamente recitativo, il regista ha infatti chiesto all’attore di apportare quella “fatica” necessaria per rappresentare effettivamente un non-morto, un Nosferatu, con organi interni inevitabilmente compromessi. Bill Skarsgard dichiara inoltre di essersi divertito a recitare i suoi dialoghi nella lingua dacica antica:

Ho apprezzato soprattutto parlare nella lingua dacica, abbiamo lavorato con un linguista per costruire questa lingua morta nella maniera più fedele possibile. I dialoghi in dacico sono stati bellissimi da enunciare, il contenuto era davvero forte e stimolante.

Infine, per quanto riguarda invece l’aspetto del tono calibrato della voce, l’attore ha collaborato con la cantante lirica islandese Ásgerður Júníusdóttir per cercare di abbassare la propria voce di un’ottava. Lo stesso Bill Skarsgard racconta di come si aggirasse sul set, tra una preparazione e l’altra anche per gli altri attori, esercitandosi sul canto gutturale mongolo. L’attore non è nuovo alle sue trasformazioni vocali, già attuate con successo nei due film di It per il personaggio di Pennywise e che, tale interpretazione, abbia portato Robert Eggers ad indicarlo immediatamente come nuovo Conte Orlok.

Nosferatu: il trucco per il personaggio del Conte Orlok

Quello sulla voce è stato quindi un lavoro particolarmente importante svolto da Bill Skarsgard per interpretare Orlok, ma anche quello sul trucco non è sicuramente da meno. Il capo prostetico David White ha infatti riferito come fosse stato straordinario collaborare con l’attore svedese, poiché il compito fu quello di trasformare una persona di bell’aspetto, calorosa e divertente nel Male puro. White avrebbe descritto il lavoro di trucco svolto sul personaggio come una vera e propria fase di pit stop in una gara automobilistica, aggiungendo di volta in volta un pezzo in più sul suo volto.

Ben 10 pezzi di protesi sono stati attaccati solo sul suo volto, raggiungendo un conteggio di circa 60 sul resto del corpo, per un lavoro di trucco prostetico che raggiungeva ogni volta le 4 ore di seduta. Come ricordato prima, tuttavia, Skarsgard non è nuovo a questo tipo di trasformazioni cinematografiche, avendo raggiunto ormai un certo livello di “meditazione” grazie al lavoro effettuato sul personaggio di Pennywise in It. Ciò che stupì ed affascinò particolarmente David White fu l’idea, di Eggers, di apportare i baffi al personaggio:

Robert consegnava queste illustrazioni del XVI secolo su questi nobili dell’epoca, e avevano tutti quei baffi. È molto probabile che qualsiasi nobile avrebbe avuto questo aspetto, persino Orlok. Si vede quel tipo di look in tutta quella parte del mondo, e lui non si distingueva. Quando è nel suo sarcofago, Robert insisteva molto sul fatto che voleva i suoi capelli lisci e arruffati, pieni di fango e polvere, e quando è fuori e in giro, sono un po’ più folti, ricchi ed eleganti.

Un altro aspetto interessante che riguarda l’aspetto fisico ed estetico del personaggio è quello della sua putrescenza. Lavorando primariamente con delle sculture, White ed il suo collaboratore Colin Jackman sapevano infatti che Eggers volesse presentare il personaggio nell’ombra e che, quindi, non si dovesse vedere subito le sue effettive condizioni fisiche da non-morto decadente. A tal proposito, i due hanno installato fonti di luce sulla scultura principale, per vedere fin dove si potevano spingere nell’aggiunta di protesi senza che si svelasse troppo.

Fonte: The Hollywood Reporter

Nosferatu, il lavoro sul trucco di Bill Skarsgard per diventare il Conte Orlok